LE CARATTERISTICHE SOMATICHE DEL PETAURO DELLO ZUCCHERO
Il Petauro dello zucchero (Petaurus breviceps) è un grazioso marsupiale, notturno e arboricolo, che fa parte dei cosiddetti “nuovi animali da compagnia”. Ha dimensioni abbastanza ridotte ma necessita di grandi spazi.
Il petauro appartiene alla stessa famiglia di cui fanno parte anche gli opossum. E’ originario dell’Australia e della Nuova Guinea ed è in grado di effettuare dei “voli planati”, grazie alla presenza di una membrana che unisce gli arti anteriori con i posteriori.
Ha un mantello grigio-blu, con due strisce che attraversano tutto il dorso, l’addome color crema e gli occhi molto grandi e cerchiati di nero. La coda è prensile e lunga, e la femmina presenta un marsupio che si apre al centro dell’addome.
L’ASPETTO SOMATICO DEL PETAURO
- L’aspetto del petauro dello zucchero ricorda molto quello di uno scoiattolo, con la differenza che è dotato di una coda semi-prensile che gli permette di tenersi aggrappato agli alberi.
- È possibile riconoscere gli esemplari maschi perché possiedono una zona priva di pelo sulla testa in corrispondenza di una ghiandola. Inoltre, sono leggermente più grandi delle femmine poiché pesano 140 grammi contro i 115 delle femmine.
- Per quanto riguarda la lunghezza del corpo, gli esemplari di entrambi i sessi hanno una lunghezza compresa tra i 24 e i 30 cm, anche se i maschi tendono ad essere più lunghi. Le femmine, inoltre, sono dotate del marsupio.
- Il Petauro dello Zucchero (Petaurus breviceps) è un piccolo mammifero volante la cui lunghezza varia dai 120 ai 320 mm.
- La sua coda è invece lunga tra i 150 e i 230 mm. I maschi pesano dai 110 ai 160 g, mentre le femmine sono un po’ più leggere e hanno un peso che oscilla tra i 95 e i 135 g.
- La testa ha forma triangolare, le orecchie sono piccole e prive di pelo, gli occhi sono invece molto grandi, indizio delle sue abitudini notturne o crepuscolari.
Presenta il patagio, ovvero una membrana di pelle che si estende dagli arti posteriori a quelli anteriori che gli permette di fare planate anche di 70–80 m. - I maschi presentano la cosiddetta “stella” ovvero una zona senza peli sulla testa, sinonimo della presenza di una ghiandola sebacea. Pesa circa 70-80 grammi. Sono presenti circa 10.000 esemplari al mondo. I cuccioli stanno con la madre fino all’età di 4 m
- Dal polso alla caviglia si estende il “patagio”, una plica di pelle che permette il tipico volo planato.
- Le orecchie sono grandi e senza peli e gli occhi, tipici degli animali notturni, grandi e scuri.
- Le orecchie del Petauro dello Zucchero sono glabre nella parte interna e si muovono verso i suoni proprio come fanno le orecchie dei gatti. Gli occhi dei petauri sono neri e molto grandi, come ci si aspetta da un animale notturno.
- Il muso del Petauro dello Zucchero è molto più appuntito rispetto a quello delle altre specie di scoiattoli volanti. Questa forma appuntita, abbinata alle orecchie e ai grandi occhi, dona al Petauro dello Zucchero un aspetto per certi versi simile a quello di un pipistrello.
- Le mani e i piedi sono molto versatili, tanto che i petauri li utilizzano in maniera simile alle scimmie. Le mani hanno una forma simile alle mani umane, con quattro dita e il pollice opponibile.
- I piedi hanno quattro dita e un alluce senza unghia; le prime due dita sembrano un dito unico tagliato a metà nel mezzo, e tutte le dita presentano piccoli cuscinetti nella parte inferiore.
- Nei petauri non esiste una struttura identificabile come ano (come nei mammiferi), bensì una cloaca (come negli uccelli e nei rettili), vale a dire un’apertura comune per l’apparato digerente, urinario e riproduttivo. Nei mammiferi invece l’apertura anale è distinta da quella urogenitale. Il pene del maschio di petauro, che è biforcato, viene quindi estroflesso dall’apertura cloacale.
- I petauri comunicano tra loro con una varietà di suoni, da una specie di cinguettio a un latrato soffocato, ma per la maggior parte del tempo sono silenziosi.
I COLORI DELLA PELLICCIA
Allo stato selvatico i colori della pelliccia possono variare: la pelliccia che più comunemente è bianca può variare dal bianco al crema o al giallo, mentre la pelliccia grigia può tendere a un marrone grigiastro o a un marrone vero e proprio; le strisce di pelo nero possono essere color marrone cioccolata. Alcuni esemplari di Petauro dello Zucchero hanno la coda con la punta bianca.
In cattività stanno emergendo nuove varietà di colore: tra questi troviamo i petauri dello zucchero albini, quelli bianchi con gli occhi neri, quelli con la pelliccia bionda o color platino, e varie combinazioni di colori screziati.
La sua pelliccia è grigia, con una striscia nera che parte dalla testa e percorre tutta la schiena, mentre il suo ventre è chiaro. I soggetti di cattura hanno, invece, il manto di colore marrone.
La sua pelliccia è prevalentemente di colore grigio ed è molto soffice. Il pelo è bianco sulla pancia. Presenta una striscia di pelo nero che parte dal naso, percorre la testa e si estende lungo la schiena; anche gli ultimi millimetri della coda presentano pelo nero. Il pelo grigio del corpo incontra quello bianco della pancia sul lembo di pelle che collega le zampe anteriori e quelle posteriori, creando un suggestivo effetto increspato sui fianchi quando la pelle non è tesa per la planata. Il Petauro dello Zucchero presenta anche sottili strisce di pelo nero che percorrono ciascuna zampa.
IL PATAGIO
Il Petauro dello Zucchero è un mammifero appartenente al gruppo degli scoiattoli volanti: infatti presenta una membrana che gli consente di planare in maniera efficiente. La membrana prende il nome di patagio e si estende dai polsi alle caviglie. Il Petauro dello Zucchero può coprire planando fino ad oltre 50 metri di distanza, utilizzando la coda per mantenere la direzione e l’equilibrio.
La sua caratteristica principale è il patagio, che gli permette di spiccare lunghissimi salti (anche 40-50 metri!). Il patagio è una membrana che parte dalle zampe anteriori, si estende per tutto il fianco dell’animale e arriva fino alle zampe posteriori. Durante le planate il petauro estende le zampette e la membrana, che a riposo è ripiegata lungo i fianchi, si apre, trasformandosi in una specie di piccolo paracadute rettangolare. Per questa sua caratteristica molti confondono il Petauro dello zucchero con lo scoiattolo volante. In realtà si tratta di due animali diversi.
IL MARSUPIO
Le femmine di Petauro dello Zucchero hanno un marsupio nel quale i piccoli crescono. I maschi adulti hanno una ghiandola odorifera sulla fronte, il cui aspetto è quello di una macchia senza pelo. Hanno ghiandole odorifere simili anche sulla gola e sulla base della coda, che vengono utilizzate per marcarsi a vicenda o per marcare il territorio.
LA CODA
La coda degli adulti è lunga e vaporosa, cosa che non è nei piccoli appena usciti dalla tasca materna, elemento questo che può far capire, al momento dell’adozione, se il nostro petauro è troppo giovane per staccarsi dalla madre
La coda del Petauro dello Zucchero è debolmente prensile e viene usata a volte per trasportare rametti o foglie per il nido. I cuccioli avvolgono saldamente le loro code a quella della madre oppure a una zampa della madre per stare appesi a lei mentre salta da un ramo all’altro.
Grazie alla sua lunghezza, la coda viene usata come “timone” e permette al Petauro dello Zucchero di avere un buon bilanciamento quando plana da un albero all’altro.
L’ANOMALIA ANATOMICA
Un’anomalia anatomica che il Petauro dello Zucchero condivide con l’opossum è la biforcazione dei genitali: infatti i maschi di petauro presentano due peni retrattili, che normalmente sono rientrati; li si può osservare in tensione quando il petauro è preoccupato o eccitato. Anche l’anatomia femminile presenta una biforcazione analoga: le femmine di petauro possono sostenere due gravidanze in contemporanea, mantenendo un feto in una sorta di stasi mentre l’altro si sviluppa.
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