L’UTILITÀ E IL COMPORTAMENTO DEGLI INSETTI
Gli insetti sono invertebrati con il corpo composto tra 3 segmenti: capo, torace e addome.
- Il capo è la sede dell’apparato boccale e degli ocelli (unità che compongono gli occhi composti).
- Nel torace possiamo osservare 6 appendici articolate (simili a zampe), 3 per ogni lato, e le ali.
- Nell’addome si può distinguere l’apparato ovopositore. Il corpo è protetto da uno scheletro esterno, conosciuto come esoscheletro.
L’IMPORTANZA DEGLI INSETTI
Nonostante gli insetti siano molto fastidiosi, non molto carini e alcuni tremendamente schifosi, sono estremamente importanti sia per l’ambiente che ci circonda che per la nostra sopravvivenza. Gli insetti giocano un ruolo chiave per l’uomo e per la natura. L’uomo non può vivere senza insetti.
Gli insetti sono importanti per l’uomo e per l’ambiente perché:
- Riciclano i nutrienti
Gli insetti sono molto importanti perché hanno un ruolo chiave nel riciclo dei nutrienti. Senza insetti il riciclo dei nutrienti sarebbe falsato!
- Sono l’alimentazione di alcuni vertebrati
Questi piccoli animali senza vertebre sono importanti per l’alimentazione di alcuni vertebrati che mangiano insetti, come alcuni uccelli, mammiferi, pesci e rettili.
- Partecipano all’impollinazione
Molti di questi benedetti insetti partecipano direttamente all’impollinazione e alla dispersione del seme di numerose piante, delle quali mangiamo i frutti. Senza gli insetti l’impollinazione e la disseminazione di queste piante che mangiamo non avverrebbe!
Gli insetti, dunque, sono molto importanti sia per la natura che ci circonda che per la nostra sopravvivenza:
- Respirano per mezzo di trachee assorbendo l’ossigeno dall’atmosfera e cedendo all’ambiente anidride carbonica.
- Si riproducono, solitamente, per mezzo di una spermatofora (struttura con spermatozoi) che il maschio inserisce nel corpo della femmina o che depone all’esterno costringendo la femmina ad afferrarla.
L’UTILITÀ DEGLI INSETTI
Gli insetti rappresentano, inoltre, un terreno fertile per studi sulla genetica e sulla dinamica delle popolazioni, perché in poco tempo fanno moltissimi figli: così un ricercatore può seguire un numero elevato di generazioni nell’arco di pochi anni. Le popolazioni di insetti rappresentano la base delle reti alimentari: per questo vengono studiati anche per comprendere nei dettagli la dieta di molti animali, come gli uccelli o gli anfibi.
Gli insetti sono utili negli ecosistemi naturali, ma possono diventare dannosi negli ecosistemi agrari, mondi artificiali dove gli equilibri si rompono facilmente. Così è nata l’entomologia agraria, che cerca di risolvere i conflitti fra gli insetti e le attività produttive dell’uomo. Molti studiosi di entomologia veterinaria e medica si occupano invece del ciclo biologico degli insetti che sono vettori di malattie, anche molto gravi, per gli animali domestici o per l’uomo stesso.
GLI INSETTI COME CIBO
Molti insetti rientrano nell’alimentazione dell’uomo e rappresentano un’utile integrazione alimentare per le popolazioni rurali, grazie al loro alto contenuto di proteine e grassi. Termiti e cavallette sono normalmente raccolte e vendute sui mercati dei villaggi africani. Numerose larve di Lepidotteri e Coleotteri vengono consumate sia in Africa sia in Asia. Anche le cimici d’acqua giganti figurano nei menù di molti popoli, dal Messico alla Cina.
GLI INSETTI COME FONTE DI CIBO
Gli insetti sono un’importante fonte di cibo per molte specie di animali, uccelli, rane, lucertole, scoiattoli, volpi, pipistrelli. Ecco perché molte specie di insetti hanno evoluto colori, disegni e forme che permettono loro di mimetizzarsi nell’ambiente dove vivono.
- Alcuni possiedono ali screziate oppure provviste di disegni piuttosto strani che riproducono le sembianze delle cortecce degli alberi sui quali vivono.
- Altre specie si difendono in maniera ancora diversa, con appendici spinose ben evidenti e colorazioni vistose che appaiono improvvisamente e confondono l’aggressore.
- Altri ancora si sono completamente adattati alla vita acquatica e vi trascorrono la loro intera esistenza.
Api, vespe, formiche e termiti, allo scopo di proteggere la loro prole, costruiscono una grande varietà di nidi. Quello più semplice è costituito da un buco nel terreno fatto da una vespa solitaria, mentre quello più complesso è quello realizzato da alcune specie di termiti e contiene milioni di insetti operai che accudiscono una sola regina.
LE STRATEGIE DI MIMETISMO DEGLI INSETTI
Come la falena, molti insetti hanno sviluppato strategie di mimetismo al fine di nascondersi dai predatori, oppure di spaventarli o di confonderli al momento dell’attacco. Sempre fra i lepidotteri, la farfalla testa di gufo (Caligo idomenenus) possiede una macchia sulle proprie ali posteriori che ricrea molto fedelmente l’occhio di un gufo, in grado di incutere timore negli altri animali, o di spostare l’attenzione del predatore lontano dal corpo della farfalla. I membri dell’ordine dei Fasmidi, invece, sono in grado di mimare alla perfezione parti di piante, come nel caso degli insetti stecco (famiglia dei Fasmatidi) e degli insetti foglia (famiglia dei Fillidi).
L’arte del mimetismo: a sinistra la farfalla testa di gufo (Caligo idomenenus), al centro l’insetto stecco (Ctenomorpha marginipennis) e a destra l’insetto foglia (Phyllium philippinicum).
IL COMPORTAMENTO SOCIALE DEGLI INSETTI
Alcuni insetti dell’ordine degli Imenotteri (api, vespe, formiche) e degli Isotteri (tèrmiti) hanno sviluppato un comportamento sociale, grazie al quale hanno costruito una società molto organizzata, caratterizzata da una rigida scala gerarchica.
Gli esempi più famosi sono le api (famiglia Apidi) e le formiche (famiglia Formicidi), la cui organizzazione è costituita da vere e proprie caste che hanno lo scopo di dettare i ruoli per l’accrescimento della propria colonia, ovvero l’alveare e il formicaio. La regina è la femmina dalle dimensioni maggiori ed è l’unica che è ammessa all’accoppiamento: nelle api il suo nutrimento principale è la pappa reale, ricca di lipidi, zuccheri, proteine. Le operaie invece sono femmine che hanno dimensioni fortemente ridotte e sono sterili: le formiche operaie sono sprovviste di ali, mentre le api operaie, spesso datate di pungiglione, viaggiano a lungo di fiore in fiore per recuperare il nettare, con il quale producono il miele e la cera, necessarie per la costruzione del favo nell’alveare.
L’unica utilità dei maschi è invece la fecondazione, e questi spesso non sopravvivono all’accoppiamento. I maschi delle api prendono il nome di fuchi. Anche le termiti, i cui nidi hanno spesso forme bizzarre, presentano organizzazioni sociali molto complesse, basate su particolari sistemi di caste.
L’unione fa la forza: a sinistra api domestiche (Apis mellifera) si prodigano nella costruzione dell’alveare, al centro alcuni esemplari di formiche carnivore (Iridomyrmex purpureus) attaccano una cicala, a destra invece un termitaio in India.
IL CICLO VITALE DEGLI INSETTI
Il ciclo vitale degli insetti consiste in una serie di mute e metamorfosi ad adulto a partire da una larva che nasce da un singolo uovo fino all’adulto. È possibile distinguere due tipi principali di cicli biologici, che presentano nomi diversi per i vari stadi di sviluppo dell’organismo.
- Metamorfosi incompleta: la larva emerge dall’uovo e cresce fino a rompere il rivestimento che la ricopre (chiamato cuticola), per poi maturare definitivamente ad adulto.
- Metamorfosi completa: la larva nasce dall’uovo e dopo circa quattro settimane si chiude in una forma immobile e isolata dall’esterno, chiamata ninfa o pupa, dalla quale emergerà l’animale adulto. Nel caso dei lepidotteri, la larva e la pupa vengono rispettivamente chiamate bruco e crisalide.
Ciclo vitale della farfalla macaone (Papilio machaon): a partire da sinistra, bruco, crisalide e adulto (non in scala fra loro).
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