LE CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI INSETTI
Gli insetti sono un gruppo di animali appartenente al phylum degli artropodi, di cui fanno parte anche i crostacei (granchi, aragoste, gamberetti…), i miriapodi (millepiedi, centopiedi…) e gli aracnidi (ragni, scorpioni…).
LE CARATTERISTICHE GENERALI
Gli Insetti sono Artropodi dotati di capo, torace ed addome distinti, un solo paio di antenne ed un apparato boccale variamente modificato a seconda degli ordini; possiedono tre paia di zampe e originariamente due paia di ali, essendo gli unici invertebrati in grado di volare. L’esoscheletro costituito dall’alternanza di regioni rigide, gli scleriti, e zone membranose più morbide, una disposizione che rende l’animale allo stesso tempo flessibile, leggero, praticamente impermeabile all’acqua e più protetto dai predatori.
Il sistema circolatorio è di tipo aperto, e la respirazione, nelle forme terrestri, avviene tramite le trachee, un sistema di canali che porta l’ossigeno sino ai tessuti, mentre in quelle acquatiche tale funzione esplicata dalle branchie.
La gran parte degli Insetti possiede occhi semplici od ocelli ed occhi composti, chemiorecettori sulle antenne ed intorno alla bocca e peli tattili. Tra gli Insetti, esistono differenze morfologiche tali da consentire la suddivisione della classe in numerosi ordini, molte dei quali presente in Italia.
LE CARATTERISTICHE DEL CORPO
Gli insetti si distinguono dalle altre specie perché sono dotati da un esoscheletro con un corpo diviso in tre parti: un capo con occhi e antenne e bocche di dimensione e forma variabile, un torace con sei zampe e spesso con una o due paia di ali, un addome.
Gli insetti sono caratterizzati dall’avere tre paia di zampe articolate e generalmente due paia di ali.
Il loro corpo è poi suddivisibile in tre regioni, capo, torace e addome, più o meno distinguibili a seconda delle specie.
A volte, a un occhio poco esperto, questi tre segmenti possono essere poco visibili. Nei coleotteri, il comune maggiolino ad esempio, vediamo la testa seguita da un primo segmento, che può essere identificato come il torace mentre è solo una porzione di esso.
A seguire si può distinguere una parte allungata e ricoperta dalle elitre (due ali trasformate in una sorta di corazza che coprono tutto il resto e l’addome). Nelle api distinguere capo, torace e addome è più immediato mentre in altri insetti come i “pesciolini d’argento” è invece praticamente impossibile.
Gli insetti, in quanto artropodi, sono imparentati con animali più noti, anche se meno numerosi, come i crostacei (granchi, gamberi), i miriapodi (scolopendre, millepiedi) e gli aracnidi (scorpioni, ragni, acari).
IL NUMERO DEGLI INSETTI
I vertebrati (ossia pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi) contano circa 45 000 specieconosciute di animali mediamente di grandi dimensioni, un numero apparentemente esorbitante; gli insetti, al contrario, sono animali generalmente piccoli tanto che gli zoologi non sono affatto sicuri di averli scoperti tutti e possono pertanto avanzare esclusivamente delle stime.
Il numero di specie scoperte di insetti si aggirerebbe “solo” attorno al milione, ma voci di corridoio osano affermare che le specie realmente esistentidi insetti oscillino tra i 2 e i 50 milioni (se queste sono le specie, immaginate solo il numero di individui…).
LE DIMENSIONI DEGLI INSETTI
E’ stato uno dei fattori che sicuramente ha influenzato il successo adattativo degli insetti sulla Terra. Un corpo minuto permette infatti di insediarsi in habitat fisicamente inaccessibili agli animali più grandi e di muoversi con estrema facilità da un luogo a un altro; si pensi ad esempio agli insetti minatori delle foglie, le cui larve sono in grado di muoversi all’interno dello spessore di una foglia, o alle pulci che si spostano agilmente dal corpo di un cane all’altro.
Dotati di sistemi sensoriali molto sofisticati, gli insetti percepiscono gli stimoli esterni per mezzo di occhi, antenne e speciali “orecchie” che possono essere situate in diverse zone del corpo, come accade nei grilli, sulle tibie delle zampe frontali.
I suoni possono essere percepiti e riconosciuti anche da particolari “peli” particolarmente sensibili alle vibrazioni e correnti d’aria.
LA CAPACITA’ DI VOLARE
Sicuramente ha svolto un ruolo cruciale nella diffusione degli insetti, in quanto ha significato l’aumento delle probabilità di trovare cibo e partner su vaste aree. Le ali permettono inoltre rapide fughe dai pericoli e una maggiore dispersione delle popolazioni, che sono quindi naturalmente portate a colonizzare nuovi territori.
Si pensi a tal proposito alle kilometriche migrazioni delle farfalle monarca che, all’approssimarsi dell’inverno, volano verso sud dall’Ontario e dal New England fino al Messico!
L’ESOSCHELETRO
Gli insetti presentano un esoscheletro esterno che viene più volte rinnovato durante l’età adulta attraverso il processo della muta e la maggior parte delle forme possiede poi anche uno stadio giovanile larvale, separato da quello adulto dalla metamorfosi, la trasformazione del corpo che porta allo sviluppo delle ali.
A prima vista sembrerebbe solo appesantire la mole degli insetti, invece è un fattore da considerare tra le cause del loro successo.
Questa vera e propria corazza offre infatti sostegno al corpo e alla potente muscolatura, nonché ha permesso lo sviluppo di apparati boccali dei più disparati, da quelli pungitori-succhiatori delle zanzare, a quelli masticatori dei coleotteri. Molte forme di insetti possiedono tra l’altro un esoscheletro anche impermeabilizzato che previene la dispersione d’acqua per evaporazione negli ambienti più aridi.
LA METAMORFOSI
Una delle caratteristiche principali degli insetti è la metamorfosi, ossia la trasformazione più o meno radicale che l’individuo subisce dalla nascita al raggiungimento della maturità sessuale, attraversando diverse fasi o stadi. Negli insetti a metamorfosi completa (Olometaboli) dall’uovo nasce un piccolo individuo del tutto diverso dai genitori. È la larva, destinata a nutrirsi e a crescere di dimensioni. Quando la larva raggiunge il massimo dello sviluppo, dopo una serie di mute, si trasforma in crisalide o pupa. Quest’ultima è una fase dormiente, immobile, talvolta protetta da un bozzolo fabbricato dalla larva stessa prima dell’impupamento. Durante la fase pupale l’insetto non si nutre, ma subisce una laboriosa trasformazione interna: i tessuti e gli organi vengono distrutti e ricostruiti secondo un nuovo modello anatomico, quello dell’insetto adulto.
Analizzando anche quest’ultima caratteristica, è facile comprende come gli insetti non si siano specializzati solo nelle morfologie e nelle caratteristiche del corpo, ma anche nei vari stadi di sviluppo.
Se infatti un bruco è puramente una macchina che si alimenta e che accumula energia, la farfalla alata che ne deriva è al contrario una perfetta forma di riproduttore adatta alla dispersione della specie; non a caso, la maggior parte dell’energia di cui dispone una farfalla adulta deriva proprio dalle riserve accumulate dal bruco.
IL CICLO BIOLOGICO ESTREMAMENTE BREVE
Il ciclo biologico assicura una rapida moltiplicazione anche in condizioni favorevoli temporanee. Le larve di alcune zanzare possono ad esempio svilupparsi completamente e metamorfosare in una piccola pozza d’acqua piovana senza rischiare di andare incontro a disidratazione.
Foreste tropicali, deserti e stagni, grotte, steppe e abitazioni umane, ogni ambiente sembra adatto ad accogliere una qualche forma di insetto; le piccole dimensioni, l’abilità del volo e l’estrema variabilità delle loro forme sono solo alcuni dei fattori che hanno fatto degli insetti il gruppo più rappresentato nel regno animale.
Considerato poi che le varie forme di ali, di zampe e di apparati boccali possono essere potenzialmente combinate dall’evoluzione a dare un numero pressoché infinito di forme, non dovrebbe ora sorprenderci se gli insetti rappresentano di fatto il 76% di tutte le forme animali.
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