Il TACCHINO
Il tacchino è un uccello di grande statura appartenente alla famiglia Meleagridae, caratterizzata da testa e collo nudi, provvisti di caruncole e escrescenze carnose, le quali unitamente a un processo estensibile situato sulla fronte si ingrossano e si allungano durante l’atteggiamento erotico (ruota) del maschio.
Le penne del contorno sono tipicamente troncate e metalliche.
I tacchini (genere Meleagris) sono gallinacei snelli, con zampe piuttosto lunghe ed ali e coda proporzionalmente corte. Testa e parte superiore del collo appaiono bitorzolute, e dalla mandibola superiore del becco, breve robusto ed arcuato, pende nel maschio un’escrescenza carnosa ed erettile di forma conica quando contratta e flaccida e pendula negli altri casi.
A seconda dello stato di eccitazione le caruncole del collo e della testa assumono, sia nel maschio che nella femmina ma in questa in misura attenuata, una colorazione che va dal rosso scarlatto al blu, al grigio.
Le ali sono molto arrotondate con remiganti che nel corteggiamento sono portate a toccare il suolo. La coda, composta di diciotto penne nel corteggiamento e nelle sfide viene alzata a raggiera in quella che si dice “la ruota”.
Nel maschio, una singolare particolarità del piumaggio è data dal fatto che alcune penne della parte anteriore del petto assumono l’aspetto e la consistenza di setole, a volte anche molto lunghe e sporgenti.
Diffusi in libertà nell’America settentrionale e centrale fino all’istmo di Panama, i tacchini presentano, quanto all’indole ed ai costumi, tratti generali assolutamente comuni.
Il tacchino “gloglotta”, quindi il suo verso è un gloglottio.
LA TASSONOMIA
Il genere Meleagris comprende due specie:
1) MELEAGRIS GALLOPAVO – TACCHINO SELVATICO
Il tacchino selvatico presenta bargiglio impari sottogolare granatello, penne setoliformi nella parte mediana del petto, coda senza ocelli subterminali. Abita l’altipiano messicano, con varie sottospecie che si estendono anche negli Stati Uniti.
I tacchini selvatici vivono prevalentemente nei boschi, durante il giorno frequentano il terreno, che percorrono instancabilmente, essendo forti camminatori; sono tuttavia capaci di attraversare ampî tratti a volo. Al sopraggiungere della notte salgono sugli alberi per appollaiarvisi.
Nell’autunno e inverno possono compiere peregrinazioni in cerca di cibo, percorrendo notevoli distanze, in branchi separati, costituiti da maschi adulti, maschi giovani e da femmine.
Il loro alimento consta principalmente di sostanze vegetali varie (germogli, semi, ghiande, ecc.) e d’insetti, particolarmente di cavallette.
Il tacchino è poligamo. Durante l’epoca della riproduzione, la femmina non vive insieme con il maschio, ma s’incontra con questo generalmente una volta al giorno. La femmina adulta depone, in una depressione del terreno foderata di foglie e di penne, una quindicina di uova color crema macchiate di rossiccio che nasconde accuratamente ai rapaci e allo stesso maschio, quando lascia temporaneamente il nido.
L’incubazione dura 28 giorni. Il giovane e la femmina sono simili.
2) MELEAGRIS OCELLATA – TACCHINO OCELLATO
Si differenza dal tacchino selvatico per la mancanza del granatello e per gli ocelli subterminali della coda, uccello relativamente raro e ricercato per lo splendore delle sue penne, la cui area di distribuzione geografica è più meridionale (Chiapas messicano, Penisola del Yucatán, Petén [Guatemala] e Honduras britannico).
Il tacchino domestico deriva dal Meleagris g. gallopavo L. del Messico che i conquistadores trovarono già addomesticato presso gli Aztechi e che portarono in Europa. Attualmente si contano varie razze di tacchini, alcune dette giganti perché di mole assai considerevole, raggiungente spesso i 10-13 kg., altre di dimensioni minori, comuni in Italia. Fra le prime si citano il Bronzato d’America, di rapido accrescimento e di notevole docilità, il Bianco d’Olanda o Tacchino di Cipro, il Nero di Sologna, le cui femmine sono molto prolifiche e buone chiocce e il Tacchino rosso di Borbone. Una notevole razza italiana è il Tacchino azzurro-lilla di Corticella.
LA VITA DEL TACCHINO
Parecchi proprietari di fattorie lo apprezzano molto, ma altri lo detestano per il suo essere rumoroso, turbolento e litigioso. I boschi degli stati meridionali e delle regioni centrali americane ospitano ancora oggi un gran numero di tacchini, abbastanza comuni anche in Canada.
Essi trascorrono le loro giornate in gruppi piuttosto numerosi, impegnati in un continuo vagabondaggio attraverso i boschi: si muovono costantemente sul suolo e compiono spostamenti abbastanza rilevanti, sempre sotto la guida di un vecchio maschio che è il primo, quando si presenta un’inconsueta difficoltà naturale, a dare il segnale di arresto e ad invitare successivamente il gruppo ad affrontarla.
Uno spettacolo di questo genere si può vedere, per esempio, quando il branco giunge sulla riva di un fiume: esso dapprima si raccoglie sul punto più elevato della costa e vi si trattiene lungamente, anche per diversi giorni, come se i suoi membri volessero prender consiglio prima di decidersi ad attraversarlo. Quando finalmente il capo dà il suo segnale, i tacchini si pongono in volo, con una fatica proporzionata allo scarso sviluppo delle loro ali ed alla costante abitudine di vivere a terra.
L’ALIMENTAZIONE DEL TACCHINO
Il tacchino comune è originario dell’America del nord dove era largamente diffuso come animale selvatico, non ha esigenze specifiche in fatto di dieta, si nutre di: bacche, insetti, larve, semi, germogli e altri cibi. Sembra avere una spiccata preferenza per alcuni tipi di noci e di bacche. In seguito alla caccia spietata inflittagli dai coloni europei e dai pellerossa esso si era rifugiato nelle foreste meno frequentate dall’uomo.
LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE
Il tacchino americano è lungo da un metro a un metro e dieci, con ali molto piccole, l’apertura alare può essere fino a un metro e mezzo.
Il tacchino pavonino rappresenta la specie delle regioni centrali del continente americano: come si rivela dal suo nome, è un uccello che alle forme del tacchino unisce la bellezza del pavone. Sul petto vi è il pennello o granatello formato da un insieme di setole nere lungo fino a 15cm, la coda è composta da 18 penne larghe che possono essere aperte a ventaglio.
Le caratteristiche morfologiche sono: testa e cute priva di penne, rossa pallida con sfumature azzurre, con verruche di colore rosso intenso. In corrispondenza con la gola vi è un bargiglio di colore rosso pallido.
L’UTILIZZO DEL TACCHINO
Il tacchino viene utilizzato soprattutto per la carne, l’incubazione, le uova e la piuma. Di gran lunga prevalente sugli altri è il reddito in carne, data la mole considerevole, e la facilità con la quale può essere condotto al pascolo in grandi branchi.
L’allevamento del tacchino per carne è quindi particolarmente conveniente e notevole nelle zone ad agricoltura estensiva, aride e parzialmente incolte. La fecondità della tacchina non è paragonabile a quella della gallina, le uova della prima sono però di dimensioni maggiori.
Soprattutto pregevole risulta la femmina del tacchino per la sua mansuetudine e per il suo spiccato istinto materno che la rendono la migliore delle chiocce e delle incubatrici naturali. Infatti essa può incubare 4 o 5 covate di galline da 20 uova ciascuna.
Le penne del tacchino venivano un tempo usate in modisteria; quelle del sottocoda erano commerciate col nome di marabù. Le timoniere e le remiganti vengono usate per fabbricare ventole, mentre le rimanenti penne costituiscono un ottimo concime per piante da frutto.
L’ALLEVAMENTO
L’allevamento del tacchino non differisce da quello dei polli. I piccoli devono essere lasciati 48 ore nel nido digiuni, poi vengono nutriti con un pastone formato di uova sode tritate, farina di granturco, risina e abbondante verdura.
L’allevamento deve essere fatto in un luogo asciutto. Grande consumo di tacchini si fa in alcuni paesi, specialmente in Inghilterra, per le feste di Natale. I maggiori paesi esportatori sono il Canada, l’Irlanda, l’Ungheria e la Iugoslavia. In Italia si allevano tacchini di piccola mole (in parte esportati) soprattutto nell’Emilia e nel Mezzogiorno.
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