LE RAZZE DOMESTICHE DEI TACCHINI
Le razze dei tacchini allevate derivano dalla lunga selezione operata sulle razze domestiche mesoamericane. Presentano tutte corporatura massiccia, taglia spesso imponente e crescita rapida.
I tacchini più grossi sono quelli americani fra cui il bronzato d’America che ha conservato il piumaggio originario e può raggiungere i 20 kg di peso.
In Europa si ricordano:
- Il bronzato di Cambridge, simile all’americano ma del peso di ca. 16 kg.
- Il nero di Sologne, con piumaggio nero corvino, di ottima carne e del peso di ca. 14 kg.
- Il bianco d’Olanda, o bianco di Cipro, con piumaggio bianco opaco e del peso di ca. 12 kg.
- Il nero di Norfolk, simile al Sologne, e il bianco di Beltsville, simile a quello d’Olanda.
In Italia si ricordano le razze di Treviso, a piumaggio scuro, di Piacenza e Parma, a piumaggio grigio, di Romagna, a piumaggio bronzato, tutte di piccola mole e del peso in media sui 7 kg.
IL TACCHINO COMUNE
Il tacchino comune o “Meleagris gallopavo” è originario dell’America del Nord dove era largamente diffuso come animale selvatico. Viveva nelle foreste vergini ai confini con le praterie e le radure, nutrendosi di bacche, insetti, larve, semi, germogli e altri cibi.
In seguito alla caccia spietata inflittagli dai coloni europei e dai pellerossa esso si era rifugiato nelle foreste meno frequentate dall’uomo.
Uccello galliforme di grande stazza, il tacchino fa parte della famiglia dei Meleagridi. Il tacchino comune (Meleagris gallopavo) è la specie più conosciuta e viene commercializzato in tutta l’America Settentrionale. Le femmine di tacchino hanno solitamente delle dimensioni più ridotte e un piumaggio distinguibile dai colori meno accesi. Esistono di diverse razze di tacchino da allevamento nel mondo per le carni, le uova e le piume. Certi esemplari raggiungono i 10-13 kg (per questo sono denominati giganti); le razze allevate in Italia sono di dimensioni minori.
LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Le caratteristiche morfologiche peculiari sono testa e cute priva di penne, rossa pallida con sfumature azzurre, con verruche di colore rosso intenso. In corrispondenza con la gola vi è un bargiglio di colore rosso pallido.
Nella zona infraocellare vi è un processo di varia lunghezza a seconda del momento e dallo stato di eccitazione soprattutto nel maschio. Sul petto vi è il pennello o granatello formato da un insieme di setole nere lungo fino a 15 cm nel maschio. Le penne di contorno hanno l’orlo apicale tronco. La coda è composta da diciotto penne larghe che possono essere portate aperte a ventaglio (la ruota).
Si suppone che i tacchini domestici derivino dalla prima razza originaria del Messico da dove furono importati in Spagna e da qui distribuiti in tutta Europa. I tacchini erano già stati addomesticati prima della scoperta dell’America e venivano allevati dagli Aztechi e da altre popolazioni messicane.
LE PRIME TRACCE DEL TACCHINO COMUNE
Il tacchino è un gallinaceo originario delle Americhe. In Messico, infatti, sono state trovate le sue più antiche tracce in un periodo compreso tra il 200 a.C. e il 700 d.C. Se ne utilizzavano le cwarni ma anche il piumaggio, come testimoniano dipinti aztechi del re Montezuma.
Tra il XVI e il XVIII secolo, il tacchino venne considerato in Europa un “cibo principesco” tanto da sostituire in breve tempo l’utilizzo e il consumo del tradizionale pavone presso le mense regali.
Testimonianza ne è il pranzo offerto, nel 1570, per le nozze di Carlo IX, figlio di Caterina de’ Medici, con Elisabetta d’Austria.
In seguito, nel 1575, fu proprio Carlo IX a mandare in dono a Papa Gregorio XIII dodici tacchini convinto del fatto che quello fosse proprio “un regalo degno di un re”.
Il tacchino comune o “Meleagris gallopavo” in particolare è originario dell’America del Nord dove era largamente diffuso come animale selvatico; viveva nelle foreste vergini ai confini con le praterie e le radure, nutrendosi di bacche, insetti, larve, semi, germogli e altri cibi. In seguito alla caccia spietata inflittagli dai coloni europei e dai pellerossa esso si era rifugiato nelle foreste meno frequentate dall’uomo.
IL TACCHINO OCELLATO
Nome scientifico: Agriocharis ocellata Originario della penisola dello Yucatan Messico. È una specie che richiede un adeguata protezione dal freddo invernale con una struttura coibentata e con una fonte di calore pronta ad entrare in funzione qualora la temperatura scenda vicino agli 0° gradi. Raggiunge la maturità sessuale al secondo anno d’età, può essere allevato a coppie o in regime di poligamia, depone 8/12 uova, l’incubazione dura 28 gg.
I tacchinotti sono particolarmente delicati nelle prime fasi di vita. Per l’alimentazione è bene associate ad un buon mangime bilanciato, verdura, frutta fresca e secca. È una specie sensibile come tutti i tacchini all’istomoniasi, Si sconsiglia la convivenza con polli che possono comportarsi da serbatoi della patologia e si deve evitare se possibile i lombrichi che funzionano da ospite intermedio del protozoo. Anello diametro 18 nel maschio e 16 nella femmina.
LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DEL TACCHINO OCELLATO
Il tacchino ocellato o “Agriocaris ocellata” appartiene a genere e specie diversi dal tacchino comune; la sua zona d’origine è il Messico, lo Yucatan e il Guatemala; tracce della sua esistenza passata sono visibili sono visibili nelle rappresentazioni visive degli Aztechi, dove compare intero o come penne ornamentali.
È leggermente più piccolo degli altri tacchini con un peso massimo di 7-8 kg. La livrea ha una colorazione assai bella e variegata con tinte che vanno dal nero al verde-bruno all’azzurro con riflessi color rame e oro con ocelli e picchiettature. La testa e il collo sono privi di piume e ornati da piccole verruche di colore rosso. Nella zona infraorbitale presenta un’escrescenza più sviluppata nel maschio. Manca il pennello o granatello sul petto. Lo sperone è molto sviluppato nel maschio. Si accoppia anche in modo naturale col tacchino comune dando origine a degli ibridi.
IL TACCHINO DOMESTICO: RAZZE E IBRIDI
Vi sono sette razze di tacchini domestici. Attualmente nelle produzioni industriali non si parla più di razze ma soltanto di incroci industriali o ibridi commerciali.
Le principali razze sono: Bronzato d’America (Bronze), Bianco d’Olanda, Narragansett, Nera (Black), Ardesia (Slate), Rosso di Borbone (Bourbon Red), Bianca di Beltsville (Beltsville Small White), Bronzata Gigante (Broad Breasted Bronze BBB), Bianca Gigante (Broad Breasted White BBW o Large White-LW). Le ultime due razze non sono comprese negli Standard Ufficiali.
Altre razze meno conosciute sono: l’Argentato, il Nebraskan, il Nyttany, il Royal Palm, il Blue, il Jersey giallo-marrone, il Crimson down, ecc..
LE RAZZE ITALIANE
Il numero delle razze italiane di tacchini ha subito una forte diminuzione; in particolare si può dire che le razze originarie del meridione sono da considerarsi estinte, mentre riescono a sopravvivere in piccoli gruppi quelli dell’Italia settentrionale.
Purtroppo le caratteristiche produttive via via trascurate sono sempre peggiorate; pertanto le razze rimaste poco differiscono fra loro per precocità, accrescimento delle masse pettorali e si differenziano soltanto per il colore della livrea.
Tutte le razze italiane mantengono un’ottima propensione alla cova e nessuna presenta problemi di fecondazione vista la taglia.
GLI IBRIDI COMMERCIALI
I tacchini che oggi troviamo sul mercato non appartengono più ad una razza ben precisa ma sono il risultato di incroci mirati allo sviluppo delle caratteristiche produttive e funzionali.
Si può dire che oggigiorno vi sono tre tipi di tacchino uno leggero, uno medio e uno pesante. Mentre i primi due sono destinati al consumo intero e a consumatori più esigenti, quelli pesanti sono destinati al consumo porzionato. Gli ibridi commerciali sono i più svariati e hanno nomi diversi solitamente di fantasia o della ditta produttrice.
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