COME ALLEVARE UN CAMALEONTE
I camaleonti sono antichissimi rettili che oggi vanno di moda come animali domestici: ma allevarli in casa non è facile, se non si ha una preparazione specifica.
Per allevare i camaleonti in appartamento ci voglionoesperienza e attrezzature specifiche. In questo articolo vi forniamo i suggerimenti di base per iniziare senza commettere errori.
Il camaleonte richiede un terrario adeguato e tante cure.
Ecco tutti i consigli utili per cominciare.
COSA FARE PER ALLEVARE UN CAMALEONTE
Il camaleonte è un animale che può essere ospitato nel terrario. Quindi il Camaleonte può essere allevato in cattività.
- E’ un rettile tipicamente arboricolo ed è caratterizzato dalla capacità di variare il colore della pelle. Questo animale si sposta con estrema lentezza afferrandosi saldamente, per mezzo delle potenti dita e della coda, ad ogni possibile appiglio. Gli occhi invece, attenti e vigili, gli permettono un’ampia visione grazie all’indipendenza di movimento dei due globi oculari. Il camaleonte è un ospite molto difficile da mantenere nel terrario in quanto, pur non essendo aggressivo, è un animale decisamente territoriale e la presenza di un altro soggetto può metterlo in uno stato di agitazione tale da rifiutare il cibo.
- L’alimentazione del camaleonte deve essere costituita da una varietà di specie di insetti la più vasta possibile e le prede devono essere necessariamente vive. Per catturarle il camaleonte si serve della lingua (lunga a volte quanto il corpo e munita di ghiandole che secernono una sostanza vischiosa che impedisce la fuga alla vittima) che può estroflettere completamente.
- La specie reperibile in commercio è il camaleonte di Jackson, il cui maschio porta tre lunghi corni all’estremità del muso; questo animale ha bisogno di una variazione di temperatura giornaliera notevole, cioè 25-27 °C di giorno e non più di 10-15 °C di notte.
- Non va dimenticato che il terrario deve essere maggiormente sviluppato in altezza e deve contenere alti e robusti rami su cui il camaleonte ama trascorre tutto il suo tempo.
L’ALLEVAMENTO IN CATTIVITA’
L’allevamento in cattività è possibile solo se si conoscono con esattezza l’origine della specie che si desidera allevare e le caratteristiche del suo biotopo naturale. Ci sono infatti specie di facile allevamento, come i Calyptratus o i Pardalis, ed altre più rare e d’importazione che invece sono più complicate da gestire.
Nessun camaleonte è impossibile da allevare ma ce ne sono alcuni che richiedono condizioni ambientali più estreme e quindi attenzioni maggiori che un neofita difficilmente potrà avere. Nel tempo infatti molti camaleonti hanno pagato sulla loro pelle l’inesperienza nell’allevamento che generalizza per tutti i rettili le condizioni di cura: niente di più sbagliato.
Bisogna riflettere prima di adottare un esemplare di camaleonte e di informarti bene sui diversi tipi, le loro caratteristiche e quindi le esigenze di cui avranno bisogno. Dato che stai leggendo questo articolo, ci complimentiamo con te per il primo passo.
Non bisogna agire quindi d’impulso ma documentarsi in anticipo pensando al tipo di teca per camaleonte e alla sua posizione nella tua casa, al cibo di cui ha bisogno (si tratta di alimenti vivi, costosi e difficili da reperire in qualsiasi momento), al veterinario specializzato in rettili che sia in zona (da tenere in conto che anche le sue parcelle saranno piuttosto salate), al fatto che qualcuno si dovrà occupare di lui quando andrai in vacanza.
IL TERRARIO PER IL CAMALEONTE
Il camaleonte deve vivere in un terrario (minimo 50x40x80 h cm) a 25-30 °C (che devono scendere a 18 °C di notte): serve quindi un riscaldatore, almeno per l’inverno, e un termostato. In alternativa si può usare un più pratico spot da 40/60 watt massimo, protetto da una rete, e comunque ci vuole un neon (anch’esso protetto da una rete rigida) per la produzione di raggi UVB, fondamentali per la buona salute della pelle e dell’organismo del rettile.
Una parete del terrario deve essere in rete fine per assicurare l’aerazione; le altre possono essere in vetro, per ammirare l’animale; la plastica è sconsigliata per motivi di pulizia e di opacizzazione. È preferibile che il terrario sia coperto con un coperchio di rete, fissabile alle pareti, per evitare che il rettile fuoriesca arrampicandosi lungo i rami.
Sul fondo del terrario ponete fogli di carta da pacco (da sostituire almeno una volta a settimana), e incastrate lunghi rami secchi fra le pareti del terrario. L’umidità non deve essere mai inferiore al 50% (serve quindi anche un igrometro): ponete un piccolo Ficus benjamina e una piccola kentia sul fondo, da vaporizzare due volte al giorno.
Collocate il terrario in una stanza asciutta, riscaldata, tranquilla, lontano da correnti d’aria e dai raggi diretti del sole (la cui durata e intensità non sarebbero controllabili).
L’ALIMENTAZIONE DEL CAMALEONTE
Gli esemplari giovani vanno nutriti con grilli giovani, camole e tarme della farina, larve di mosche e drosofile; quelli adulti con grilli adulti, tarme della farina, mosche adulte, cavallette e topolini da laboratorio neonati; tutti gli alimenti vanno preferibilmente forniti vivi ma tramortiti.
È un aspetto importante che non va trascurato, sia come impegno materiale nel reperimento, sia come fattore emotivo: non è per tutti dare come cibo un topolino vivo, assistere alla cattura da parte del camaleonte con la lunga e velocissima lingua, vedere il topolino dibattersi e poi sparire ancora vivo nel corpo del camaleonte.
Questi alimenti possono essere reperibili, in genere su ordinazione, nei consorzi agrari, nei negozi di prodotti per caccia/pesca, nei pet-shop meglio forniti, e soprattutto su internet: in questo caso, scegliete venditori di comprovata serietà, cioè ditte mangimistiche, grandi shop di prodotti per animali o portali dedicati all’allevamento di rettili; non fidatevi del singolo venditore spuntato dal nulla perché potrebbe darvi un alimento inadatto al camaleonte.
Fra gli integratori, sono fondamentali quelli a base di beta-carotene, calcio e vitamina D.
QUANTO VIVE IL CAMALEONTE
In un ambiente adatto e con un’alimentazione adeguata, il camaleonte in cattività può vivere anche una decina d’anni.
Potete allevare un singolo esemplare, senza che manifesti sofferenza da solitudine, oppure una coppia costituita da maschio e femmina o da due femmine; sconsigliabile l’abbinamento di due maschi, che in ambiente ristretto potrebbero combattere fra loro.
In cattività è molto difficile che la femmina deponga le uova, a meno che non si sia esperti allevatori con un terrario impeccabile.
Il CAMALEONTE E’ UN ANIMALE PROTETTO
Importante: tutti i camaleonti dei generi Chamaeleo e Bradypodion sono iscritti nell’Appendice II della Cites (Convenzione di Washington sulle specie in via d’estinzione), quindi necessitano di permessi per la loro esportazione e di certificati per la detenzione; la Cites non vale invece per i generi Brookesia e Rhampholeon (che però sono più difficili da allevare).
Prima dell’acquisto informatevi quindi sulle pratiche necessarie a norma di legge, pena salatissime multe.
Il camaleonte comune o europeo (Chamaeleo chamaeleon), tipico dei Paesi del Mediterraneo e di allevamento più semplice, è protetto anche dalla Convenzione dell’Unione europea.
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