LA FAUNA DI MONTAGNA
La montagna è un ecosistema molto vasto e vario. Non si potrebbe mai pensare che lassù, con quel freddo, quel gelo, quel vento, si possa essere vita. In realtà, la montagna è il posto perfetto per molte piante e animali.
ll paesaggio montano è forse uno dei più interessanti. Nonostante il freddo, il vento, la difficoltà del terreno, sono riusciti a svilupparsi animali e piante stupendi.
Animali che riescono a sopravvivere al gelo, alla neve, che entrano in letargo e murano la propria pelliccia per mimetizzarsi. Piante, che invece di stagliarsi contro il cielo, con l’evoluzione, si sono tenute basse e compatte, così da non soffrire le condizioni poco favorevoli alla vita che si trovano in montagna.
L’inverno è una stagione particolarmente dura per la fauna alpina, con lo scarseggiare del cibo e la neve che rende difficoltoso ogni spostamento. In questo periodo dell’anno, la priorità assoluta è il risparmio di energie vitali. Molti animali riducono pertanto le loro attività all’unica indispensabile: la ricerca del cibo. Il resto del tempo restano in ozio, o, come nel caso estremo della marmotta, vanno in letargo.
Ogni mutazione comporta vantaggi e svantaggi. Molti animali cambiano colore, ma qual è il colore migliore? Il bianco ben si confonde con la neve, offrendo protezione dai predatori, d’altro canto, i colori scuri mantengono meglio il calore.
IL CAMOSCIO
Il camoscio è probabilmente il più conosciuto abitante delle Alpi.
Si possono osservare, in branco o da soli, balzare velocemente di roccia in roccia con un’agilità impressionante.
Un maschio adulto arriva a misurare fino ad 1,30m in lunghezza, e può raggiungere un peso di 50kg. Il camoscio può essere riconosciuto per le corna, di circa 17cm, ripiegate ad uncino nella parte superiore, e per le due strisce scure lungo il volto. Ha anche un’altra striscia di pelo sul dorso, che viene familiarmente chiamata «barba», e che in inverno raggiunge i 15–20cm di altezza. Il camoscio ha la possibilità di rizzare il pelo della striscia dorsale, in modo da apparire più imponente al cospetto di altri animali. Sfortunatamente, la «barba» del camoscio non è apprezzata solo dai suoi simili, ma ha goduto di grossa popolarità anche tra i cacciatori, che per anni la hanno ricercata per foderarsi i cappelli.Tra i mammiferi, è lo scalatore per eccellenza, è infatti relativamente facile avvistare, tra le nude e impervie rocce d’alta montagna, qualche colonia di esemplari.
La sua caratteristica fisica sono le tipiche corna ad uncino, presenti tanto negli esemplari maschi che femmine, e la macchia di pelo bianco sulle guance e sul collo.
IL CAPRIOLO
Appartiene alla stessa famiglia del cervo, ma si trova in Valle in quantità molto maggiore.
Vive ad altitudini non troppo elevate e neppure molto distante dai centri abitati perciò è facilmente avvistabile nonostante sia molto timido e discreto.
IL CERVO
Se passeggiando tra i boschi della Valle vi imbattete in un paio di corna di cervo abbandonate nel bosco ritenetevi fortunati, secondo la tradizione ritrovare le corna di un cervo è segno di grande auspicio.
Le corna del maschio cadono ogni anno per poi ricrescere naturalmente nei mesi primaverili proprio quando diventano arma di combattimento nelle furiose liti per la conquista della femmina.
Il cervo abita i folti boschi di conifere e nelle stagioni invernali, quando il cibo scarseggia, non è raro intravederlo nelle campagne del fondovalle alla ricerca di un po’ d’erba.
LO STAMBECCO
Splendido mammifero dal manto color grigio-bruno, vive in alta montagna, al di sopra dei 2000 metri di quota dove la vegetazione si dirada. Si nutre principalmente di erbe comuni, bacche, germogli, felci e muschi.
Scomparso da secoli dalla Valle di Non è stato recentemente reinserito ed una vasta colonia vive oggi nel Parco Nazionale Adamello-Brenta. Lo stambecco vive abitualmente oltre il limite della vegetazione arborea; le caratteristiche degli zoccoli, perfettamente adatti a questo tipo di habitat, gli consentono di far presa sulle rocce e di trovare sempre un buon punto di appoggio anche sulle pareti più ripide. Per quanto sorprendente, per un animale di tale stazza, lo stambecco è un ottimo saltatore, capace di balzare diversi metri in avanti e verso l’alto, anche da fermo.
LE MARMOTTE
Non è difficile vedere delle marmotte sulle alpi svizzere in estate. Sentirle però è ancora più facile che vederle, in quanto emettono penetranti richiami di allarme ogniqualvolta si sentono in pericolo.
Vivono in famiglie numerose, fino a 15 componenti, costruendo labirinti di cunicoli in prati e pascoli. Quando emergono per nutrirsi, di erbe ed altre piante, un membro del gruppo resta sempre di guardia per avvertire gli altri in caso di pericolo. Per le marmotte la minaccia più grande è rappresentata dai rapaci e da altri animali predatori, tra cui le volpi. Quando la sentinella «fischia», ogni marmotta del gruppo si getta sottoterra all’istante.
Poiché le marmotte ibernano per circa sei mesi, sono costrette a passare la maggior parte dell’estate e dell’autunno a mangiare per aumentare le riserve corporee di grasso. Durante questo periodo, arrivano anche a raddoppiare il loro peso, raggiungendo gli 8kg.
In origine le marmotte potevano essere trovate solo sulle Alpi, ma recentemente sono state introdotte anche in alcune zone del Giura.
LA SALAMANDRA NERA
La salamandra nera vive in luoghi umidi, quali i boschi montani, e si può trovare fino ad altezze di 3’000 metri. È di colore completamente nero e raggiunge una lunghezza di 18cm. Si ciba principalmente di scarafaggi, ragni e millepiedi. Con un altro dei suoi adattamenti all’habitat, spesso iberna in gruppo.
IL GALLO CEDRONE
È conosciuto anche come fagiano di monte. Il nome gallo forcello gli deriva dalla forma della coda “a forcella”. Questo animale, che vive fino a 2.300 metri di altitudine, è famoso per le spettacolari e complesse parate nuziali dei maschi: in primavera, dalla fine di marzo, in gruppi di 10 o 15 esemplari per volta si esibiscono in vere e proprie arene di fronte alle femmine; queste, alla fine della parata, scelgono come loro compagno quello che più le ha colpite. In inverno il gallo forcello costruisce un tunnel sotto la neve nel quale ripararsi dal freddo, come fanno gli eschimesi negli igloo. Si nutre di gemme, larve, vermi ed è ghiottissimo di mirtilli e lamponi.La sua mole spettacolare e la sua eleganza gli conferiscono lo scettro di re degli uccelli d’alta montagna, accanto all’aquila reale.
Vedere un esemplare di questi grossi gallinacei è una fortuna di cui andare orgogliosi.
L’esemplare maschio è famoso per il canto e la danza di corteggiamento che diventa un vero e proprio spettacolo grazie alla ricchissima colorazione del suo piumaggio.
L’AQUILA REALE
Maestosa ed elegante, questo nobile rapace, incanta col suo volo chiunque riesca ad avvistarla tra le cime scoscese in cui solitamente nidifica.
E’ un potente cacciatore: uccide le sue prede (piccoli roditori, ma anche volpi e lepri) lasciandole precipitare al suolo dopo averle sollevate per centinaia di metri.
Solitamente questa specie forma delle coppie durature, i genitori crescono assieme un piccolo alla volta.
LE ALTRE SPECIE DI ANIMALI
Moltissimi altre specie animali vivono nei boschi e nelle campagne.
Per quanto riguarda i mammiferi si ricordano la volpe, la donnola, l’ermellino, il tasso, il porcospino. Diffusissimi e caratteristici sono anche i roditori quali lo scoiattolo, la lepre e la marmotta.
Per gli uccelli sono da menzionare la pernice bianca e il gallo forcello oltre che la poiana e il falco.
E poi ancora rane, vipere, salamandre, lucertole e, nei corsi d’acqua, soprattutto la trota mormorata
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