IL BARDOTTO E LE SUE ORIGINI
Forse qualcuno ha sentito parlare del bardotto ma non mette a fuoco con esattezza di che tipo di animale si tratta. E’ un animale che non è difficile scambiare con un asino ma non lo è anche se di certo qualche parentela tra i due non si può negare. Andiamo a conoscere meglio questo quadrupede facendo un po’ di chiarezza quando a classificazioni di specie e sottospecie.
IL BARDOTTO
Il Bardotto è un animale davvero molto particolare. Anzi la simpatia che suscita questo animale è davvero tanta.
Il bardotto è un ibrido di equino generato dall’incrocio di un maschio di cavallo con una femmina di asino domestico. Esso è l’incrocio reciproco del mulo, il quale è generato dall’accoppiamento di una femmina di cavallo con un maschio di asino.
Rispetto a quest’ultimo, il bardotto presenta una maggiore somiglianza con il cavallo e ha una criniera più folta. Presenta orecchie piccole e il suo verso è il nitrito come il cavallo, a differenza del raglio asinino del mulo.
Per le difficoltà di accoppiamento, il bardotto è il tipo di incrocio più difficile da ottenere. Le femmine nate da tale incrocio possono essere occasionalmente fertili, mentre i maschi sono generalmente sterili. Il bardotto aveva un tempo maggior importanza economica; al giorno d’oggi i bardotti sono allevati raramente e quasi esclusivamente per la qualità della carne. Una zona tipica di produzione è la Sicilia.
LE ORIGINI DEL BARDOTTO
Il bardotto nell’antichità era conosciuto in Mesopotamia e veniva utilizzato come animale da traino; fino ad alcuni decenni fa era allevato principalmente in Sicilia, Spagna e Portogallo.
È un ibrido tra due specie equine: il cavallo e l’asina. L’animale eredita dal cavallo il mantello e la criniera. Dall’asine eredita la conformazione e al statura che in genere si aggira attorno a 1 metro e 30.
Il Bardotto si differenzia dal mulo non solo le caratteristiche somatiche, che si avvicinano al cavallo, ma specialmente per la minore resistenza alla fatica.
Le sue carni sono però apprezzate per la qualità e l’alto valore nutritivo. Particolare è anche l’attitudine materna delle femmine di Bardotto.
Come nel mulo i maschi di Bardotto sono sterili mentre le femmine possono, a volte, partorire.
Un tempo il bardotto aveva un importante ruolo e godeva di una maggiore rilevanza economica, oggi che il mondo è cambiato, è meno indispensabile ed è stato un po’ messo da parte. Questo si spiega con il fatto che una creatura robusta, in ogni senso, come questa, veniva utilizzato come animale da soma e da traino, ma non solo. Durante il periodo dei conflitti mondiali ha trovato impiego anche nei ranghi militari per il trasporto pesante, soprattutto armi, munizioni e vettovagliamento.
L’ALLEVAMENTO DEL BARDOTTO
Il concorrente del bardotto è sempre stato il mulo, però: i due animali sono in grado di svolgere le stesse mansioni e con la medesima efficacia, però il bardotto è difficile da allevare a causa del basso tasso di fecondità dell’incrocio cavallo-asina e della diffusa opinione che sia meno robusto del mulo.
Ecco allora che gli allevamenti dedicati ai bardotti sono più rari da trovare e quei pochi che resistono sono più che altro finalizzati alla produzione di carne. In Italia, una delle regioni in cui il bardotto è ancora piuttosto diffuso, è la Sicilia.
Fuori dai nostri confini, i Paesi che lo utilizzavano sono Spagna e Portogallo e anche lì qualcosa è rimasto ancora. Per chi fosse interessato a questo tipo di attività, le norme di allevamento non differiscono particolarmente da quelle del mulo.
Oggi, questo animale viene allevato soprattutto e purtroppo per la sua carne che è molto apprezzata.
Una delle regioni in cui il Bardotto viene maggiormente allevato per la sua carne è la Sicilia.
Questa carne infatti, risulta essere molto piena di valori nutritivi, così come praticamente tutta la carne equina
LE CARATTERISTICHE SOMATICHE DEL BARDOTTO
Poiché un’asina è più piccola della maggior parte dei cavalli, i bardotti sono di solito più piccoli e meno comuni rispetto ai muli. É estremamente difficile descrivere la differenza tra un mulo e un bardotto, quindi i bardotti sono spesso scambiati per muli o, talvolta, per piccoli cavalli di razze autoctone.
Il sostantivo bardotto non viene usato al femminile singolare (bardotta), ma può essere usato al plurale (bardotte). Tra i muli invece si distingue tra mulo maschio e mula femmina.
I maschi di mulo e di bardotto sono anatomicamente normali e conservano l’istinto a riprodursi. Sono molto difficili da gestire per il loro temperamento se non sottoposti a castrazione.
Muli e bardotti possono avere un vasta gamma di colorazioni del mantello in base a quello dei loro genitori: da mantelli monocolore fino a quelli maculati.
Il bardotto è un animale da soma, ibrido nato dall’incrocio del cavallo con l’asina. È in generale più piccolo del mulo (circa 1,30-1,40 m di altezza al garrese), ha testa fine e proporzionata somigliante molto a quella del cavallo.
L’indole, la voce, la costituzione, le buone qualità e i difetti sono gli stessi del mulo. Nel bardotto prevalgono i caratteri esterni del cavallo, mentre quelli dell’asino sarebbero mantenuti nello scheletro, nella sobrietà, nella resistenza al lavoro. Si alleva in poche regioni (Spagna, Portogallo, Italia meridionale, specialmente in Sicilia) e poche sono le femmine asinine che si addicono alla sua produzione.
Rispetto al mulo (che è l’incrocio contrario, cioè tra l’asino e la cavalla) il bardotto presenta una maggiore somiglianza con il cavallo e ha una criniera più folta. Ha le orecchie piccole e come il cavallo nitrisce, a differenza del mulo che raglia. Per le difficoltà di accoppiamento, il bardotto è il tipo di incrocio più difficile da ottenere.
L’UTILIZZO DEL BARDOTTO
Le norme di allevamento non differiscono particolarmente da quelle del mulo. L’animale era conosciuto già in Mesopotamia, come animale da traino; fino ad alcuni decenni fa era allevato principalmente in Sicilia, Spagna e Portogallo.
Un tempo il bardotto era utilizzato come animale da soma e da traino; nel corso del Novecento è stato impiegato dai ranghi militari per il trasporto pesante, soprattutto armi, munizioni e vettovagliamento. Anche se fisicamente capace di svolgere gli stessi lavori del mulo, il bardotto è meno interessante economicamente dato che è difficile da allevare a causa del basso tasso di fecondità dell’incrocio cavallo-asina e della diffusa opinione che sia meno robusto del mulo.
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