IL DRAGO BARBUTO
Il Drago barbuto è un Sauro appartenente alla Famiglia degli Agamidi, rettili di piccole e medie dimensioni che occupano moltissimi areali diversi nel Vecchio Mondo adattandosi alle più diverse fonti alimentari e nicchie ecologiche.
La Pogona in particolare è adattata agli ambienti aridi dell’Australia anche se in virtù del carattere docile, della facilità di allevamento e delle interessanti varianti cromatiche è diffusa come animale da terrario in tutto il mondo,
La famiglia degli agamidi è molto numerosa e comprende oltre 300 specie suddivisibili in diverse sub-famiglie: Agaminae e Leiolainae (Africa ed Europa), Agama e Uromastyx (Africa) e Agama stellio (Europa).
Un nucleo che comprende otto specie diffuse soprattutto nelle zone desertiche dell’Australia. Il suo nome deriva dal collare di spine che si può osservare intorno al collo, spine che sono diffuse anche sui fianchi e sulla testa.
LA DESCRIZIONE
La Pogona vitticeps, comunemente chiamata Drago Barbuto, è un sauro semi-deserticolo proveniente da zone aride dell’Australia che può raggiunge i 60cm di lunghezza (coda compresa) e 500gr di peso.
Viene chiamato Drago Barbuto per la presenza di una vera e propria “barba spinosa” sotto la gola, che è in grado di gonfiare ed annerire in caso di necessità.
Il corpo è anch’esso ricoperto di spine cornee dure, che non solo rappresentano una vera e propria corazza contro i predatori, ma che permettere loro di non disidratarsi anche sotto temperature estreme.
In natura, il colore ancestrale (standard) varia da un grigio scuro ad un marrone chiaro, mentre il ventre rimane bianco. In cattività invece, si trovano animali con colorazioni molto estreme di giallo, rosso o arancione come anche variazioni dei pattern (disegni sul dorso) o delle spine, dovute a mutazioni genetiche selezionate naturalmente dall’uomo.
Nonostante sia un animale estremamente territoriale e solitario verso i conspecifici, in cattività, la Pogona vitticeps mostra una spiccata curiosità verso l’uomo, lasciandosi maneggiare ed accettando spesso il cibo dalle mani, cose che che lo portano ad essere considerato come il rettile più “amico dell’uomo”.
LE CARATTERISTICHE
Il genere Pogona annovera 8 specie, tra queste la Vitticeps rappresenta la più allevata.
Ad esse appartengono sauri dall’aspetto e dalle abitudini più diverse: si va dalle specie terresti a quelle arboricole passando da ambienti tipicamente desertici alle lussureggianti foreste pluviali.
Il drago barbuto (pogona vitticeps) è bellissimo nel suo aspetto mostruosamente preistorico, Il suo nome aggiunge un’aura di mistero a questo straordinario animale, ma in realtà è un buon “drago”, dall’ottimo carattere, capace di familiarizzare con la presa delle nostre mani.
Originario dell’Australia raggiunge da adulto una lunghezza di 25-30 cme ha una aspettativa di vita di almeno 8-10 anni. Il maschio presenta una testa più importante ed il bargiglio, le creste nucali ed i pori femorali sono più sviluppati che nelle femmine
Le dimensioni del drago barbuto possono oscillare dai 30 cm fino a un massimo di 60 cm. In natura, il colore ancestrale (standard) varia da un grigio scuro ad un marrone chiaro, mentre il ventre rimane bianco. In cattività invece, si trovano animali con colorazioni molto estreme di giallo, rosso o arancione come anche variazioni dei pattern (disegni sul dorso) o delle spine, dovute a mutazioni genetiche selezionate naturalmente dall’uomo.
La coda a differenza di altri sauri non è i grado di autorigenerarsi. Gli occhi hanno pupille tonde e vispe e palpebre molli. I denti sono acrodonti, cioè impiantati sulla cresta mascellare e mandibolare. Molte specie hanno sacche solari, queste vengono utilizzate nei maschi come strumento di interazione sociale.
E’ un Sauro dalla caratteristica forma appiattita, con testa triangolare ornata da molte spine e dalla caratteristica “barba” golare (che diventa nera quando il soggetto è eccitato) lungo 40-50 cm da adulto e di colore gial-lastro/marroncino con estrema variabilità individuale: in condizioni ideali può vivere fino a 10 anni in terrario.
I draghi barbuti sono animali termoregolatori: sotto i raggi del sole ricevono il calore a loro necessario, ma se le esposizioni diventano troppo prolungate e le escursioni termiche accentuate, tendono a ripararsi repentinamente in ambienti sicuri e meno caldi.
Terminato il periodo di brumazione, i maschi del drago barbuto sono pronti per la riproduzione, che generalmente avviene da marzo a settembre. Individuata la femmina con cui accoppiarsi, quest’ultima è capace di trattenere in corpo il materiale genetico trasferito dal partner e utilizzarlo per più fecondazioni.
L’HABITAT
I draghi barbuti provengono dall’Australia centrale, dove vivono in boschi aridi e subtropicali. Boscaglie, savane, aree costiere, e nei grandi deserti interni. Il loro habitat si estende in tutto l’interno degli stati orientali. Passano la maggior parte del loro tempo in cespugli e gli alberi, e spesso a crogiolarsi sulle rocce. Quando il clima è troppo caldo spesso si rifugiano sottoterra.
Sono facilmente riconoscibili per avere un’ampia testa triangolare, il corpo piatto. file e ammassi di spine sotto la gola, che riescono ad annerire o ingrandire per spaventare i nemici, queste spine presenti anche lungo i fianchi e dietro la testa sono in realtà intimidatorie, sono morbide e composte principalmente di grasso. Hanno la capacità di cambiare colore, quando si scontrano con dei rivali e per reagire ad alcuni stimoli ambientali come la variazione di temperatura, per esempio possono diventare più scure per assorbire più calore. I maschi possono crescere fino a 60 cm e le femmine fino a 50 cm, la loro livrea è di colore dal rosso al bruno con macchie o striature più chiare o giallastre.
IL COMPORTAMENTO
I draghi barbuti adulti sono molto territoriali, man mano che crescono, si stabiliscono delle gerarchie sociali fondate sull’aggressività e sulla riappacificazione. Sebbene entrambi i sessi abbiano la “barba” i maschi la usano molto più sovente, specialmente durante i rituali di accoppiamento, mentre le femmine solo come segno di aggressione.
Quando si sentono minacciati o sotto stress, gonfiano e anneriscono la barba al fine di sembrare più grandi, a volte possono anche aprire la bocca. Un comportamento diffuso in entrambi i sessi è l’headhobbing, che è un movimento rapido della testa, il maschio più velocemente della femmina, a volte annerendo e gonfiando la gola, per mostrare la loro supremazia. Risposta di sottomissione a l’headhobbing è l’arm-waving, che consiste in un movimento circolare di una zampa anteriore. L’arm-waving può essere anche un segno di riconoscimento tra la specie, e viene generalmente eseguito dai maschi e dalle femmine per evitare l’attacco di un grosso maschio. Durante l’accoppiamento si vedrà il maschio fare headbobbing e poi saltare sulla schiena della femmina, mordendola al collo (solitamente senza causare ferite, essendo la loro pelle molto dura). La femmina in calore farà arm-waving ed alzerà la coda. La femmina che non desidera accoppiarsi farà a sua volta headbobbing.
L’ALIMENTAZIONE
Il pogona è un sauro onnivoro che si alimenterà perciò con vegetali a foglia larga, pezzettini di frutta morbida, banana, fragola, melone, mela e pere molto mature; ma anche di insetti quali grilli, cavallette e camole. Insomma, un rettile semplice per una bella esperienza, consigliabile anche ad appassionati alle “prime armi”! In natura i draghi barbuti depongono 6-10 uova in terreno umido-sabbioso dove restano ad incubare per circa 65 giorni.
Mentre un esemplare giovane basa quasi l’80% della sua dieta su gli insetti, uno adulto, tenderà più a mangiare verdure a foglia verde, bacche e in alcuni casi anche piccoli vertebrati. Tra gli insetti mangiati dalle pogone si trovano: grilli, larve della mosca soldato nera, locuste, zophobas morio, tarme della cera, bachi da seta, cavallette, lerve di sfinge del tabacco e alcune specie di scarafaggi, le tarme della farina, dovrebbero essere considerate come solo uno spuntino per le pogone, in quanto contengono molto grasso e questo può portare loro problemi di salute.
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