LE CARATTERISTICHE DEL DRAGO BARBUTO
Il Drago barbuto o Pogona è un sauro appartenente alla famiglia degli agamidi, ha un corpo piuttosto piatto, la testa tozza e triangolare e le zampe robuste con unghie forti che permettono di far presa sul terreno o sugli alberi.
La Pogona vitticeps, comunemente chiamata Drago Barbuto, è un sauro semi-deserticolo proveniente da zone aride dell’Australia che può raggiunge i 60cm di lunghezza (coda compresa) e 500gr di peso.
Il drago barbuto dalla testa striata appartiene alla famiglia Agamide ed è tipico dell’Australia. Fa parte del genere Pogona e si chiama così per il loro aspetto fisico. Sono dei rettili che possono raggiungere gli 80 centimetri.
Si possono facilmente trovare in commercio. Sono animali docili e tranquilli. E sono anche molto adattabili a ogni ambiente.
Viene chiamato Drago Barbuto per la presenza di una vera e propria “barba spinosa” sotto la gola, che è in grado di gonfiare ed annerire in caso di necessità.
In questo articolo, scopriremo di più sui draghi barbuti, le loro caratteristiche fisiche e il loro comportamento.
LE CARATTERISTICHE FISICHE
In genere, il termine “drago barbuto” viene usato per riferirsi a varie specie della razza Pogona. La specie più popolare come animale domestico è il Pogona vitticeps..
I draghi barbuti sono lucertole di piccole dimensioni, che di solito misurano tra i 50 e i 60 cm in età adulta.
Il peso corporeo medio di questa specie è di circa 400-450 grammi.
La testa è di forma triangolare e presenta numerose squame spinose, che ricoprono anche il corpo.
Quando si sente minacciato o spaventato, le squame della testa si gonfiano e diventano nere. Questa è una delle sue abilità più importanti, ma di certo non è un buon segno quando sono tenuti come animali domestici. Un drago barbuto che si sente a suo agio in casa non deve adottare questo meccanismo difensivo.
LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
- Gli agamidi presentano caratteristiche morfologiche ed anatomiche facilmente individuabili, quali la testa poco allungata e sviluppata in larghezza, il corpo e gli arti molto robusti.
- Il genere Pogona, in passato denominato Amphibolurus, comprende otto specie delle quali, soltanto tre, risultano essere più comunemente diffuse e allevate dai terrariofili: Pogona Vitticeps, Pogona henrylawsoni e Pogona barbata.
- La Pogona vitticeps: è questo il nome scientifico del “drago barbuto”, è un sauro originario delle regioni calde e desertiche dell’Australia centrale particolarmente adatto allo sviluppo e mantenimento in terrario.
- La caratteristica principale del drago barbuto è rappresentata delle spine che lo ricoprono situate specialmente sulla testa, sul collo e sul margine laterale del corpo. Il corpo è anch’esso ricoperto di spine cornee dure, che non solo rappresentano una vera e propria corazza contro i predatori, ma che permettere loro di non disidratarsi anche sotto temperature estreme.
- Le dimensioni del drago barbuto: variano dai 30 ai 50 cm di lunghezza complessiva. Le Pogona vitticeps misurano alla nascita circa 10 cm, ma possono raggiungere la taglia adulta in pochi mesi con dimensioni di circa 45-50 cm e che in alcuni esemplari possono addirittura arrivare fino a circa 60cm di lunghezza. Una taglia ragguardevole che deve farci pensare, prima dell’acquisto, allo spazio che potremo dedicargli nel terrario all’interno della nostra casa.
- Presenta molte varietà di colori, dal giallo al rosso con varie macchie sul corpo e sulla testa, di colore generalmente grigio-marrone, gli incroci in cattività hanno prodotto sfumature anche più affascinanti, alcune tendenti al grigio-verde, anche se il perfezionamento degli incroci in cattività ha dato ormai spazio a sfumature anche molto più accese e brillanti.
- Fra le otto specie presenti nel genere pogona, la Vitticeps è quella più diffusa fra chi li alleva. Vive in Australia nei luoghi aridi e deserti.
- È un animale diurno, docile e per niente pericoloso o velenoso come molti dei rettili presenti in natura. Gli esemplari maschi possono raggiungere dimensioni di 60 cm, mentre le femmine si sviluppano su lunghezze di circa 50 cm. Ha un’ampia testa triangolare e fitte spine morbide sotto la gola, costituite principalmente da grasso.
- In natura tutti i pogona non superano mediamente i 6/7 anni di vita contro i dieci (se non oltre!) in cattività, ovviamente se mantenuti e cresciuti in condizioni ottimali.
- Sono infatti animali termoregolatori: sotto i raggi del sole ricevono il calore a loro necessario, ma se le esposizioni diventano troppo prolungate e le escursioni termiche accentuate, tendono a ripararsi repentinamente in ambienti sicuri e meno caldi.
- Durante i mesi invernali entrano in un letargo “speciale” definito con il nome di “periodo di brumazione”, nascondendosi in piccoli luoghi naturali come tronchi cavi oppure strati di foglie morte, mantenendo costante la loro temperatura corporea.
- Terminato il periodo di brumazione, i maschi del drago barbuto sono pronti per la riproduzione, che generalmente avviene da marzo a settembre. Individuata la femmina con cui accoppiarsi, quest’ultima è capace di trattenere in corpo il materiale genetico trasferito dal partner e utilizzarlo per più fecondazioni.
- La coda è priva di punti di rottura prestabiliti e non è in grado di auto rigenerarsi come in altri sauri. Solo in alcuni generi come nell’Agama e nel Physignathus si è sviluppata a scopo difensivo la capacità di perdere una parte del corpo e o di auto mutilarsi.
- Gli occhi hanno pupille tonde e palpebre mobili. I denti sono in genere acrodonti, cioè impiantati sulla cresta mascellare e mandibolare. Molte specie hanno sacche golari, che sono utilizzate, specialmente nei maschi, come strumento di interazione sociale.
- Nella Pogona Vitticeps la gola di entrambi i sessi, è ornata da una plica cutanea che si può estroflettere e colorare di nero e che ricorda appunto una folta barba scura. Da qui il nome comune di Drago Barbuto.
IL DIMORFISMO SESSUALE
I draghi barbuti presentano un evidente dimorfismo sessuale, che rende più facile distinguere i maschi dalle femmine. I maschi sono gli unici esemplari ad avere i pori femorali all’interno delle squame.
Entrambi i sessi possono presentare il corpo in diverse tonalità; le più comuni sono il verde, il rossastro, il grigio, il marrone e l’arancione.
Inoltre, il colore del drago barbuto può variare in base alla temperatura dell’ambiente circostante e al suo stato mentale.
L’ALIMENTAZIONE DEL DRAGO BARBUTO
Cosa dar da mangiare ai draghi barbuti? In natura,i draghi barbuti sono animali onnivori che di solito mantengono una dieta variata.
L’alimentazione dipende di solito dalla disponibilità di cibo nel loro habitat e dal periodo dell’anno.
Pertanto, sarà molto importante fornire al vostro drago barbuto un’alimentazione completa e bilanciata in base alle sue esigenze nutrizionali.
Insieme a frutta e verdura, bisognerà includere nella loro dieta piccoli animali, come insetti e lumache.
Troverete questi tipi di alimenti nei negozi di animali specializzati in rettili.
Il drago barbuto è un animale onnivoro: mangia cibo vivo e vegetali. Da giovani preferiscono cibo di origine animale, mentre con la maturità virano più verso una dieta che prevede più vegetali. Dobbiamo tenerlo in considerazione nel caso di draghi barbuti tenuti in cattività. I cuccioli si nutrono con insetti nei primi mesi di vita (vanno nutriti due o tre volte al giorno), per poi introdurre frutta e verdura.
Ci sono insetti migliori di altri, perché contengono i nutrienti utili per la loro crescita e la loro salute. E’ sempre bene chiedere consiglio al proprio medico veterinario per capire qual è l’alimentazione perfetta per un drago barbuto.
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