IL MIMETISMO DEGLI INSETTI
Mimetizzarsi significa imitare qualcosa o qualcuno in modo da risultare particolarmente somigliante al modello imitato, imitandone proprio le tonalità cromatiche, i giochi di luce, i contrasti.
Spesso la sopravvivenza di fiori, animali e insetti consiste nell’essere poco visibili, scambiati per esseri velenosi o addirittura in qualcos’altro di poco interessante per i predatori. Questo perchè se un individuo non si adatta perfettamente all’ambiente in cui vive ha poche probabilità di sopravvivere e riprodursi.
Il mimetismo è l’arte che gli insetti usano per illudere e di giocare d’astuzia.
Alcune specie di insetti sono diventate molto abili nel camuffamento per riuscire a confondersi con l’ambiente in cui vivono e hanno sviluppato stratagemmi per sfuggire ai loro possibili predatori, uno di questi stratagemmi possono essere: l’abile imitazione di insetti dotati di armi di difesa (sostanze velenose). Questo permette all’insetto preda di sfuggire al predatore che lo rifiuta.
IL MECCANISMO DI DIFESA DEGLI INSETTI
Osservando il comportamento degli insetti in un prato non può non saltare all’occhio, salvo che gli insetti si muovano in genere per cibarsi, come spesso si faccia fatica ad individuarli. Nel corso delle ere gli insetti hanno messo a punto meccanismi di difesa raffinatissimi allo scopo di proteggersi dai predatori ed attaccare a loro volta per cibarsi.
Anche un occhio ben allenato stenta a volte a scorgere il soggetto nel tentativo di immortalarlo fotograficamente nel suo habitat a causa della somiglianza (colore e forma) con le superficie dove si appoggia.
Si può citare ad esempio un geco che si confonde con il muro sul quale si arrampica o un insetto stecco che simula di essere un rametto. Tutto questo è reso possibile da diverse forme di mimetismo, dal greco mímesis (imitazione).
LE PRINCIPALI FORME DI MIMETISMO
Le diverse strategie di mimetismo sono il risultato della pressione selettiva che l’ambiente ha attuato nel corso dell’evoluzione di una specie.
Le principali forme di mimetismo sono:
A) IL MIMETISMO CRIPTICO
La forma più semplice di mimetismo si chiama mimetismo criptico, in altre parole la capacità di essere invisibili ai predatori assumendo i colori dell’ambiente o di altri organismi (omocromia), o assumendo una forma del corpo che può confondersi con strutture naturali come pietre, steli di piante o foglie, escrementi di uccelli (omomorfia).
Si verifica quando una specie tende a nascondersi nell’ambiente, assumendo le colorazioni e le forme di foglie, rami, cortecce, fiori, ecc.. Tipico è l’esempio dell’insetto stecco, che imita per colore e forma i rametti delle piante che frequenta.
Gli animali scoprono un eventuale pericolo grazie alla percezione del movimento. Se il predatore si confonde fra i colori e le forme del substrato, dei rami o dei fiori, ha molte più possibilità di riuscire a catturare le sue prede. Molte specie d’insetti si sono evolute in modo tale da somigliare a ramoscelli, spine o foglie. Altri si sono specializzati riducendo al minimo i loro movimenti per diventare tutt’uno con l’ambiente.
I bruchi della famiglia Geometridae per esempio, ma anche gli insetti stecco o foglia sono dei campioni in questo tipo di mimetismo. Alcuni imitano i colori e le forme dell’ambiente circostante per passare inosservati. Le mantidi fiore o i ragni della famiglia dei Thomiside sono degni rappresentanti del mimetismo criptico. Gli insetti foglia, abitanti delle foreste tropicali asiatiche, imitano oltre al colore anche il lento movimento delle foglie, diventando praticamente invisibili agli occhi dei predatori.
B) IL MIMETISMO BATESIANO
Oltre al mimetismo criptico, esiste un altro tipo il mimetismo, è il cosiddetto mimetismo batesiano, dal nome del naturalista inglese H. W. Bates che per primo lo descrisse nel 1862, cioè la somiglianza di un individuo ad un altro che non è appetibile, ma pericoloso o disgustoso. Il mimetismo Batesiano consiste nell’imitare specie velenose e repellenti o hanno efficaci armi di difesa come per esempio il pungiglione delle vespe, api o calabroni. Gli insetti che adottano questa particolare tecnica di difesa ne imitano alla perfezione colori, livree e perfino il comportamento.
In questo modo il predatore che si è imbattuto in un animale non commestibile, difficilmente dimenticherà la brutta esperienza e si terrà alla larga da tutto ciò che somigli o ricordi la fonte dei suoi guai. Tale tattica mimetica è così efficace che non richiede una copia perfetta del modello da parte del mimo, ma solo una buona somiglianza.
In questo caso il mimetismo di alcuni tipi d’insetti porta a imitare altre specie pericolose. I sirfidi sono veri e propri maestri del travestimento.
L’evoluzione ha portato a sviluppare su alcune parti del corpo colori e disegni molto appariscenti e impressionanti, da mostrare all’improvviso in caso di pericolo. In questo modo la preda riesce a spaventare il predatore. Generalmente questi disegni sono rappresentati da grossi “occhi” sul dorso dei bruchi o nelle ali delle farfalle. Molto spesso i bruchi replicano la forma della testa su zone non vitali. In questo modo hanno una possibilità in più di salvarsi in caso di attacco.
C) IL MIMETISMO FANERICO
Il mimetismo fanerico si verifica quando una specie ne imita un’altra assumendo, stessa forma, stesso comportamento e colori. (tipico degli insetti privi di organi di difesa/offesa, che imitano forma ed atteggiamento di un insetto in grado di offendere, ingannando così i predatori).
D) IL MIMETISMO MULLERIANO
I colori brillanti, solitamente il giallo, rosso o il nero, sono usati per avvisare della tossicità di chi li sfoggia. E’ un’arma di difesa molto efficace. L’organismo dell’animale è in grado di liberare sostanze velenose per i predatori, che associano il pericolo ai colori forti e evitano di mangiare la preda. Anche gli anfibi, come l’ululone e la salamandra pezzata, adottano questa tattica.
E) LA TANATOSI
La tanatosi consiste nel simulare la morte per evitare di essere presi dal nemico. (utilizzato dalla Farfalla Monarca che sentendo gli ultrasuoni emessi dal pipistrello simula la morte. Dopo alcune volte questa operazione porta ad uno stress
F) IL MIMETISMO PARASSITARIO
Esiste anche un particolare tipo di mimetismo, il “mimetismo parassitario”, ovvero la specie parassita imita la specie ospite riuscendo così più facilmente ad avvicinarla tale che la farfalla muore.)
ESEMPI DI MIMETISMO DI INSETTI
Nel mondo degli Insetti esistono dei ditteri (ordine molto vasto, a cui appartiene fra l’altro la comune mosca domestica) della famiglia Syrphidae che possono essere facilmente confusi con api e vespe. La colorazione a bande gialle e nere diventa un’arma di difesa passiva contro i predatori, pur non possedendo alcun pungiglione velenoso (il “modello batesiano”). Capita spesso di sentir dire: E’ gialla e nera quindi è una vespa! Nulla di più sbagliato.
Altri esempi di mimetismo criptico si possono riscontrare nelle mantidi: la religiosa e l’empusa pennata, esse si confondono perfettamente nella macchia mediterranea tra arbusti e sassi, in questo caso si può dire che è un mimetismo aggressivo.
Nel caso dell’Hymenopus coronatus (mantide orchidea) l’insetto si mimetizza all’interno di orchidee tropicali grazie alla sua forma e colorazione, mentre la Theopompa servillei si nasconde mimetizzata sulla corteccia degli alberi
Anche i ragni si avvalgono di questa caratteristica. In questo caso lo scopo è molto diverso però, in quanto il ragno tende a mimetizzarsi con la forma ed il colore per poter predare e non per sfuggire ai predatori.
Come la falena, molti insetti hanno sviluppato strategie di mimetismo al fine di nascondersi dai predatori, oppure di spaventarli o di confonderli al momento dell’attacco.
Sempre fra i lepidotteri, la farfalla testa di gufo (Caligo idomenenus) possiede una macchia sulle proprie ali posteriori che ricrea molto fedelmente l’occhio di un gufo, in grado di incutere timore negli altri animali, o di spostare l’attenzione del predatore lontano dal corpo della farfalla.
I membri dell’ordine dei Fasmidi, invece, sono in grado di mimare alla perfezione parti di piante, come nel caso degli insetti stecco (famiglia dei Fasmatidi) e degli insetti foglia (famiglia dei Fillidi).
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