LE DIFFERENZE TRA ASINO E CAVALLO (Prima parte)
Da sempre definito come il “cavallo dei poveri”, l’asino ha molte caratteristiche in comune con i cavalli, in quanto appartenenti alla stessa famiglia degli Equidi, ma si distingue dai suoi parenti “nobili” prettamente per dimensioni, robustezza e frugalità (anche se esistono razze di cavalli particolarmente rustiche).
LE DIFFERENZE A LIVELLO FISICO
Molto simile al cavallo col quale divide la stessa famiglia tassonomica degli Equidi, l’asino ha caratteristiche fisiche differenti quantomeno per dimensioni e robustezza rispetto al suo parente a quattro zampe. Infatti gli asini sono animali molto forti seppure più piccoli, contraddistinti da orecchie piuttosto lunghe, una testa grande e quasi sempre sproporzionata, una criniera pressoché assente e il pelo non ben distribuito. Gli zoccoli sono piuttosto alti, mentre la coda appare poco pelosa se non nella parte terminale dove è caratterizzata da un ampio ciuffo di lunghi peli.
La prima evidente differenza a livello fisico è sicuramente riscontrabile nelle orecchie, che sono lunghe e larghe rispetto a quelle del cavallo, solitamente piccole e mobili.
La criniera, poi, è assente, ed in più la testa risulta sempre piuttosto sproporzionata rispetto al resto del corpo.
Il pelo, invece, non si presenta uniforme come quello dei cavalli, ma spesso è a chiazze mal distribuite, con un lungo ciuffo in corrispondenza della coda.
IL COLORE DEL MANTO
Più piccoli rispetto ai cavalli, gli asini hanno un manto generalmente di colore grigio, fatta eccezione per muso, contorno occhi e ventre che spesso sono bianchi; inoltre i ciuchi con manto grigio sono contraddistinti da un particolare disegno a croce di colore nero sulla schiena che viene chiamata “croce di Sant’Andrea”.
Il colore del manto può essere molto differente a seconda delle razze: generalmente è di colore grigio con una croce di colore nero (o comunque più scuro sul dorso, e muso, contorno occhi e basso ventre di colore bianco. Vi sono poi altre razze che hanno colorazione differente come il somarello di Berry che è di colore completamente nero, oppure il ciuco dell’Asinara, molto piccolo e di colore bianco con gli occhi azzurri.
Le specie selvatiche, invece, hanno un manto che solitamente va dal grigio al bruno sabbia fino ad arrivare al bruno – rosso tipico dello Kiang, l’asino selvatico presente in Tibet. Alcune razze particolari possono però avere colori differenti rispetto al classico grigio come l’asino dell’Asinara, piccolo e tutto bianco ad eccezione del muso rosa; oppure l’asino di Berry, completamente nero; oppure ancora come l’asino delle mulattiere del Poitou, che ha un colore marroncino; oppure come lo Kiang che ha un manto rossiccio.
LE DIFFERENZE ANATOMICHE TRA ASINO E CAVALLO
L’asino si differenzia dal cavallo per le seguenti principali caratteristiche anatomiche e di conformazione esteriore:
- Minore statura; mancanza di un tipo brachimorfo.
- Testa pesante e grossolana con arcate orbitarie e creste zigomatiche pronunciate.
- Ganasce molto sviluppate.
- Labbra grosse; orecchie lunghe.
- Garrese poco sviluppato.
- Dorso spesso insellato.
- Groppa stretta e spiovente (mulina).
- Ventre grande e cascante.
- Arti sottili e asciutti.
- Piede stretto e piccolo (incastellato), con la suola molto concava e con l’unghia durissima.
- Pelo meno abbondante e più grossolano; criniera meno abbondante, con peli diritti.
- Coda non interamente rivestita di peli, ma solo verso l’estremità.
- Mancanza delle castagnette (tipici rilievi cornei alla superficie interna dell’avambraccio ed al lato interno del metatarso) agli arti posteriori.
- Il raglio dell’asino è tipicamente rumoroso.
LE DIFFERENZE AMBIENTALI
Il cavallo è fondamentalmente migratore. Si sposta continuamente per cercare il cibo. L’asino ha un comportamento sedentario, si adatta nella povertà ambientale. Il cavallo semina ovunque le sue fiande mentre l’asino ne fa un mucchio per preservare la qualità del suo cibo. La fuga è la sopravvivenza del cavallo, l’asino protegge e difende il suo territorio e ha svillupato una tecnica detta di “blocco”. Può partire all’attacco senza avvertire in vista di un potenziale pericolo; consequenza di tale atteggiamento, l’asino è un animale riflessivo e responsabile. Quindi, non ubbiderà mai sotto costrizione. Ciò tuttavia non impedisce che faccia ciò che gli viene richiesto.
Gli attacchi vengono usati diversamente, per quanto riguarda il cavallo, la regola è di aiutarlo a combattere il suo riflesso di fuga, l’allenamento è doloroso e lungo. I para occhi sono indispensabili nel suo caso. Per l’asino i para occhi non sono necessari anzi, sono sconsigliati.
Il cavallo forma un gruppo sociale gerarchizzato, con capi e sotto capi. Le tensioni intestine nel branco in specie nel periodo dei calori variano a seconda delle personalità, di nuovo entra in gioco la sopravvivenza. Il cavallo è sempre in allerta e pronto alla fuga.
LA DIFFERENZA DI COMPORTAMENTO SOCIALE
Un branco di cavalli si distende per il riposo, mentre un individuo rimane in piedi in allerta. Il cavallo è protetto dalla massa e spera sempre che il suo vicino sia divorato prima di lui… dimostrandosi un matricolato individualista!
Il comportamento dell’asino è completamente diverso. Egli si raggruppa per poter sorvegliare il proprio territorio nell’eventualità di un invasione, e anche il più giovane del branco si sente responsabile degli altri. Non è raro vedere un branco di asini allungato per terra, tutti insieme. Attento e molto curioso, convoca i suoi amici ai margini del proprio territorio ed è capace di azioni di gruppo. Le giumente prendono l’iniziativa quanto alla scelta del prato. La lotta fra stalloni finisce sempre con la fuga di uno dei due.
L’asino invece, non si sottomette e la lotta è mortale. Per l’asino il gruppo sociale è convivialità e uguaglianza. Questo è importante perché ci permette di trarre beneficio dal suo naturale bisogno di compagnia e dalla sua innata gentilezza. Cosi l’essere umano viene considerato uno della “famiglia”. Se succede qualcosa al suo cavaliere, una caduta per esempio, il cavallo continua a galoppare. In simile circostanze, l’asino si ferma. I cavalli hanno tendenza a formare piccoli gruppi, l’asino, spinto dal suo bisogno di compagnia, forma all’uscita di un paddock per esempio, un gruppo compatto. Se capita qualche incidente ad uno di loro, gli altri rimangono al suo fianco nel tentativo di attirare l’attenzione al fini di aiutarlo. Se uno dei cavalli nel branco ha un incidente, viene abbandonato alla sua sorte, gli altri rimangono sordi.
Basandosi sul suo bisogno naturale di compagnia, l’asino riesce a superare le difficoltà, Se un ruscello lo blocca, non è grave, togliete la lunghina, attraversate senza di lui e andate avanti come se niente fosse; appena vi perderà di vista, la paura della solitudine lo costringerà a raggiungervi!
Il cavallo si comporta diversamente, non cercherà di raggiungervi in simili condizioni. Si può fare una passeggiata con l’asino senza tenerlo legato con la lunghina, tutt’al più si fermerà per brucare, ma non vi perderà mai di vista.
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