LE NORME RELATIVE ALL’ALLEVAMENTO CAPRINO
Se hai una fattoria o vuoi iniziare una produzione casearia, le capre possono essere il tuo punto di inizio o di svolta.
L’allevamento di capre è, difatti, un’attività molto redditizia: se ben gestita, le capre possono diventare una grande forma di sostentamento.
I PASSAGGI BUROCRATICI
Per iniziare ad allevare capre, dovrai prima di tutto verificare che nella tua area sia concesso il loro allevamento.
Per farlo puoi rivolgerti alle autorità locali e ai centri per agricoltori e allevatori: in questo modo potrai informarti sulla normativa vigente e sui permessi da ottenere, tra cui il codice aziendale rilasciato dalla ASL competente in cui si accerti il tuo allevamento.
Quest’ultimo passaggio burocratico è fondamentale: non puoi iniziare un allevamento di capre e rivendere i prodotti caseari derivanti dall’allevamento senza ottenere la concessione della ASL.
Ogni capra in tuo possesso deve essere registrata alla Banca dati di Teramo. Nella banca dati per ogni allevamentovengono indicati:
- La provenienza di ogni capra.
- Registro di carico e scarico per caprini.
- Numero identificativo di ogni capra, apposto su entrambe le orecchie di ogni esemplare.
- Certificazione delle analisi mediche effettuate per brucellosi e tubercolosi.
- Certificazione della macellazione.
- Eventuale certificazione dello spostamento di una capra da un allevamento a un altro.
Una volta ottenuta la concessione, puoi iniziare il tuo allevamento acquistando almeno due capre.
COME INIZIARE L’ALLEVAMENTO DELLA CAPRA
Prima ancora di scegliere la razza da allevare, le strutture da realizzare e il tipo di gestione da adottare, è fondamentale capire se la capra sia un animale adatto per la vostra realtà aziendale e quale sia il numero di animali che potete allevare.
Per la sua ottima versatilità, la capra ben si adatta a molte realtà agricole: ama le zone boschive perché sempre alla ricerca di foglie giovani, germogli e rovi, ma ben si adatta anche al pascolo soprattutto in primavera quando l’erba e i fiori abbondano. In questa stagione è capace di alimentarsi per merito della mobilità del suo labbro superiore con il quale è in grado di selezionare le essenze più appetitose strappandone le parti apicali più ricche in proteine e maggiormente gradite.
Non vi preoccupate quindi della tipologia di pascolo che avete, perché la capra sa modificare, a seconda del territorio in cui vive, le sue esigenze alimentari. Fondamentale è invece, compatibilmente alle condizioni climatiche e allo stato fisiologico degli animali, consentire loro un accesso giornaliero a zone di pascolo anche per contribuire al miglioramento del territorio rispondendo alle esigenze nutritive delle colture e migliorando la sostanza organica del terreno.
IL LEGAME TERRA E ANIMALE
Si creerà in questo modo un legame tra terra e animale indispensabile per la buona riuscita di qualsiasi allevamento zootecnico.
Questo concetto così importante, è uno dei principi generali del regolamento comunitario per la zootecnia biologica che ci dà indicazioni anche sul rapporto del numero di animali da allevare in funzione della terra disponibile. Per la capra in particolare viene richiesto un ettaro di terra ogni 13 animali allevati, in modo che si instauri quel giusto equilibrio tra animale e terra che possa garantire all’animale un corretto approvvigionamento di alimenti e alla terra un apporto di sostanza organica utile alla sua fertilità.
LE PROCEDURE DA SEGUIRE
Quando avrete deciso su quale animale puntare e l’allevamento di provenienza, dovrete acquistare un registro per il carico e scarico degli animali, portarlo ai servizi veterinari della ASL di zona per la vidimazione e l’assegnazione di un codice identificativo di stalla (se lo avete già, perché allevate altri animali, non occorrerà richiederlo).
Tale codice è composto dalla sigla IT, più tre numeri, indicanti il codice ISTAT del comune dove risiede l’azienda, la sigla della provincia e altri tre numeri, indicanti progressivamente il numero di aziende agricole presenti in quel comune.
Una volta accasate le capre, che dovranno essere identificate dal venditore con due marche auricolari (una per orecchio, di cui una con microchip), darete comunicazione agli stessi veterinari della ASL consegnando loro il Modello 4 (dichiarazione di provenienza) che dovrete accertarvi sia completo di attestazione sanitaria rilasciata dal veterinario della ASL di provenienza. Questa è una prassi che va seguita anche per un numero esiguo di capi infatti tutte le aziende che fanno richiesta di allevamento ovicaprino, vengono inserite nella BDN (banca dati nazionale).
LA SCELTA DELLE CAPRE
Per scegliere le capre dobbiamo innanzitutto sapere che esistono tre tipologie: le femmine, i maschi non castrati (detti becchi) e i maschi castrati, chiamati caproni.
- In un allevamento di capre basta anche un solo becco per 20-25 capre femmine. Un becco è sufficiente per la riproduzione delle capre di un allevamento di questa grandezza.
Se sei agli inizi, in verità, è sconsigliato inserire subito un becco all’interno del tuoallevamento: questi richiedono molta cura, vanno separati dal resto del gregge durante il giorno e possono diventare aggressivi. Ecco perché, per cominciare, puoi acquistare solo esemplari femmine e chiedere in prestito un becco per l’accoppiamento.
- I caproni sono invece ottimi animali da compagnia, anche per le femmine: le capre amano stare in compagnia, e con i caproni non si corrono rischi di gravidanze incontrollate o eccessiva aggressività.
Sull’età delle capre, specialmente se agli inizi di un allevamento, ci si deve muovere con cautela: per potersi accoppiare le caprette devono raggiungere almeno i due anni di età, quindi è sconsigliato acquistare esemplari troppo giovani.
Alcuni allevatori vendono capre già accoppiate, per iniziare prima la produzione di latte. Esiste anche la possibilità di acquistare capre anziane, che ancora possono riprodursi, ma in questo caso il rischio di rinunciare alla qualità per un prezzo conveniente è molto alto.
RIASSUMENDO
Tutte le capre presenti in Italia devono essere registrate presso la Banca dati di Teramo; ogni azienda deve essere provvista di certificazione di provenienza degli animali presenti in azienda, relativo registro di carico e scarico per caprini, codice aziendale rilasciato dall’ASL competente presso la quale l’allevatore si deve recare prima di intraprendere l’attività.
Ogni capra viene caricata sul registro in base al numero identificato con le marche auricolari disposte in entrambi le orecchie; al numero identificativo delle marche auricolari deve corrispondere il numero del bolo ruminale.
Le capre devono essere sottoposte alle relative analisi biomediche per la prevenzione di Brucellosi e Tubercolosi, materia di competenza dell’ASL.
Per lo spostamento di un solo capo da un’azienda ad un’altra e necessaria la certificazione mod. 4 dell’ASL e per la macellazione è necessaria anche la relativa certificazione; le capre posso spostarsi solo ed esclusivamente su mezzi autorizzati idonei allo scopo.
Se ovviamente l’azienda non è ancora inserita negli elenchi regionali delle aziende biologiche, andrà presentata notifica di inizio attività all’ispettorato provinciale dell’agricoltura e a uno degli organismi di controllo prescelto.
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