LA RIPRODUZIONE PER GLI ANIMALI
Una specie animale può sopravvivere sulla Terra soltanto se i suoi individui riescono a riprodursi.
Per potersi accoppiare e quindi riprodurre, un maschio e una femmina di una specie devono incontrarsi e:
- Riconoscersi come specie e sesso.
- Superare l’aggressività che hanno uno verso l’altro.
- Essere sincronizzati, cioè essere entrambi disposti ad accoppiarsi in quel momento.
1) RICONOSCERE IL PARTNER
Per riconoscere il partner gli animali usano spesso messaggi visivi.
A volte il maschio compie parate nuziali, disponendo alcune parti del corpoin modo tale da mostrare determinati colorio disegni: è quello che fanno i gabbianireali della figura, oppure il maschio delpavone e del tacchino quando gonfiano lepenne della coda.
Con questi messaggi il maschio vuole accertarsi che l’individuo che sta corteggiando sia della sua stessa specie e sia di sesso femminile: soltanto in questo caso, infatti, risponderà ai suoi «inviti».
Nel caso delle lucciole la femmina a sera si posa su uno stelo d’erba con la parte posteriore dell’addome ben esposta, ed emette una luce continua o intermittente, con una frequenza che varia a seconda della specie: soltanto il maschio della stessa specie la riconoscerà.
Talvolta per riconoscersi i due partner creano un «linguaggio privato», caratteristico di quella particolare coppia.
Per esempio nei lucherini, uccelli molto comuni nei parchi delle nostre città, il maschio e la femmina quando formano una coppia si imitano a vicenda nel loro richiamo: ciò permette soltanto a loro due di riconoscersi e di tenersi in contatto.
2) SUPERARE L’AGGRESSIVITÀ
Il primo contatto tra due individui della stessa specie è sempre un problema, anche quando sono di sesso opposto.
Anche l’incontro tra due partner infatti porta inevitabilmente a un’invasione del territorio individuale. Ciò suscita una forte aggressività che potrebbe impedire l’accoppiamento, soprattutto nelle specie solitarie e in quelle predatrici.
Tra i ragni e gli scorpioni il maschio spesso è più piccolo della femmina, e rischia di essere scambiato per una preda e divorato. Per evitarlo esegue complesse sequenze di movimenti oppure offre cibo alla femmina; può così accoppiarsi mentre essa è impegnata a nutrirsi, per poi allontanarsi rapidamente.
Per dimostrare di non avere intenzioni aggressive, spesso gli animali nascondono le proprie armi. Le cicogne della figura rovesciano all’indietro sul dorso la testa e quindi anche il potente becco, facendolo schioccare. I gabbiani comuni invece mostrano la parte posteriore del capo, che è bianca, e non quella anteriore nera, che esibiscono quando vogliono minacciare.
In molte specie di uccelli e mammiferi i due partner si puliscono reciprocamente le penne o il pelo, usando il becco (uccelli), le mani (nel caso dei primati), la lingua o i denti (negli altri mammiferi).
Questo comportamento è nato per eliminare i parassiti, ma è poi stato utilizzato per rinforzare il legame di coppia.
Sempre per ridurre l’aggressività, a volte durante il corteggiamento i due partner eseguono comportamenti tipici della costruzione del nido. Per esempio gli svassi maggiori della figura si offrono reciprocamente erba e foglie con il becco.
Altre volte i due membri della coppia si corteggiano con comportamenti simili a quelli tipici del rapporto tra genitori e figli.
Il ciuffolotto maschio per esempio imbecca la sua femmina, mentre i maschi di daini e camosci emettono suoni tipici dei cuccioli. Qualcosa di simile accade anche alle coppie della specie umana, quando si scambiano coccole e tenerezze.
Il rituale di corteggiamento dello svasso maggiore raggiunge il culmine con la «danza delle erbe» dove maschio e femmina, petto contro petto, dondolano il capo tenendo nel becco erbe acquatiche.
3) LA SINCRONIZZAZIONE DEI DUE SESSI
I maschi e le femmine della specie umana possono accoppiarsi sempre, e lo stesso vale per alcuni animali domestici e tropicali.
Nella maggior parte delle specie l’accoppiamento avviene invece soltanto in determinati periodi dell’anno.
Quando uno dei due partner si accorge che il momento è quello giusto, inizia a stimolare l’individuo dell’altro sesso.
Tra gli uccelli, per esempio, il canto del maschio fa maturare le ovaie della femmina, che così poi depone le uova.
Nei mammiferi invece è in genere la femmina a emettere messaggi odorosi e chimici durante l’estro (o calore), nel periodo che precede l’ovulazione. Essa segnala così al maschio che il momento è ideale per l’accoppiamento.
Questi meccanismi di sincronizzazionefanno sì che gli individui dei due sessisiano pronti ad accoppiarsi contemporaneamente,e proprio nel periodo più favorevoledell’anno.
Si tratta di meccanismi utili per almeno due motivi:
- Tutte le attività legate alla riproduzione e alla cura dei piccoli sono impegnative, poiché richiedono ai genitori tanto tempo e molte energie.
- Se si vuole che i piccoli abbiano un’alta probabilità di sopravvivere, è meglio che nascano nel periodo dell’anno in cui il cibo è abbondante e le condizioni climatiche sono ottimali.
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