IL GECO
I gechi fanno parte della famiglia di rettili di modeste dimensioni dei Gekkonidae. Vivono negli ambienti temperati di tutto il mondo, sono cugini lontani delle lucertole.
Il colore della loro pelle varia dal grigio, al maculato, ai colori brillanti e variopinti (soprattutto nei paesi caldi!) o è addirittura in grado di cambiare per mimetizzarsi con l’ambiente che li circonda e sfuggire ai predatori.
La maggior parte dei gechi nei paesi temperati è di colore grigio o beige e possono diventare presenze fisse sui muri dei nostri terrazzi e nei giardini specialmente durante le serate non particolarmente fredde.
Il geco, piccolo rettile imparentato con la lucertola, è un animaletto curioso dalla colorazione sempre varia in grado di aderire su ogni superficie.
IL GECO
Parte integrante della famiglia dei Gekkonidi, questo piccolo e particolare rettile è noto più comunemente come geco e può vantare una parentela diretta con la lucertola. La sua è una presenza abbastanza consueta, in particolare nelle zone più calde, e per questo è facile intercettarlo in giardino o all’interno delle case estive. Appoggiato su soffitti, pareti e muri esterni, questo simpatico animaletto adora il caldo come tutti i rettili. Innocuo e tranquillo, scruta senza creare disagio rimanendo immobile se osservato e muovendosi se intimidito.
I gechi sono rettili di piccole dimensioni appartenenti alla famiglia dei Gekkonidae, molto diffusi in tutta l’area del Mediterraneo, soprattutto lungo la costa. Le specie di geco esistenti in natura sono molte e si distinguono tra di loro per colorazione di pelle, capacità di mimetizzazione, sistema di riproduzione e, soprattutto, alimentazione.
IL GECO COMUNE
Il geco è un rettile di dimensioni piuttosto piccole appartenente alla famiglia delle lucertole. Ama mimetizzarsi nell’ambiente in cui vive, allo scopo di catturare le prede e nel contempo difendersi da altri predatori. Le sue zampe sono forti e hanno un potere speciale che gli permette di camminare su ogni superficie verticale e orizzontale. Una singola zampa può sostenere un peso pari a 20 volte quello del geco.
E’ quello più diffuso in Europa ed è un parente stretto della lucertola. Esattamente come quest’ultima, è assolutamente innocuo per l’uomo e nutrendosi di insetti come mosche, zanzare, falene e scarafaggi è decisamente utile all’uomo e all’ecosistema.
L’HABITAT DEL GECO
L’habitat del geco è costituito dalle pietraie, le cave, i muretti a secco, i cumuli di legna, ma soprattutto gli edifici e le abitazioni dove adorano soggiornare senza temere la presenza umana o quella di altri animali, compresi i gatti.
Tipico abitante della fascia costiera mediterranea, dal Portogallo fino alle isole Greche, e dell’Africa settentrionale. In Italia è presente un pò in tutte le zone costiere. La si può trovare in pietraie, cave, muretti a secco, cumuli di legna. é anche molto frequente in ambienti antropizzati quali coltivi ed abitazioni umane.
LE CARATTERISTICHE
Dall’aspetto simpatico, questo mini rettile possiede una lunga coda e una corporatura che ricorda la lucertola: la vista eccellente gli permette di muoversi al buio senza problemi. Il geco può emettere un verso particolare, una sorta di vocalizzo o gorgheggio, mentre ciò che lo distingue sono le particolari zampe, per l’incredibile capacità di aderire a ogni superficie.
Non sono presenti collanti o altre sostanze: l’animale sfrutta un sistema complesso chiamato adesione asciutta, che si presenta grazie a un fenomeno noto come forza di Van der Waals. Questa forza ha luogo quando gli elettroni di un atomo creano un campo magnetico che stimola e attrae gli elettroni di un atomo vicino, una condizione incentivata anche dalla particolare anatomia delle zampe composta da milioni di microscopici peli, detti setae, da cui partono miliardi di terminazioni dette spatule. Questa particolare conformazione garantisce al geco la massima adesione e stabilità.
Il geco ama il caldo, per questo predilige habitat con temperature piacevoli o elevate: ciò incide anche sulla colorazione del suo corpo. Nel primo caso il tono vira dal grigio al beige maculato, mentre nei luoghi con temperature più alte il corpo si veste di tonalità più vivaci e allegre. Le colorazioni possono cambiare all’occorrenza, in particolare se deve mimetizzarsi per proteggersi. Vive nelle cave, accanto a muretti e sulle pareti, in giardino ma anche all’interno delle abitazioni. La sua aspettativa di vita è lunga: può raggiungere anche i dieci anni.
LE CARATTERISTICHE SOMATICHE
Normalmente, il geco ha dimensioni medio-piccole che non superano i 16 centimetri di lunghezza compresa la coda. La testa è più grande rispetto al corpo, il muso appuntito e gli occhi grandi e tondi. Ha un corpicino robusto, decisamente grassottello e leggermente appiattito che gli consente di infilarsi ovunque, anche nei pertugi più stretti.
Il dorso e la coda sono grigi o bruni, ma le colorazioni cambiano a seconda delle condizioni ambientali e della luce consentendogli di sfruttare una buona capacità di mimetismo.
Tutto il corpo del geco è ricoperto da tubercoli che gli conferiscono un aspetto ‘ruvido’ per non dire ‘spinoso’, caratteristica che in molte persone desta un senso di repulsione e spavento. Gli esemplari più grandi sono i maschi, mentre i piccoli gechi presentano delle striature scure più evidenti che poi perdono durante la crescita.
L’ALIMENTAZIONE
Il geco è un rettile molto utile perché si ciba prevalentemente di insetti e, per questo, è facile osservarlo a caccia nei pressi di lampade da esterno. Ama anche la frutta e il nettare, ma preferisce zanzare, mosche, moscerini, falene e tutte quelle presenze che turbano le notti estive. Un geco può mangiare anche 2.000 zanzare in una sola notte, che cattura con pazienza, rimanendo immobile anche per minuti prima di lanciarsi rapidissimo verso l’obiettivo.
LA FAMIGLIA DEI CEGHI
Il geco (Geco comune o Tarentola mauritanica Linnaeus), è un piccolo rettile appartenente al sottordine dei sauri. La sua famiglia è quella dei Gekkonidae, che a sua volta comprende diverse sottocategorie molto diffuse in tutta l’area del Mediterraneo, soprattutto lungo le fasce costiere.
Attualmente, la famiglia dei gechi è composta da cinque sottofamiglie: Aleuroscalabotinae, Diplodactylinae, Eublepharinae, Gekkoninae e Teratoscincinae. Di queste, le eublepharine, come i gechi a banda ( Coleonyx ) degli Stati Uniti sudoccidentali, e le aleuroscalabotine hanno palpebre mobili.
I MITI E LE LEGGENDE
Per le sue prestazioni e per le sue stranezze, il geco ha sempre affascinato l’uomo.
I Maori della Nuova Zelanda e diverse tribù africane lo considerano uno spirito protettore, da tatuarsi sulla pelle o da disegnare sulle case.
In Thailandia si crede che ascoltare il “pianto” del geco almeno sette volte porti fortuna.
Nello Sri Lanka, invece, i versi del geco avvertono e predicono: se si sentono mentre si esce di casa significa che può capitare qualcosa di spiacevole, e se il verso proviene da dietro, qualche invidioso te la sta mandando.
Se arriva da sinistra, in fine, è di ottimo auspicio, mentre da destra porta sfortuna.
A lungo considerato una presenza pericolosa, e per questo scacciato, in realtà il geco è un animaletto tranquillo che in molte culture considerano come porta fortuna. Per gli aborigeni è una presenza sacra, perché affascinati dalla sua capacità di rigenerarsi, come ad esempio la ricrescita della coda al pari della lucertola. La presenza dentro le case è segno positivo e di buon auspicio: è meglio non scacciarlo e neppure ferirlo, ma attendere che cambi da solo destinazione.
È risaputo che i gechi portino fortuna. È per questo motivo che quando se ne individua uno sulla parete di casa, l’istinto non è quello di allontanarlo, ma piuttosto di nutrirlo in qualche maniera.
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