IL TACCHINO SELVATICO
Allo stato selvatico un tempo il tacchino era presente in tutti gli Stati Uniti meridionali e in buona parte del Messico. Cacciato fin da epoca remota per le sue carni prelibate, venne addomesticato e allevato da varie popolazioni indigene, soprattutto dagli Aztechi.
Introdotto nel resto del Continente e in Europa nel sec. XVI, è divenuto oggetto di intenso allevamento soprattutto negli Stati Uniti, nell’Europa occidentale e nel Messico. Oggi esistono pochi tacchini selvatici che vivono in piccoli gruppi nei boschi più isolati degli Stati Uniti meridionali e soprattutto del Messico, nutrendosi di semi, frutti, insetti e altri invertebrati.
L’ASPETTO DEL TACCHINO SELVATICO
La testa nuda è ricoperta da una pelle blu o viola. Sia il maschio che le femmina possiedono una grande caruncola, di colore rosso nel maschio, che pende sotto la gola ed un’altra che ricade sul becco. Il piumaggio è in gran parte bronzo-verdastro con riflessi color oro o rame. Le piume che ricoprono il collo, il petto e il dorso hanno le estremità nere. Il maschio possiede un ciuffo di piume sul petto note come «barba», che negli individui più anziani può raggiungere il terreno. Le zampe sono di color malva-rosato, con corti e possenti speroni.
LE CARATTERISTICHE DEL CORPO
Il tacchino selvatico presenta:
- Corporatura robusta con struttura snella e lunghezza fino a 110 cm.
- Testa, piccola in rapporto al corpo, è munita di un forte becco leggermente ricurvo.
- Cute del capo e del collo è nuda, ricoperta di verruche, una delle quali, lunghissima ed erettile, pende alla base del becco.
- Singolare è anche il ciuffo di setole rigide e forti impiantato in mezzo al petto, particolarmente sviluppato nei maschi.
- I maschi presentano dimensioni maggiori delle femmine, hanno le zampe munite di un robusto sperone e un piumaggio più vivace, bronzeo, impreziosito da riflessi metallici verdi, purpurei, dorati.
- Il tacchino selvatico è un uccello onnivoro che ha una durata media della vita tra i 3-4 anni, le dimensioni del corpo di 1- 1,2 m, con apertura alare di 1,3-1,4 m, raggiunge il peso tra 2,5 e i 10,5 kg.
Nelle foreste aride dell’America centrale vive una specie simile, il tacchino ocellato (Agriocharis ocellata= Meleagris ocellata), con piumaggio assai più decorativo, soprattutto per la presenza di grandi ocelli verdi-azzurri sulla coda. Questa specie, anch’essa gravemente compromessa dalla caccia, non si presta a vivere in cattività.
I NEMICI DEL TACCHINO SELVATICO
Il tacchino selvatico ha molti nemici: coyote, volpi, lupi, linci, rapaci, gufi, procioni, moffette e visoni. Dovendo fronteggiare predatori così numerosi, l’uccello deve essere molto prudente. Per questo motivo molti tacchini dormono su alberi che crescono nell’acqua, difficilmente accessibili via terra. Essendo molto pesante, il tacchino riesce a spiccare il volo a malapena e deve correre per alcuni metri prima di poter decollare. I giovani tacchini sono ancora più impacciati e devono svolazzare da un ramo all’altro per andare a dormire in cima ad un albero.
L’ALIMENTAZIONE
Il tacchino selvatico gratta il suolo della foresta, rivoltando le foglie morte e beccando le piante. Si nutre di bacche, erbe, germogli, semi, radici e tuberi. Varia la sua dieta vegetariana con qualche insetto, come i grilli, o con alcuni piccoli crostacei, molluschi, e perfino anfibi. Il tacchino selvatico inghiotte interi i suoi alimenti, che vengono macinati nel possente ventriglio. Come molti animali, ingoia piccoli ciottoli per facilitare questa operazione, ma il suo apparato digerente è sorprendentemente efficace. La specie è stata vista anche ingoiare piccoli pezzi di metallo e una volta un esemplare ha ingoiato 24 noci intere in quattro ore.
LA RIPRODUZIONE
La riproduzione del tacchino selvatico è preceduta da corteggiamenti particolarmente rumorosi e violenti, durante i quali i maschi si scatenano in lotte cruente e in esibizioni con spiegamento a ventaglio (ruota) della grande coda e l’erezione di tutte le penne in una parata tronfia e aggressiva.
Il vincitore della contesa riunisce sotto il proprio dominio un piccolo gruppo di femmine, ognuna delle quali depone sino a quindici uova in una buca scavata nel terreno. Dopo una cova che si protrae per quasi un mese, nascono i piccoli, che vengono protetti e accuditi dalla madre.
Le femmine depongono da 4 a 17 uova, e nutrono i loro pulcini dopo la nascita‚ ma solo per pochi giorni. I giovani tacchini imparano rapidamente a badare a se stessi all’interno di uno stormo (composto da madri e piccoli) che può contare decine di animali.
I maschi non hanno alcun ruolo nell’allevamento dei piccoli.
I tacchini domestici hanno la coda dalla punta bianca perché discendenti da una sottospecie messicana che è stata portata in Europa per addomesticamento all’inizio del XVI secolo. Questa caratteristica li distingue dai tacchini selvatici attuali, sebbene la nutrizione in gabbia, lo stile di vita, e l’allevamento, abbiano causato altri divergenze fisiche.
IL TACCHINO UCCELLO NAZIONALE DEGLI STATI UNITI
Benjamin Franklin ha scelto il tacchino come l’uccello nazionale degli Stati Uniti. Questo nobile volatile era il cibo favorito degli americani nativi. Quando sono arrivati gli europei, lo hanno addomesticato rendendolo una delle sole due specie di uccelli domestici originari dell’America. Questo onore il tacchino selvatico lo condivide con l’anatra muschiata.
IL TACCHINO SELVATICO NEL XX SECOLO
Già dall’inizio del ventesimo secolo, però, non era possibile vedere il tacchino selvatico girovagare per l’area che tradizionalmente popolava. Erano stati annientati dalla caccia e dalla scomparsa del loro preferito habitat boscoso. I tacchini selvatici normalmente foraggiano nei sottoboschi, ma si trovano anche nelle praterie e nelle paludi. Si nutrono di noci, semi, frutta, insetti, e salamandre. Nel 1940, ebbe inizio un programma di reintroduzione di questi uccelli e furono trasferiti nelle zone in cui erano stati decimati ma dove i boschi tornavano a infoltirsi. Tali sforzi hanno funzionato così bene che oggi i tacchini selvatici vivono nelle zone dove nel periodo dell’arrivo degli europei non si potevano trovare.
Oggi, si trovano anche alle Hawaii, in Europa, e nella Nuova Zelanda. Solo i maschi mettono in mostra le loro piume arruffate, la coda, la testa nuda, e la barbetta.
Fanno anche un caratteristico “glu glu” che si può sentire a distanza di più di un chilometro.
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