LA FAMIGLIA DEI GASTEROPODI
- Il termine gasteropodi deriva dai termini greci gaster (stomaco) e pous (piede). Questa classe comprende animali come chiocciole (ordine Stylommatophora), patelle (Patella sp.), littorine (Littorina littorea) e lepri di mare (Aplysia depilans).
- I gasteropodi sono un gruppo dei molluschi con una sola valva come: chiocciole, lumache ecc..
- Sono la classe più numerosa dei molluschi.
- Alcuni di loro sono erbivori altri invece si cibano dei cadaveri di altri animali.
- Vivono nell’acqua dolce, marina e sulla terraferma.
- Tra tutti i molluschi (Mollusca), i Gasteropodi sono quelli che hanno avuto maggiore successo: sono infatti i più numerosi e diversificati. Si conoscono circa 70 000 specie e oltre 15 000 specie fossili. In quanto a numerosità di specie, sono secondi soltanto agli insetti (Insecta).
GLI ESEMPLARI RAPPRESENTATIVI
Conus geographus appartiene al genere Conus, a cui appartengono animali con una proboscide velenosa. Il loro veleno neurotossico è talmente potente da uccidere la preda in pochissimo tempo in modo da non permetterle di allontanarsi troppo, dal momento che questi molluschi non sono molto veloci. E’ potenzialmente letale anche per l’uomo, ma si è rivelato tale solo in casi rari. Quello di C. geographus in particolare è tra i più letali e non esistono antidoti. E’ particolare perché il suo veleno ha anche azione antidolorifica, probabilmente anche in questo caso la funzione è quella di prevenire che la preda si renda conto del pericolo. Nel veleno è presente anche insulina per provocare uno shock ipoglicemico.
LA CHIOCCIOLA GIGANTE AFRICANA (ACHATINA FULICA)
Può essere tenuta in casa come un animale domestico, ma con parecchi accorgimenti: si tratta infatti di una specie molto invasiva che attualmente è un problema in Asia, nei Caraibi e nelle isole dell’Oceano Pacifico. E’ inoltre molto vorace: non solo divora oltre 500 specie di piante, ma può nutrirsi anche di stucco (il cui calcio viene usato per produrre il guscio) e plastica. Con i loro grossi gusci possono anche forare gli pneumatici delle automobili.
Tre esemplari furono importati illegalmente negli Stati Uniti da un ragazzo che voleva allevarle e, quando furono liberati nell’ambiente dalla nonna, queste si riprodussero e causarono danni da un milione di dollari e servirono dieci anni per estirparle: infatti sono animali ermafroditi e ogni individuo può produrre anche 1200 uova all’anno! Nonostante la situazione sembrasse risolta, qualche anno dopo si assistette nuovamente alla comparsa di questi animali. Inoltre possono essere vettori di parassiti e malattie come la meningite tropicale.
LA CONCHIGLIA DEI GASTEROPODI
I gasteropodi possono presentare una conchiglia univalve i cui colori possono variare molto: può essere usata infatti come segnale di avvertimento o per mimetizzarsi. È composta da strati organici e calcarei:
- Lo strato più esterno (periostraco) è di conchiolina e lo spessore è molto variabile.
- Gli strati interni sono composti da carbonato di calcio, aragonite o calcite immersi in una matrice proteica che tiene insieme i cristalli guidandoli nella loro forma e organizzazione e previene la formazione di crepe. È bistratificato in: strati prismatici di calcite e aragonite; ipostraco.
All’apice si trova la spira, termine che indica un giro completo della conchiglia, più vecchia e stretta e tutta la conchiglia si sviluppa (di solito con un andamento destrorso) attorno ad una columella che funge da asse centrale. Associato a questa struttura c’è il muscolo columellare che permette all’animale di ritirare il corpo all’interno della conchiglia. L’animale, con la sua massa viscerale, si trova nella spira del corpo, ossia la più grande. Alcuni, per ulteriore protezione, presentano un opercolo proteico che può essere calcificato, la cui funzione è riparare il corpo e previene la perdita d’acqua. L’opercolo compare nell’evoluzione contemporaneamente alla torsione il che suggerisce una correlazione.
LA CHIASTONEURIA (O TORSIONE ONTOGENETICA)
Per poter ritirare il corpo interamente all’interno della conchiglia, nello stadio larvale (veliger) avviene una torsione: un fenomeno caratteristico di tutti i gasteropodi che provoca l’inversione della polarità della massa viscerale sopra il piede e non è immediatamente osservabile dall’esterno guardando l’animale.
Prima di questo avvenimento, la larva ha simmetria bilaterale con un ano posto all’estremità posteriore. Durante la torsione i muscoli che collegano la conchiglia a destra e a sinistra con l’animale si sviluppano in modo asimmetrico causando la rotazione degli organi in due eventi, rispettivamente di 90 e 180° in senso antiorario, che avvengono il primo nel giro di pochi minuti e il secondo richiede più tempo.
In seguito alla torsione, la cavità del mantello si sposta anteriormente. Questo rappresenta dei piccoli vantaggi perché il movimento dondolante della conchiglia mentre l’animale si muove favorisce la ventilazione e il rifornimento di acqua priva di sedimento alla cavità del mantello.
L’adulto si ritroverà, quindi, con ano e cavità del mantello in posizione anteriore e sopra il capo e con branchia, rene e atrio sinistro rivolti verso destra, mentre i corrispettivi sinistri vengono persi nella maggior parte delle specie attuali. La perdita della branchia al lato destro (come nei vetigasteropodi derivati) ha permesso di evitare la contaminazione dovuta al flusso dei prodotti di scarto sulle branchie: in questo modo, infatti, l’acqua pulita entra dal lato sinistro; urina, feci e anidride carbonica fuoriescono dal lato destro.
I cordoni nervosi formano una struttura simile ad un otto, dovuta alla torsione, con l’anello nervoso alla sommità e il ganglio viscerale in fondo.
Nonostante la torsione avvenga nello stadio larvale, non ci sono prove sul fatto che ciò rappresenti un vantaggio evolutivo in quella fase della vita: una larva, infatti, è talmente piccola che un predatore potrebbe ingerirla per intera senza troppi problemi.
LA SPIRALIZZAZIONE
La spiralizzazione è un fenomeno che riguarda la rotazione della conchiglia (non presente in tutti i gasteropodi) e della massa viscerale e avviene indipendentemente dalla torsione del corpo, come dimostrato dai reperti fossili. Questo movimento è immediatamente evidente osservando l’animale.
I primi gasteropodi presentavano una conchiglia planospirale [figura 1-A] a simmetria bilaterale in cui ogni nuova spira si trovava sullo stesso piano rispetto a quella più vecchia e le girava completamente all’esterno: il risultato era una conchiglia avvolta su se stessa dalla forma complessiva simile ad una ruota. Questa conchiglia aveva lo svantaggio di essere troppo ingombrante e poco compatta: un piccolo aumento nella massa corporea necessitava di un notevole incremento nel diametro della conchiglia, il che non permetteva all’animale di infilarsi negli spazi più stretti dove la vegetazione si infittisce e per via della sua forma il rischio era sempre quello di cadere di lato.
Per ovviare a questi problemi, l’evoluzione portò ad una conchiglia conospirale [figura 1-B] con le nuove spire a lato di quelle più vecchie. Questa struttura, però, provocava un eccessivo sbilanciamento perché il peso gravava solo su un lato. Si arrivò dunque alla conchiglia moderna [figura 1-C] che prevede un asse obliquo rispetto al corpo. Il peso si spostò dunque sul lato destro interferendo con gli organi di quel lato, che vennero persi.
CURIOSITÀ
Curiosità: c’è una correlazione tra l’habitat, la forma della conchiglia e la locomozione. Conchiglie con spire basse sono adatte al movimento verticale sulla roccia o sulla vegetazione; quelle con spire lunghe si trovano negli animali che si spostano orizzontalmente su terreni scoscesi; quelle con alcune sporgenze possono essere adatte ad infossarsi nel terreno, alla protezione o per cadere in posizione eretta se l’animale si stacca dalla roccia.
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