IL PHILUM DEGLI ECHINODERMI
Gli echinodermi sono un gruppo di animali marini che appartengono agl’invertebrati. Sono diversi gli animali che ritroviamo nel phylum Echinodermata, alcuni molto noti, altri sconosciuti ai più. Quelli che più comunemente sono diffusi e che un po’ tutti conosciamo sono le stelle marine (Asteroidea), i ricci di mare e i dollari della sabbia (Echinoidea), le oloturie o cetrioli di mare (Holothuroidea), le ofiurie (Ophiuroidea) ed i gigli di mare (Crinoidea).
Il nome echinodermi deriva dal greco e precisamente da echinos «riccio» e derma «pelle» per mettere in evidenza come spesso la loro epidermide è ricoperta da varie formazioni quali aculei o altre protuberanze. Gli echinodermi sono un philum di deuterostomi marini. Il nome deriva dal fatto che essi spesso sono ricoperti da piastre calcaree.
L’origine del phylum risale al Cambriano inferiore, le specie viventi sono circa 6.000. Questo phylum si compone di cinque principali tipi di animali: stelle marine, ricci di mare, cetrioli di mare, stelle fragili, crinoidi.
GLI ECHINODERMI
Molti rappresentanti degli Echinodermi sono noti a coloro che hanno familiarità col mare: ricci e stelle marine, oloturie ed ofiure possono essere scorti sui fondali attraverso le limpide acque costiere, oppure si trovano spiaggiati; poco frequenti le occasioni di vedere i gigli di mare.
A oggi sono state identificate circa settemila specie che hanno colonizzato tutti gli ambienti marini e tutte le profondità conosciute. La loro principale caratteristica è la presenza di un sistema acquifero che serve sia per la locomozione che per l’alimentazione.
Alle classi elencate si devono aggiungere almeno altre 16 classi ormai estinte. Ci sono gruppi in cui alcune caratteristiche organizzative primitive e insolite sono rimaste invariate per tempi lunghissimi. Negli Echinodermi non esistono organi di senso, né organi escretori, né ghiandole annesse al tubo digerente (che può anche mancare) e che solo pochi generi possiedono branchie.
HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Le circa 7000 specie di animali che ritroviamo in questo phylum sono molto importanti nell’ambito dell’ecosistema marino e delle quali si ritrovano numerosissimi fossili databili al periodo mesozoico, cenozoico e paleozoico.
Sono animali esclusivamente marini e sinora non è stata trovata alcuna prova fossile che la loro vita, in una qualche era passata, sia avvenuta anche sulla terra ferma o in acqua dolce.
Nell’ambito marino occupano tutti gli habitat, nessuno escluso, rappresentando una parte importante della biomassa. Sono stati ritrovati anche alle massime profondità marine finora esplorate.
Gli echinodermi sono prettamente marini. Occupano tutti gli habitat marini, comprese le profondità finora rimaste inesplorate. Questi invertebrati vivono a seconda della specie nei fondali sabbiosi, fangosi o rocciosi in base alla specie. Si trovano anche lungo le coste. Gli echinodermi hanno, praticamente colonizzato le acque marine di tutto il mondo, quindi, la loro distribuzione è molto ampia e variegata.
IL CORPO DEGLI ECHINODERMI
Il nome echinodermi significa “pelle spinosa” (échinos = spinoso derma = pelle).
Il phylum degli Echinodermi è uno dei più antichi e la sua storia è ben documentata da una gran quantità di fossili. Simile abbondanza è dovuta al fatto che gli Echinodermi sono muniti di uno scheletro dermico situato cioè sotto l’epidermide, formato da carbonato di calcio che ben si presta alla fossilizzazione.
- Il corpo degli echinodermi è ricoperto da piastre calcaree.
- Per la difesa hanno due sistemi: i pedicelli ambulacrali (che sono retraibili) e gli aculei.
- Hanno la simmetria raggiata.
- All’interno hanno un sistema acquifero con il quale respirano, catturano le prede e li aiuta a muoversi.
LE PIASTRE CALCAREE DEGLI ECHINODERMI
Elemento costante dei piani strutturali degli Echinodermi è la suddivisione delle piastre calcaree in due categorie:
- Piastre radiali, di solito in numero di cinque serie e disposte in vario modo, ma tutte confluenti verso un polo dell’animale portano dei fori attraverso i quali fuoriescono i pedicelli o pedia dalle molteplici funzioni.
- Piastre interradiali, intercalate alle prime possono dare sostegno (soprattutto nella classe degli Echinoidi) a spine mobili.
LE CAVITÀ CELOMATICHE
Presso gli echinodermi si osserva uno straordinario sviluppo delle cavità celomatiche che costituiscono quattro diversi sistemi:
- Sistema periviscerale è il più spazioso, è attraversato dai mesenteri che sostengono il tubo digerente e le gonadi.
- Sistema emale è un insieme di canali che, a dispetto del nome, ha poco a che vedere con la circolazione sanguigna.
- Sistema periemale, sistema di cavità tubulari che fascia anche il semplicissimo sistema nervoso.
- è il più straordinario apparato degli echinodermi: consta di una raggiera di cinque canali contenenti acqua marina che si diparte da un canale anulare e percorre i radii; attraverso i fori delle piastre radiali escono i pedicelli che terminano di solito con una piccola ventosa, mentre dalla parte interna della piastra si dilatano in un’ampolla. Il canale anulare porta di regola, in corrispondenza di quattro interradi, altrettante vescicole di Poli la cui funzione è quella di regolare la pressione idrostatica nei vari settori del sistema; in corrispondenza del quinto interradio esiste invece un canale petroso che sbocca all’esterno attraverso una piastra bucherellata detta madreporite.
LA FUNZIONE DEI PEDICELLI
L’insieme dei pedicelli ha funzioni varie e serve:
- Alla locomozione (soprattutto nelle stelle marine).
- A convogliare le particelle alimentari verso la bocca.
- A far aderire l’animale al substrato: quando si tenta di staccare un riccio di mare dallo scoglio si incontra resistenza dovuta a queste minute strutture che, prima di staccarsi o spezzarsi, si allungano come fili elastici.
LA MANCANZA DI ORGANI
A questo complesso sistema di cavità e canali celomatici fa riscontro, negli Echinodermi, una grande povertà di organi: mancano organi deputati all’escrezione o agli scambi gassosi. La vasta estensione degli epiteli e dei celoteli garantisce un’agevole e pronta eliminazione dei rifiuti azotati o gassosi e anche un facile ingresso, per diffusione, dell’ossigeno.
Solo nelle oloturie esistono polmoni acquiferisituati nella cloaca.
LE SPECIE DEGLI ECHINODERMI
Esistono cinque specie di Echinodermi: gli asteroidei, i crinoidei, gli echinoidei, gli ofiuridei e gli oloturoidei.
- Alla prima specie appartengono le stelle di mare caratterizzate dal corpo piatto da cui partono cinque braccia e con la bocca rivolta verso il basso. Le stelle di mare sono capaci di rigenerare le parti asportate o amputate del loro corpo.
- Al gruppo dei crinoidei appartengono i gigli di mare che sono caratterizzati da forme e colori vivaci. Vivono attaccati alle rocce e hanno il corpo a forma di calice.
- Gli echinoidei, invece, sono i ricci di mare caratterizzati dalla presenza di aculei su tutto il corpo contenenti veleno che possono creare gonfiore, bruciore e arrossamento alla pelle.
- Gli Ofiuroidei sono le stelle serpentine, caratterizzata dalla stessa struttura delle stelle marine ma con braccia molto sottili e fragili.
- Gli oloturoidei, infine, sono detti anche cetrioli di mare. Hanno il corpo cilindrico e la bocca è circondata da una corona di tentacoli.
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