LA STORIA EVOLUTIVA DEI MOLLUSCHI
I Molluschi sono comparsi prima del Cambriano ma non hanno lasciato tracce nei giacimenti anteriori a quel periodo: sono derivati probabilmente da un ceppo che presentava alcune delle caratteristiche che oggi osserviamo nei Nemertini e negli anellidi.
- I molluschi vermiformi si sono adattati a vivere nel fango e tra le alghe e i coralli. Quelli muniti di conchiglia hanno colonizzato dapprima le superfici rocciose o pietrose incrostate da organismi animali e vegetali dei quali si nutrivano. In un secondo tempo, grazie all’efficiente organizzazione fisiologica e alla flessibilità dell’organizzazione anatomica, hanno finito con l’occupare ambienti variatissimi.
- I Bivalvi si sono insediati nei fondali marini ove filtrano i microorganismi in sospensione nelle acque in concorrenza con i Brachiopodi e con i Tunicati; i Gasteropodi pteropodi hanno colonizzato le libere acque pelagiche entrando in concorrenza con Celenterati, Ctenofori e Crostacei. Infine, i Cefalopodi hanno popolato tanto il pelago marino, quanto i fondali entrando in concorrenza con i Pesci.
- Molluschi Bivalvi e Gasteropodi hanno colonizzato le acque interne, soprattutto quelle lagunari e palustri e di lì i Gasteropodi polmonati sono passati nelle terre emerse insieme ad Anellidi, Artropodi e Vertebrati; altri Gasteropodi (Archeogasteropodi) hanno raggiunto questo medesimo ambiente emergendo dai bassi fondali marittimi e dalla battigia.
- Conchiglie fossili sono note fin dal Cambriano inferiore (570 milioni di anni fa). L’antenato dei Molluschi probabilmente era un animale vermiforme, in cui la conchiglia si formò a partire da scaglie sparse sul dorso, simili a quelle degli attuali Caudofoverati e Solenogastri.
L’ECOLOGIA, LA DISTRIBUZIONE E LA CONSERVAZIONE
I Molluschi hanno una notevolissima plasticità ecologica che ha probabilmente favorito la diffusione e le diversificazioni di questi animali, da abitatori di fondali marini, a forme adattate a tutti gli ambienti marini, d’acqua dolce e terrestri.
Si conoscono circa 140.000 specie di Molluschi viventi, distribuiti in otto classi molto diverse tra loro per aspetto ed anatomia, ossia i Caudofoveati, i Solenogastri, i Poliplacofori, i Monoplacofori, gli Scafopodi, i Bivalvi, i Cefalopodi e i Gasteropodi. Ad eccezione dei poli sono diffusi praticamente in tutto il mondo.
LA FILOGENESI E LA SISTEMATICA
Secondo la classificazione tradizionale, i molluschi comprendono le classi: Anfineuri (da alcuni divisa in Poliplacofori e Aplacofori), Monoplacofori, Gasteropodi, Scafopodi, Bivalvi, Cefalopodi, di cui le ultime quattro costituiscono il gruppo dei Conchiferi.
Alcune revisioni sistematiche degli ultimi decenni del 20° sec. propongono una classificazione alternativa: il phylum è suddiviso nei sottophyla degli Scutopodi e degli Adenopodi. Gli Scutopodi comprendono la sola classe dei Caudofoveati (separata dagli Aplacofori), mentre gli Adenopodi sono ulteriormente suddivisi nelle superclassi degli Eterotecti (con le classi Solenogastri e Poliplacofori) e dei Conchiferi.
Tale classificazione è basata sullo studio delle parentele esistenti tra i Molluschi e altri gruppi: i Poliplacofori non presentano una ridotta metameria riconducibile a quella degli Anellidi, che aveva fatto pensare a una derivazione dei Molluschi da questi ultimi, bensì una seriazione secondaria di organi.
L’ESISTENZA DI UN ANTENATO
Si è dunque supposta l’esistenza di un antenato (archeomollusco), con movimento strisciante e con organizzazione strutturale intermedia tra quelle dei Molluschi e dei Platelminti Turbellari: con corpo depresso e dotato di un’ampia superficie ventrale, ricca di ghiandole mucose e provvista di ciglia.
La superficie dorsale potrebbe essere stata chitinosa, e gli organi interni raccolti all’interno di una cavità palleale posteriore. Fasci muscolari sarebbero stati presenti con più strati circolari e longitudinali.
A partire da questa ipotetica forma, si sarebbero sviluppate due diverse linee evolutive. La prima avrebbe portato a forme adattate alla vita fossoria, vermiformi e con riduzione dell’organo locomotorio ventrale. Tale condizione si osserva negli attuali Scutopodi.
Altri archeomolluschi avrebbero invece continuato a muoversi liberamente, strisciando su substrati consistenti, liberando progressivamente la parte anteriore del corpo da quella ventrale e avviando una differenziazione tra il capo e il piede, come si osserva attualmente, pur se in misura più o meno evidente, in tutte le classi degli Adenopodi. Successivi passi evolutivi sarebbero stati la comparsa di placche dorsali protettive articolate (mantenute dai Poliplacofori e dagli stadi giovanili dei Solenogastri, riuniti per questo negli Eterotecti), e poi, in seguito alla fusione delle aree deputate alla formazione delle placche in una ghiandola della conchiglia, la comparsa di una vera e propria conchiglia, di cui sono provviste tutte le classi appartenenti ai Conchiferi.
LA MOLLUSCHICOLTURA
È la pratica dell’allevamento di Molluschi eduli a scopo commerciale. Le specie più importanti che possono venire allevate sono le ostriche (ostricoltura), le cozze o mitili (mitilicoltura), Modiola barbata o cozza pelosa (modiolicoltura). Il maggior centro mitilicolo e ostricolo italiano si trova nel mar Piccolo a Taranto; altri, pure notevoli, sono nel Golfo di Trieste, nel Lago del Fusaro e sulla costa siciliana dello Stretto di Messina.
Le coltivazioni di ostriche e quelle di mitili sono formate da 4-6 file parallele di pali piantati in fondo al mare collegati fra loro poco sotto la superficie mediante corde vegetali dette libani. Le larve dei Mollusci si fissano ai libani e qui in condizioni opportune si accrescono rapidamente; al raggiungimento delle dimensioni i Molluschi vengono staccati e messi in commercio.
IL CORPO DEI MOLLUSCHI
Il corpo dei molluschi, che è molle, è prevalentemente composto da capo, piedi e conchiglia (che in alcuni casi non c’è).
La maggior parte degli organi è contenuta in un sacco di visceri che contiene l’apparato digerente, escretore, circolatorio e riproduttore.
La riproduzione avviene sessualmente. Alcuni sono ermafroditi.
I molluschi marini respirano con le branchie, e invece i molluschi terrestri respirano con i polmoni.
I molluschi sono organismi a simmetria bilaterale, triblastici, protostomi e celomati, con alcune forme evidentemente metameriche; sono il secondo phylum di animali per numero di specie (circa 400 000), con forme per lo più marine, ma anche dolci acquicole e terrestri.
Nell’immagine sono rappresentati i Caratteri diagnostici di un mollusco generalizzato. Anche se questo schema è spesso presentato come quello di un “ipotetico mollusco ancestrale”, molti esperti sono oggi d’accordo nell’affermare che tale animale non è mai esistito. Per esempio, il mollusco ancestrale poteva essere ricoperto da spicole piuttosto che da una conchiglia univalve. La figura è solo un’astrazione per facilitare la descrizione del piano organizzativo generale dei molluschi.
Si distinguono il capo con la radula buccale, il sacco dei visceri, il piede, il mantello, la conchiglia ad esso associata e la cavità palleale posteriore.
Molti sono gli interrogativi ancora aperti sui molluschi, a partire dalla loro collocazione filogenetica, ma di base essi condividono tutti un piano organizzativo del corpo comune che si è poi andato differenziando in relazione a diversi stili di vita: un mollusco ha infatti un sacco dei visceri principale da cui si stacca ventralmente un piede (organo locomotore) e anteriormente un capo più o meno distinguibile; dorsalmente si sviluppa il mantello (o pallio), uno strato epidermicoche, oltre a secernere una conchiglia calcarea di protezione, con un ripiegamento forma la cavità del mantello (o palleale), in cui alloggiano le branchie o i polmoni; la bocca presenta infine un organo masticatore altamente specializzato chiamato radula.
L’HABITAT DEI MOLLUSCHI
Sono animali invertebrati con caratteristiche molto diverse tra loro e ogni gruppo tassonomico ha le sue peculiarità, dal momento che si sono evoluti e adattati per vivere in ambienti significativamente discordi tra loro. Si possono infatti trovare in ambienti più tipici come montagne, boschi, giardini e fossi, ma sono presenti anche nelle acque dolci di fiumi e laghi. La maggior parte vive in ambienti marini in prossimità di estuari, nel fango vicino alla costa e litorali, ma anche nella profondità dei mari e degli oceani e vicino alle sorgenti idrotermali. Non mancano nemmeno nei deserti (per esempio Sphincterochila boissieri e Xerocrass seetzeni). Sono conosciuti anche esemplari parassiti.
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