LA RIPRODUZIONE DEL PESCE ROSSO
I pesci rossi sono pesci prolifici, che depongono le uova tra i vegetali. La loro riproduzione principalmente ha luogo in primavera-estate, cioè quando la temperatura dell’acqua inizia a superare stabilmente i 16 gradi (condizione indispensabile). Le femmine, generalmente più numerose dei maschi, si radunano in grossi bacini non molto profondi e successivamente sono raggiunte dai maschi.
IL CORTEGGIAMENTO
La riproduzione dei pesci rossi avviene solitamente in primavera o in estate (il momento è stabilito, in ogni caso, dalle femmine del gruppo).
Vi è, innanzitutto, un corteggiamento molto lungo durante il quale il maschio sceglierà una compagna e manifesterà la presenza di puntini bianchi (che prendono il nome di tubercoli nuziali) sulle branchie e sul petto.
Per farsi accettare dalla femmina, il maschio la inseguirà e cercherà di spingerla col proprio corpo, talvolta anche violentemente. Una volta che essa ha accettato questo corteggiamento, la femmina espelle le uova e il maschio provvederà, a questo punto a fecondarle.
La tecnica di corteggiamento è piuttosto lunga; durante questa fase, il maschio, una volta scelta la partner, comincia a solleticarle l’addome mediante speciali piccole protuberanze che prendono il nome di tubercoli nuziali.
La femmina è palesemente più grossa del maschio, infatti contiene le uova; il corteggiamento può durare da poche ore a circa tre giorni, alla fine dei quali la femmina depone le uova: ne può fare trentamila per ogni chilogrammo di peso del suo corpo.
GLI AVANOTTI
Con il termine avannotto si indicano i piccoli nati dei pesci, dal momento in cui assumono le sembianze dell’adulto, quindi appena finita la fase larvale. Il termine è usato principalmente per i pesci di acqua dolce, ma è corretto anche per i piccoli dei pesci d’acqua salata. Le loro dimensioni vanno da alcuni decimi di millimetro per le specie più piccole fino alla decina di centimetri per i giganti dei fiumi.
Le uova della femmina successivamente vengono fecondate dallo sperma maschile che però può vivere solamente trenta secondi nell’acqua, infatti la fecondazione è esterna al corpo materno.
Le uova si schiuderanno nel termine di 5-6 giorni (talvolta anche in tempi più brevi) e da esse nasceranno gli avannotti. Il loro nutrimento, per alcuni giorni, consisterà nel sacco vitellino. Col passare dei giorni, però, il sacco vitellino si esaurisce e fino a quando gli avannotti non impareranno a nutrirsi da soli, vi sarà un alto tasso di mortalità.
I piccoli superstiti, se non cadranno vittime dei molti predatori acquatici (compresi gli stessi Carassius auratus adulti), raggiungeranno la maturità sessuale che avviene generalmente al secondo anno per i maschi ed terzo-quarto per le femmine. Grazie alla grande prolificità, i pesci rossi introdotti in habitat favorevoli al loro sviluppo, tendono a diventare infestanti danneggiando l’equilibrio autoctono.
Gli avannotti dovranno cavarsela da soli e questo porterà moltissime morti, perché molti pesci non sapranno recuperare da soli del cibo e molti altri saranno mangiati da pesci più grossi. Nonostante questo, data la prolificità dei pesci rossi, è difficile che il numero di essi tenda, nel lungo periodo, a diminuire.
LA COLORAZIONE DEGLI AVANOTTI
La colorazione degli avanotti, che al momento della schiusa delle uova sono lunghi 4 millimetri, nonché degli esemplari molto giovani, è sempre bruno-olivastra come per il Carassius carassius; salvo nei rari casi di albinismo. La mutazione alla livrea rosso-arancio, che contraddistingue il carassio dorato d’allevamento da quello selvatico, avviene dal terzo all’ottavo mese di vita salvo per esemplari albini che rimarranno chiari per sempre. Il principale fattore ambientale che regola la mutazione del colore è la temperatura dell’acqua: esemplari allevati a temperature inferiori ai 18 gradi centigradi, infatti, tenderanno a rimanere per sempre di livrea bruno-olivastra; gli esemplari allevati in vasche la cui temperatura superi i 20 gradi, muteranno in gran numero nel caratteristico colore rosso-arancione.
Gli incroci selettivi hanno prodotto esemplari con diverse variazioni di colore, alcuni dei quali si allontanano notevolmente dal colore dorato del pesce originale. Esistono inoltre forme del corpo diverse, così come differenti configurazioni degli occhi e delle pinne. Queste varietà estreme di pesce rosso devono essere tenute in un acquario; sono molto meno resistenti di quelle più simili all’originale “selvatico.
LA RIPRODUZIONE IN AQUARIO
Contrariamente
a quanto si dice non è così impossibile che in acquario i pesci rossi possano
riprodursi, soprattutto se tenuti in modo adeguato, alimentati in modo corretto
e aumentando leggermente la temperatura, oltre che nella maniera naturale,
anche artificialmente, pratica eseguita nei grossi centri di allevamento.
In natura la riproduzione di questi pesci avviene quando sono trascorsi i due
anni di età, particolare che nei maschi si raggiunge prima del loro completo
sviluppo e non è raro che riescano a riprodursi anche entro il primo anno di
vita.
La riproduzione in acquario si può ottenere nello stesso periodo in cui avviene in natura, stimolata con cambi parziali di acqua fresca e con un innalzamento della temperatura.
LE FASI DELLA RIPRODUZIONE
Gli stimoli alla riproduzione dei pesci sono la temperatura più calda dell’acqua e l’allungamento delle giornate, con l’arrivo della primavera proliferano insetti e piccoli crostacei acquatici, fonte di cibo necessario a portare gli adulti in condizione di riprodursi, i maschi presenteranno delle protuberanze perlacee “tubercoli nuziali” sparsi su tutto il corpo, nuoteranno in maniera molto vivace, specialmente nei punti dove l’acqua è bassa e ricca di vegetazione, seguendo in modo ossessivo la femmina.
Quando la femmina è pronta viene seguita dal maschio vicino le piante, lasciandovi cadere sopra le uova adesive che subito verranno fecondate dal compagno, procedura che si prolunga anche per un paio di ore. Una singola deposizione può portare alla schiusa di 1000 uova che si schiuderanno nell’arco di una settimana, perchè come in molti altri casi in natura è la temperatura a condizionarne la schiusa.
Appena nati presentano una colorazione brunastra, gli avannotti restano sul luogo della schiusa, nutrendosi delle riserve alimentari racchiuse nel sacco vitellino che costituisce una riserva di cibo che li nutrirà per uno o più giorni, all’esaurirsi di questo cominciano a nuotare, prima con piccoli movimenti e poi in modo più abile, alla ricerca di cibo che nei laghetti possono essere alghe, insetti, larve di zanzara, infusori, rotiferi mentre nell’acquario si potrà cominciare a somministrare prima del cibo liquido poi naupli di artemia per finire al classico cibo di tipo industriale.
Trascorsi un paio di mesi dalla nascita compaiono sul corpo del pesce le prime sfumature di colore rosso-arancio che andranno col tempo accentuandosi, tutto dipende dalla temperatura dell’acqua perchè se questa si mantiene al di sotto dei 18°C il pesce manterrà una colorazione grigia.
Lo sviluppo dei giovani pesci è condizionato dalla disponibilità di cibo e dalle modalità di allevamento (volume d’acqua, temperatura) la crescita algale spesso presente nei laghetti e molto fastidiosa per la manutenzione del laghetto, è in realtà essenziale alla vita degli avannotti..
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