I PAPPAGALLI: GLI INSEPARABILI
Gli inseparabili sono della specie Agappornis sp., dell’ordine delle psittaciformi, della famiglia dei Psittacidi.
LA DESCRIZIONE
Le diverse specie sono di origine afroasiatica, localizzata principalmente in Angola e in Namibia, nelle zone boschive secche, nelle savane ricche di grandi alberi e nelle aree boschive lungo i corsi d’acqua. Generalmente si sposta in piccoli stormi (10/20 soggetti) ma in alcuni periodi dell’anno può riunirsi in gruppi di centinaia di individui. La taglia varia dai 12 cm. (A. personata, A. Fisheri) ai 16 cm (A. roseicollis).
LA DESCRIZIONE GENERALE
Nell’inseparabile collo rosa i soggetti adulti non mostrano evidente dimorfismo sessuale (per alcuni il maschio ha becco proporzionalmente più grande su una testa più squadrata). I soggetti adulti ancestrali (simili al selvatico) presentano un piumaggio base verde intenso, scuro nelle parti superiori, più chiaro e sfumato in giallognolo nelle parti inferiori.
La testa presenta la fronte rossa che sfuma in un bel rosa vivace e si estende fino alla gola e alla parte superiore del petto.
Le ali sono verdi ma presentano remiganti nerastre con riflessi blu. I giovani mostrano un verde più pallido, il rosa della testa molto sfumato, il becco color camoscio con striature nere all’attaccatura e lungo la mandibola superiore. Essendo la specie di Agapornis più diffusa in cattività, è quella che presenta il maggior numero di mutazioni, tanto che possono anche essere presenti contemporaneamente in uno stesso individuo. Sia per la serie verde che per quella blu sono presenti anche le relative colorazioni “diluite”, (diluito verde scuro, diluito verde oliva, diluito blu, diluito cobalto, ecc.). A tutte le mutazioni della serie verde può essere associata la mutazione “Faccia Arancio”, mentre a quelle della serie blu può essere associata la mutazione “Faccia Bianca”.
LE GABBIE E LE VOLIERE
Possono essere alloggiati sia in gabbia (dimensioni minime: 55/35/35 h) che in voliera (minima: 120x40x42 h). È preferibile che la gabbia abbia forma rettangolare e non rotonda, questo per il benessere nel movimento dei soggetti. Devono essere posizionati all’interno della gabbia almeno due posatoi in posizione alta (favoriscono la scelta del posto dove dormire), preferibilmente ricavati da rami naturali, disposti parallelamente e alla stessa altezza.
Vanno inoltre aggiunti posatoi in posizione vicine ai beverini e alle mangiatoie per facilitarne l’uso e contemporaneamente favorirne l’esercizio fisico. I beverini devono essere a sifone, mentre il numero di mangiatoie varia a seconda del numero dei soggetti presenti all’interno della gabbia (sono sconsigliabili le mangiatoie in plastica esterne perché le rosicchiano o riescono ad aprirsi un varco e fuggire, meglio quelle interne rettangolari). È importante fornire le voliere con arredi e giocattoli quali legni o chiavi appese oltre che con altalene, campanelle, etc. facendo attenzione che siano ricavati da materiale atossico. Per non ridurre lo spazio a disposizione per il movimento, nelle gabbie fornire solo rametti di salice “fresco” e poco altro.
ALIMENTAZIONE
Una buona alimentazione può consistere in una miscela di semi per piccoli parrocchetti/inseparabili (25% costituito da miglio, scagliola e panico, il restante 75% da avena, frumento, semi di girasole, canapa e lino), integrata da frutta e verdura (la carota in particolare e il tarassaco) da offrire giornalmente. Presso i negozi specializzati sono in vendita miscele già predisposte. Verificare che non contengano muffe, insetti, polveri: nel qual caso cambiare marca. Un paio di volte a settimana può essere offerta una spiga di panico, pastoncino all’uovo e semi germinati (pastoncino e semi germinati devono essere somministrati tutti i giorni nel periodo riproduttivo e per gli uccelli alloggiati all’esterno).
Nella gabbia non deve mai mancare l’osso di seppia, per un giusto apporto di sali minerali e un sifone con acqua rinnovata ogni giorno. Nel periodo riproduttivo, inoltre, importanti sono le verdure ed il pastoncino specifico per lo svezzamento.
AVVERTENZE ALIMENTARI
Offrire in quantità limitata: Yogurt, formaggio magro, pasta e riso cotti ma sconditi, noci o alimenti grassi.
QUELLO CHE I PAPPAGALLINI NON DEVONO MANGIARE
Un’alimentazione basata solo sui semi, eccesso di alimenti grassi, cibi conditi con grassi, zuccheri, fritti, cioccolata, alimenti e bevande alcoliche o che contengono caffeina, noccioli di pesco, di prugne o di albicocche, latte e latticini (non sono in grado di digerire lattosio), parti verdi di germogli delle patate. I bastoncini di semi e frutta, eccessi di proteine e grassi animali (carne, pesce), omogeneizzati per bambini, miele e zuccheri in eccesso.
LA RIPRODUZIONE
Gli inseparabili raggiungono la maturità sessuale intorno ai 6 mesi ma è preferibile farli riprodurre quando raggiungono i 15/18 mesi di età. Il nido che deve essere messo a disposizione è del tipo a cassetta orizzontale, meglio se a doppia camera, con foro d’entrata e sportello per l’ispezione. Le misure ideali sono cm. 25×15 e cm. 20 di altezza.
Gli inseparabili amano costruire il nido imbottendolo con rametti di salice, erbe prative, pezzetti di corteccia, bisogna perciò provvedere ad inserire nella gabbia questo materiale, preferibilmente fornito verde, poichè questo favorirà il mantenimento del giusto tasso di umidità all’interno del nido, fondamentale per una buona riuscita della schiusa soprattutto quando il clima è troppo secco. È necessario mettere a disposizione un numero doppio di nidi rispetto alle coppie ospitate: si consiglia di ospitare 1 sola coppia per gabbia.
Il nido va collocato nelle parti più alte e riparate della voliera o esternamente alla gabbia (agganciato ad uno degli sportellini) tenendo conto che con il potente becco i soggetti più furbi possono tentare di aprire lo sportellino d’ispezione e tentare la fuga (lo sportellino deve essere sempre protetto da una chiusura “gancio”). Per facilitare la deposizione delle uova e quindi la riproduzione bisogna fornirgli molto materiale tipo erba fine verde o delle cortecce di salice con le quali fodera la cassetta. I fili d’erba e le cortecce di salice devonoessere fresche in quanto fornendo questo materiale la percentuale di uova che si schiudono aumenta grazie all’umidità che forniscono, comunque molte coppie se gli viene data della paglia provvedono loro stessi a inumidirla mettendola nell’ acqua dell’abbeveratoio o della vaschetta per il bagno (che questi uccelli adorano).
Le uova deposte in media dagli Agapornis sono 4/5 che la femmina provvederà a covare per 22 giorni. Dopo la schiusa delle uova i piccoli completano la fase dello svezzamento in 6/7 settimane.
LEGISLAZIONE
Attenzione, molti degli uccelli appartenenti alle specie che inseriamo nella categoria dei piccoli pappagalli, sono protetti da specifica legislazione internazionale (CITES), poiché si tratta di specie a rischio estinzione nei paesi d’origine. La loro detenzione prevede pertanto specifici vincoli e il rispetto di procedure burocratiche. Possono essere detenuti, allevati e commercializzati soltanto soggetti nati in cattività, che danno anche le migliori garanzie sanitarie. Prima dell’acquisto, consultare specificamente il negoziante o l’allevatore, per avere i necessari chiarimenti. La violazione delle norme CITES comporta severe sanzioni.
QUANDO CHIAMARE IL VETERINARIO
Ci sono comportamenti che segnalano il disagio degli uccelli da compagnia (piccoli pappagalli). Una volta realizzate le condizioni igieniche e di ambientazione indicate, non è detto che non ci siano problemi sanitari che riguardino i nostri amici alati.
Lo si deduce dai comportamenti anomali:
- Il soggetto rimane sul fondo del nido o della gabbia, senza manifestare socialità.
- Ha il piumaggio gonfio.
- Sul posatoio tiene la testa indietro, sotto l’ala (“dorme”), non vola, si sposta malvolentieri, anche se spaventato.
- Quando mangia, peraltro in modo svogliato, ha il piumaggio rigonfio. La cloaca e le piume circostanti possono presentarsi sporche, le feci verdastre.
- L’aspetto complessivo non è vispo. Respira a becco aperto o, addirittura, con fischio o piccolo rantolo.
Con uno o più di questi comportamenti, è bene rivolgersi al veterinario. Separare gli altri soggetti che vivono con quello indisposto o sospetto. Disinfettare gabbia ed attrezzature e non usarle per gli altri uccelli. Soprattutto, non praticare il “fai da te” con medicinali.
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