LE SPECIE E LE CARATTERISTICHE FISICHE DEL LEONE
Il predatore più grande dell’Africa è il maestoso leone Africano, o panthera leo, il secondo animale più grande appartenente alla famiglia dei felini che oggi vive prevalentemente nell’area subsahariana.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE SPECIE DI LEONE
La classificazione di questo splendido esemplare risulta piuttosto complessa, a causa delle numerose piccole sottospecie.
Panthera leo è il nome che viene riferito ai leoni in generale ma che, sempre più spesso, vengono identificati con la specie africana, quella più numerosa.
Esistono poi altre due scuole di pensiero.
- La prima vorrebbe la macro suddivisione in due specie, quella leo leo (Linnaeus, 1758), identificativa dei leoni africani, e quella leo persica (Meyer, 1826), identificativa degli esemplari asiatici, o indiani.
- La seconda, invece, vorrebbe una classificazione molto più specifica, che vede numerose sottospecie di leoni: Panthera leo senegalensis, Panthera leo nubica e Panthera leo massaicus, in base all’area di diffusione. In questo articolo scopriremo le caratteristiche e i dettagli di una sottospecie in particolare, ovvero del leone africano più diffuso, ovvero il Panthera leo massaicus (Neumann, 1900) noto anche come Leone Masai, Leone dell’Africa dell’Est (o dell’Africa Orientale), leone somalo o leone abissino.
Il Leone Masai vive oggi principalmente in tre zone: nei pressi del parco nazionale del Kilimangiaro, in Kenya, nella riserva faunistica del Masai Mara e in Tanzania, soprattutto nei pressi del parco nazionale del Serengeti e dell’area di conservazione di Nogorongoro.
Rinomato per il suo magnifico aspetto, questo Re della giungla è famoso in molte civiltà come simbolo di potere, coraggio e nobiltà. Con alcuni maschi superiori a 250 kg sono i secondi più grandi gatti in vita dopo la tigre. I leoni maschi sono distinguibili per le loro impressionante criniera, che dona mascolinità e riflette lo stato di salute.
L’ASPETTO E LE CARATTERISTICHE FISICHE
Il leone è una delle specie animali più note e apprezzate, uno degli animali che spingono le persone alla volta della Tanzania per immergersi in safari. La sua notevole stazza lo rende il predatore più grande in Africa. Alcune sue peculiarità sono note a tutte, come la folta criniera che cambia da sottospecie a sottospecie.
IL PESO
Il peso di un panthera leo varia dai 150 ai 250 kg, per gli esemplari maschili, e dai 120 ai 182 kg per gli esemplari femminili, notevolmente più snelli, mentre la sottospecie massaicus, tipica della Tanzania, è leggermente più gracile, con un peso medio che va dai 145 ai 205 per maschi e dai 100 ai 165 per le femmine. Il leone Masai più pesante che fu mai trovato fu un esemplare nei pressi del Monte Kenya, il cui pesò arrivò ad essere di ben 272 kg.
LE DIMENSIONI
Il leone è il predatore più alto e al garrese raggiunge un’altezza di ben 120 cm.
Il leone Masai è più longilineo e meno tozzo rispetto alla sottospecie asiatica e la lunghezza media che può raggiungere è di circa 2,5-3 metri, contando anche la coda. Le dimensioni, invece, delle leonesse africane, sono relativamente più piccole, e raggiungono in media i 2,3-2,6 metri.
LA CRINIERA
La differenza più evidente nelle due sottospecie, quella africana e quella asiatica, esclusa la differenza di altezza e peso che vede il leone africano più alto e longilineo, anche per merito delle zampe più lunghe, si riscontra nel dimorfismo sessuale rappresentato dalla criniera.
Il leone Africano ha una criniera più imponente rispetto a quella del cugino asiatico, ma risulta anche meno rada. Le criniere dei Masai risultano essere infatti più spelacchiate e sembrano essere pettinate all’indietro.
In realtà è difficile parlare di criniere quando si parla di leoni africani, perché questi sviluppano diversi tipi di criniera in base al luogo nel quale abitano e in base alla loro età, e questa è infatti una caratteristica per la quale sono famosi. Le criniere si sviluppano, infatti, con l’età, e crescono anche dopo che il leone ha raggiunto la maturità sessuale.
In media le criniere di questi leoni cresce per circa 4-5 anni, ragion per cui i leoni adulti hanno criniere non solo più lunghe, ma anche più folte rispetto a quelli più giovani. Ma non è solo l’età ad influire sull’aspetto delle criniere. I leoni masai che vivono in alture e altopiani presentano infatti criniere molto diverse rispetto a quelli che vivono in pianure più calde e umide.
Negli altopiani oltre gli 800 metri, infatti, i leoni africani vantano criniere molto più lunghe e folte, mentre le specie che vivono al caldo possono arrivare ad esserne addirittura sprovviste.
LA DIFFUSIONE E L’HABITAT DEL LEONE
I luoghi dove è più frequente incontrare leoni sono le zone comprese fra il Kenya, la pianura Masai e la Tanzania, e anche nella regione del Tanga. Il Leone, infatti, predilige la vita nelle steppe e nelle zone particolarmente aride, come ad esempio le savane. Questi luoghi sono particolarmente adatti a questi maestosi animali, perché gli permettono di mimetizzarsi nelle praterie secche, le quali hanno lo stesso colore paglierino della loro pelliccia.
Ad oggi il leone africano è quello più numeroso e conta circa 32 000 esemplari, mentre di leoni asiatici se ne contano appena 650 esemplari.
L’ALIMENTAZIONE
L’alimentazione dei leoni africani è ovviamente molto diversa rispetto a quella dei cugini asiatici, poiché le due regioni presentano una fauna molto diversa. I leoni Masai sono soliti cacciare in branco e gli animali che rientrano nella loro alimentazione sono prevalentemente: zebre, gnu e antipoli. A cacciare non sono quasi mai i maschi, ma le leonesse. I leoni maschi sono infatti soliti partecipare alla caccia unicamente quando il branco decide di cacciare prede piuttosto grosse, ad esempio giraffe e bufali.
I Leoni sono in grado di mangiare, in una volta sola, fino a 30 kg di carne, e sono capaci di dormire per oltre 20 ore di fila dopo questi sontuosi pasti, ma in media si nutrono con circa 7 kg di carne al giorno, se maschi, e 5 kg se femmine.
Più della metà della dieta di un leone è rappresentata dagli Gnu, che caccia facilmente nel Serengeti, sfruttando le massicce migrazioni. Gli esemplari, invece, che abitano le zone del Parco nazionale del lago Manyara, sono solite nutrirsi di bufali neri, essendo questo l’animale più diffuso nella zona.
Alimentazione preferita: zebre, antilopi, gnu, cudu’ e animali più grossi come bufali.
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