LE ABITUDINI DEL CAMALEONTE
Il camaleonte è un rettile diurno originario dell’Africa. L’ultimo censimento di questo animale annovera più di 200 specie, metà delle quali provenienti dal Madagascar.
Le dimensioni variano dai 3 ai 60 cm di lunghezza, con coda arrotolata o distesa. Il peso varia di 50 gr ai 150 gr degli esemplari più grandi.
A prescindere dal formato, tutti i camaleonti hanno testa piccola e crestata, piena di protuberanze, piccole corna ed escrescenze, soprattutto gli esemplari maschi.
COME SI MUOVE IL CAMALEONTE
Le dita delle zampe anteriori e posteriori sono provviste di 2 artigli speculari a forma di pinza che consentono all’animale una presa salda e sicura sui rami.
Anche la coda è prensile e viene utilizzata per dare maggiore equilibrio e sincronia al movimento. Può essere considerata a pieno titolo la sua quinta zampa. Permette di appendersi ai rami e, a differenza di altre lucertole, che possono sacrificare la coda in caso di pericolo, i camaleonti non possono separarsi dalla loro coda.
Ciò che lo caratterizza maggiormente è il suo incedere lento e ondulatorio e l’espressione impassibile.
COME CACCIA IL CAMALEONTE
L’animale può rimanere immobile per ore in attesa della sua presa e sfoderare all’improvviso la sua micidiale lingua per catturare al volo una preda. Il merito è di una muscolatura molto sviluppata e di un muco viscoso che ricopre la superficie della lingua. Basti pensare che è 400 volte più appiccicosa della lingua umana.
La sua particolare tecnica di caccia si basa su alcuni passaggi ben precisi, affinati nel tempo dell’evoluzione, per cui molto raro che il camaleonte perda il suo bersaglio.
- Rotea gli occhi in tutte le direzioni, per osservare tutto intorno rimanendo immobile e per individuare la sua preda.
- Fissa la preda con entrambi gli occhi per ottenere un’immagine binoculare e stimare la distanza
- Srotola velocemente la lingua in 1/16 di secondo
- Cattura l’insetto con la punta della lingua, ricoperta di saliva appiccicosa come se fosse una ventosa.
L’USO DELLA LINGUA E DEGLI OCCHI
La linguaserve per catturare la preda e può essere utilizzata esattamente come una catapulta.Si distende per una lunghezza superiore a quella dell’animale stesso, ad una velocità che può raggiungere anche i 6 metri al secondo, senza lasciare così scampo all’insetto prescelto per il pasto!
Un’altra peculiarità del camaleonte sono gli occhi capaci di ruotare a 360° l’uno indipendente dall’altro. Ciò significa che la sua visuale è sempre totale e completa, ma una volta identificata la preda gli occhi si chiudono a fessura nella medesima direzione.
COME RESPIRA IL CAMALEONTE
Questo rettile non ha orecchie, e come molti altri rettili utilizza l’organo vomero-nasale per l’udito e l’olfatto.
Tuttavia, respira da due piccole cavità poste sulla cima del muso, e può trattenere il respiro anche per due ore.
COME SI DIFENDE IL CAMALEONTE
Grazie agli occhi tondiche si muovono in maniera indipendente, la sua visione è stereoscopica e consente di percepire la profondità di campo e attivare la lingua in maniera adeguata alla distanza da coprire con precisione millimetrica.
In questo modo punta la preda o il nemico e agisce.
COME DORME IL CAMALEONTE
Un po’ come il serpente, anche il camaleonte non ha orecchie. Tuttavia è in grado di percepire frequenze tra i 200 e 600 Hz e di comunicare con i suoi simili tramite vibrazioni sui rami a frequenze non udibili dall’orecchio umano.
Sono animali diurni, che vedono male nel buio, quindi tendono a dormire immobili su di un ramo in cui si sentono al sicuro, nascosti da foglie. Essendo molto abitudinari, prediligono sempre lo stesso ramo.
COME SI RIPRODUCE IL CAMALEONTE
Si tratta di un animale solitario, schivo che cerca la compagnia solo durante la stagione degli amori. La moltiplicazione della specie avviene tramite deposizione delle uova.
Questi rettili raggiungono la maturità intorno ai 5 mesi. In cattività, possono riprodursi fino a 3-4 volte l’anno. Durante il rito del corteggiamento la femmina cambia colore e diventa relativamente scura, mentre il maschio assume colori più accesi. Dopo l’accoppiamento, il maschio e la femmina si separano.
La gestazione dura 3 settimane, dopo di che la femmina la femmina nasconde le uova (tra le 15 e le 60) in una buca sottoterra. Sei mesi dopo, i piccoli camaleonti sbucano sulla superficie già autonomi e indipendenti.
La riproduzione avviene a gennaio, le uova vengono deposte a febbraio-marzo e si schiudono a novembre. I maschi vivono in media da 4 a 8 anni e le femmine da 2 a 4 anni. Una longevità di oltre 10 anni è stata segnalata nei camaleonti dello Yemen.
COME MUORE IL CAMALEONTE
Il ciclo vitale di questi rettili è simile a quello di alcuni insetti ed è il più corto di tutti i vertebrati terrestri finora conosciuti.
Sono rettili molto delicati, e la principale ragione di morte è lo stress.
Possono anche soffrire di disidratazione (la pelle è secca e gli occhi affondati) e di infezioni varie (oculari, della bocca o della lingua), che si traducono spesso in difficoltà respiratorie, perdite oculari, difficoltà di alimentazione.
Inoltre, possono essere soggetti ad una malattia ossea dovuta alla mancanza di calcio e vitamina D3, dovuta alla bassa esposizione ai raggi ultravioletti. Ne conseguono tremori, arti piegati, caschi piegati, difficoltà di alimentazione e di movimento.
Possono avere anche ritenzione delle uova, stomatite e costipazione.
Un camaleonte malnutrito o malato avrà una pelle molto pallida, anche bianca. Quando è morto diventa nero, così come un animale sano avrà colori vivaci.
Potete rivolgervi ad un veterinario specializzato in animali esotici per curare il vostro rettile, se sospettate che stia male.
COME E PERCHE’ SI MIMETIZZA IL CAMALEONTE
Questo rettile è noto soprattutto per la sua straordinaria capacità di cambiare colore per mimetizzarsi. Così facendo riesce a confondersi perfettamente con qualsiasi superficie, nascondersi nelle foglie e diventare praticamente invisibile alla maggior parte dei predatori.
Ciò che non tutti sanno, però, è che il camaleonte non si mimetizza tanto per difesa, quanto per esprimere un preciso stato emotivo (ricettività della femmina, percezione di un pericolo, presenza di un simile) o di salute, oltre che per la temperatura e la luminosità.
In particolare, l’umore innesca un processo chimico tramite il quale alcune cellule cromofore presenti nella pelle si pigmentano oppure riflettono la luce. I colori disponibili sono quattro: nero, blu, rosso e giallo. La pigmentazione è controllata dal sistema nervoso ed è in realtà, una forma di comunicazione. Se è tranquillo, assume la sua naturale colorazione verdognola, ma se è agitato o spaventato o desidera conquistare una femmina diventa rosso-arancio.
In stato di quiete la livrea della femmina è grigia, marrone, rosa o rossastra, mentre i maschi sono più colorati con pigmentazioni a contrasto che vanno dal blu, al verde e al giallo. Tutti hanno bande trasversali sul dorso (5 chiare e 5 scure), sulla coda e sugli arti, mentre delle strisce disposte a raggiera sono presenti sulla testa.
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