IL PHILUM DEI MOLLUSCHI
Il phylum dei Molluschi è il secondo per numero di specie circa 130 000) dopo quello degli Artropodi. È probabile che con l’estendersi delle conoscenze i Molluschi cederanno questo ottimo piazzamento ai nematodi, ma la loro importanza rimarrà comunque assai notevole: non c’è spiaggia su cui non si trovino innumerevoli le loro conchiglie, non c’è prato o siepe su cui non si vedano strisciare dopo un’acquazzone chiocciole e lumache. E, soprattutto, è difficile trovare una roccia sedimentaria nella quale i resti delle conchiglie e le loro impronte non attestino la loro antica presenza.
I molluschi sono un raggruppamento tassonomico più vasto, al di sotto del regno, comprendono organismi che hanno piani di organizzazione comune. Essi condividono lo stesso livello di organizzazione, modalità di sviluppo simili e rappresentano una linea principale di sviluppo evolutivo.
IL PIANO STRUTTURALE
Il piano strutturale dei Molluschi comprende alcuni elementi costanti molto caratteristici:
- Il capo munito primitivamente di un paio d’occhi, di due tentacoli, di gangli nervosi e di una bocca che racchiude la radula, sorta di lingua coperta da dentelli chitinosi.
- organo muscoloso grazie al quale l’animale striscia e talvolta nuota.
- (pallium, alla latina) che sovrasta il piede e contiene la massa viscerale; tra mantello e piede resta un solco, o una cavità in cui sono situate le branchie (dette anche ‘ctenidi’ perchè somigliano a un pettine). Il mantello, nelle classi più evolute, i cosiddetti Conchiferi, secerne una conchiglia calcarea che fornisce protezione meccanica e funge da zavorra.
Il piano qui descritto si è andato realizzando e modificando gradatamente nel tempo a partire dalle classi più primitive d’aspetto vermiforme.
GLI ORGANI E LE FUNZIONI
A) LA VITA VEGETATIVA
Per assumere il cibo i molluschi che conservano le attitudini originali fanno sporgere dalla bocca la radula, sorta di lingua a raspa che gratta il substrato e introduce minuti frammenti di cibo nell’esofago. Questi frammenti, inclusi in un cordone di muco, giungono nello stomaco donde vengono convogliati verso la ghiandola digestiva.
La digestione e l’assorbimento hanno luogo entro le cellule della ghiandola digestiva ed in parte nello stomaco, ma non entro il sottile tubo digerente che sbocca tra mantello e piede.
B) L’APPARATO CIRCOLATORIO
L’apparato circolatorio è semplice. Alcuni vasi drenano l’emolinfa dai tessuti e la convogliano alle branchie (o al polmone) ove il pigmento respiratorio viene ossigenato: dalle branchie l’emolinfa giunge al cuore che lo sospinge nell’aorta e, attraverso questa, in vasi minori che sfociano nelle lacune dei tessuti.
Gli scambi gassosi hanno luogo nelle branchie, o nel polmone nel caso delle specie terrestri. Nelle specie acquatiche il battito delle ciglia che coprono le branchie determina un flusso di acqua contrario alla direzione del flusso sanguigno: simile dispositivo conferisce un alto rendimento al processo di ossigenazione.
Il pigmento trasportatore di ossigeno nei molluschi è l’emocianina che contiene rame e presenta un bel colore azzurro quando è ossigenata.
C) LA VITA DI RELAZIONE
Gli organi di senso nei molluschi sono rappresentati da un paio di occhi che possono avere struttura semplicissima o mancare nelle specie poco mobili che vivono nella semioscurità, ma divengono complicati quanto gli occhi dei vertebrati presso i Cefalopodi, veloci predatori.
Da organi di senso tattile e chimico fungono i tentacoli ai lati del capo, nonché, nei gasteropodi e nei Cefalopodi, gli osfradi, strutture frangiate situate presso le branchie. Le statocisti, situate nel capo, registrano la posizione del corpo dell’animale rispetto alla verticale e le accelerazioni che esso subisce o effettua; mancano nelle forme con capo poco differenziato o regredito.
La statocisti è una struttura che permette all’animale di orientarsi nello spazio; consta generalmente di una forma globulare che presenta filamenti sensoriali (sete) e contiene al suo interno una granulazione pesante (statolite). Le sete sono collegate a fibre nervose a loro volta collegate al sistema nervoso dell’animale. Lo statolite, muovendosi a seconda la posizione assunta dall’animale, sollecita le sete che a loro volta stimolano le fibre nervose.
D) IL SISTEMA NERVOSO
Nelle specie che si ritengono più primitive il sistema nervoso è formato da un anello che circonda l’esofago e da quattro cordoni che da esso si dipartono, dirigendosi verso l’indietro. Nelle specie alquanto più progredite l’anatomia varia poco ma i corpi delle cellule nervose si separano dai fasci di fibre e formano speciali ammassi, i gangli, dislocati a coppie lungo il corpo. Nei Cefalopodi, più evoluti e dotati di comportamento più complesso, i gangli tendono a fondersi e a formare una massa cerebrale unica.
E) L’APPARATO LOCOMOTORE
I molluschi appartenenti alle classi dei Gasteropodi, dei Poliplacofori e dei Monoplacofori, si muovono grazie al propagarsi di onde trasversali lungo il piede sul quale appoggiano. Essi si proteggono mediante la conchiglia e la salda adesione al substrato. Difesa aggiuntiva è spesso loro offerta dalla colorazione mimetica e dalla ricopertura da parte di alghe.
I molluschi Bivalvi hanno un piede non adatto alla locomozione, ma adatto a trascinarli in su e in giù entro la sabbia o il fango in cui vivono semisepolti. Si difendono dai predatori grazie al rapido accorciamento del piede che li fa sparire in profondità. Alcuni bivalvi tuttavia, sono capaci di muoversi piuttosto vivacemente: si tratta dei pettini (Pecten) e generi affini i quali, aprendo e chiudendo bruscamente le due valve della conchiglia mediante il robusto muscolo adduttore, producono getti d’acqua che li fanno muovere a balzi.
Presso i molluschi cefalopodi la locomozione a getto si perfeziona e viene effettuata dalla muscolatura del piede, trasformato in sifone, nelle forme più moderne alla muscolatura del piede si aggiunge quella del mantello. Alla rapidità e all’efficienza della locomozione fa riscontro il grande sviluppo degli organi di senso e del sistema nervoso. Solo così si spiegano le attitudini di questi animali che hanno conteso a lungo il primato ai Vertebrati.
LA RIPRODUZIONE E LO SVILUPPO NEI MOLLUSCHI
I Molluschi si riproducono tutti soltanto per mezzo di gameti.
Le specie che dimorano nel mare hanno sessi separati (ma i Gasteropodi pelagici sono ermafroditi). Uova e spermatozoi di regola vengono emessi nell’acqua circostante, ma i Cefalopodi si accoppiano ed hanno fecondazione interna. Le uova fecondate subiscono una segmentazione spirale e danno origine, nelle specie marine, ad una larva pelagica di tipo trocofora ; questa larva nei molluschi più evoluti è sostituita da una larva di tipo veliger munita di due lobi ciliati, capace di nutrirsi di microplancton.
Il plancton è costituito da un insieme di organismi animali (zooplancton ) e vegetali (fitoplancton ) che galleggiano e si lasciano trasportare delle correnti; di esso fanno parte anche uova, larve, piccoli gamberetti ed altri animali di piccole dimensioni.
Alla metamorfosi viene prodotta una minuta conchiglia emisferica e l’animale si posa sul substrato più confacente alla sua specie.
La produzione di uova da parte dei molluschi marini è molto elevata poichè una parte di esse non vengono fecondate, altre vengono predate insieme con le larve, e altre larve si disperdono in luoghi inospitali. I Cefalopodi tuttavia producono poche uova a sviluppo diretto ricche in materiali nutritizi e la madre spesso prende cura delle uova e degli embrioni.
I Molluschi delle acque interne e quelli terrestri sono ermafroditi insufficienti con fecondazione interna, gli stadi larvali sono soppressi e lo sviluppo è diretto.
Alcuni molluschi di acqua dolce sono vivipari.
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