I DIVERSI TIPI DI ALLEVAMENTO DELLA CAPRA
L’allevamento della capra domestica (Capra Hircus), insieme a quello della pecora è, con tutta probabilità, la più antica attività zootecnica dell’uomo, fonti storiche infatti testimoniano che fossero state addomesticate in Iran, Siria e Palestina già dall’8000 a.C.
L’ADATTAMENTO DELLA CAPRA AL TERRITORIO
Nel corso della storia la capra ha saputo adattarsi a molte tipologie di territorio tanto che oggi troviamo insediamenti in aree montane di tutto il mondo, sugli altipiani asiatici, nelle aree pre-desertiche dell’Africa e allevamenti intensivi sono sorti nelle pianure fertili d’Europa e Stati Uniti.
Questa sua diffusione è certamente dovuta al fatto che in natura non si rende competitore con altri ruminanti visto che sa sfruttare anche terreni marginali o molto poveri riuscendo ad alimentarsi anche in ambienti dove altre specie animali non sarebbero in grado di sopravvivere.
Sebbene l’allevamento caprino, soprattutto in Italia, non abbia avuto sempre la giusta attenzione, ad oggi questo sembra nettamente rivalutato soprattutto per via di un forte interesse che per la valorizzazione di produzioni zootecniche non standardizzate, per la predilezione verso il recupero di antiche tradizioni gastronomiche regionali e/o locali, e per una maggiore attenzione nei confronti dell’aspetto salutistico ed ecologico, che trovavano nella capra il migliore fra gli animali possibili per l’allevamento.
I DIVERSI TIPI DI ALLEVAMENTO
Proprio per la forte capacità di adattamento della capra, questo animale ben si presta a diversi tipi di allevamento, non sempre però concepiti in maniera etica e dignitosa.
Ecco i vari tipi di allevamento caprino:
A) L’ALLEVAMENTO CAPRINO ESTENSIVO
L’allevamento estensivo è il classico allevamento montano dove le capre sono lasciate quasi completamente allo stato brado. Infatti, all’interno di questo allevamento, le capre vivono libere nei pascoli montani in estate, e a fondovalle durante i mesi più freddi, hanno la possibilità di accoppiarsi liberamente e l’unico profitto viene dalla vendita delle capre stesse, poiché anche il latte generato dal parto dell’animale viene destinato solo ed esclusivamente alla lattazione dei capretti.
Unico momento in cui l’allevatore interagisce con le capre è durante il parto e l’allattamento, in quanto viene fornito agli esemplari gravidi di un riparo per l’inverno nonché foraggio a disposizione. Sebbene sia un tipo d’allevamento poco dispendioso e che richiede una manodopera minima, c’è il problema che la monta senza controllo impedisce una selezione degli esemplari, così anche capre troppo giovani o non particolarmente forti si riproducono.
A questo tipo di allevamento sono destinate, in genere, le razze caprine autoctone delle zone montane, solitamente più rustiche e con maggior capacità d’adattamento.
È una tipologia molto diffusa nelle aree montane. Prevede una forma di allevamento delle capre pressoché semibrado, con ricovero dei soggetti d’inverno solo durante il periodo dei parti e dell’allattamento naturale dei capretti. Per il resto dell’anno le capre vengono lasciate libere al pascolo, in fondovalle in primavera e autunno e in alpeggio durante l’estate.
Il latte viene utilizzato solamente per l’allattamento dei capretti e l’unica fonte di reddito è la vendita della carne. E’ quindi un tipo di allevamento di capre da carne.
I costi di questo tipo di allevamento sono minimi, poiché l’alimentazione è basata sul pascolo ed è prevista un’integrazione di fieno e a volte mangime solo al parto, e anche la richiesta di manodopera è limitata. Questa forma non consente però la selezione delle capre in base alle loro caratteristiche produttive né un controllo delle monte, cosicché anche le capre giovani o non sufficientemente sviluppate possono essere coperte.
Le razze allevate secondo questa tipologia sono solitamente quelle autoctone, più rustiche e adattabili di quelle altamente selezionate, che vengono invece allevate in modo intensivo e il cui latte trasformato.
B) L’ALLEVAMENTO CAPRINO SEMI-ESTENSIVO
Anche per allevamento semi – estensivo, del tutto simile al primo, vengono impiegate le razze autoctone montane.
In realtà le differenze sono stanziali fra l’allevamento estensivo e semi – estensivo, in quanto le capre vengono maggiormente seguite dall’allevatore, che le cura durante tutto l’anno.
In inverno, infatti, gli animali vengono stabulati nelle stalle, mentre in primavera ed autunno pascolano nei pressi della stalla o comunque in pascoli dove è lo stesso allevatore a condurle.
In estate, invece, le capre vengono portate in alpeggio.
Il latte, a seguito delle svezzamento, viene utilizzato per la produzione casearia e viene rigorosamente munto a mano. Sebbene qui i costi di manutenzione siano più alti rispetto a quelli dell’allevamento estensivo, il ritorno economico è nettamente superiore in questo caso.
Anche questo tipo di allevamento delle capre è diffuso nelle aree montane ed è piuttosto simile a quello estensivo, se non per il diverso utilizzo del latte, che viene destinato alla caseificazione dopo lo svezzamento del capretto.
Le capre vengono stabulate durante tutto l’inverno e non solo durante i parti, in primavera ed autunno pascolano nei pressi della stalla utilizzando i prati-pascoli o in forme di pascolo guidato, mentre durante l’estate sono in alpeggio. Dopo lo svezzamento dei capretti, il latte, solitamente munto a mano, viene caseificato.
Rispetto alla tipologia precedente, i costi di gestione sono maggiori, per l’attività di mungitura e caseificazione, ma il ritorno economico è senz’altro superiore.
Le razze caprine allevate in questa forma sono solitamente quelle autoctone.
C) L’ALLEVAMENTO CAPRINO INTENSIVO
L’allevamento intensivo è un tipo di allevamento che non sempre si comporta in moto etico con gli animali stabulati. Le razze predilette per questo tipo di allevamento sono la Camosciata delle Alpi e la Saanen, entrambe ottime produttrici di latte, prodotto per il quale questo tipo di allevamento nasce.
Infatti, l’allevamento intensivo si occupa prettamente della produzione del latte per fini caseari e simili, e la mungitura avviene non all’aperto come nell’allevamento semi – estensivo, ma in sale apposite all’interno della stalla.
L’alimentazione non è quasi mai di tipo naturale e spontaneo, ma studiata in base alle caratteristiche della capra, alla quale vengono somministrati prettamente mangimi; anche i capretti sono allattati con latte artificiale.
Questo tipo di allevamento è facile da trovare soprattutto nelle aree di pianura e a fondovalle, all’interno di aziende di medie e grandi dimensioni dove gli esemplari vengono tenuti in stabulazione libera.
Gli animali sono allevati in aziende moderne e di grandi dimensioni, in stabulazione libera. I capretti sono allattati con alimenti sostitutivi al latte materno (latte artificiale), mentre le capre sono munte solo per la produzione di latte, destinato alla caseificazione. La mungitura avviene in sala mungitura, che presenta dimensioni variabili a seconda del numero di capi allevati, e le capre sono munte di solito da febbraio a ottobre-novembre. L’alimentazione è studiata sulla base dei fabbisogni giornalieri degli animali, a seconda dei diversi stadi fisiologici, ed è impiegata una buona quantità di mangime, soprattutto durante la lattazione.
D) L’ALLEVAMENTO CAPRINO SEMI-INTENSIVO
Si differenzia da quello intensivo in quanto il pascolo ricopre un ruolo fondamentale nell’alimentazione delle capre. A parte il periodo di stabulazione invernale, per il resto dell’anno le capre vengono condotte al pascolo, che viene gestito in modo razionale utilizzando la forma del pascolo turnato, e ricevono poi un’integrazione alimentare in stalla, comunque limitata. In questo modo si ottiene una sostanziale riduzione dei costi di alimentazione e lo sfruttamento di aree difficilmente utilizzabili per la produzione di fieno.
I capretti vengono allattati artificialmente e il latte prodotto destinato alla caseificazione.
Le razze utilizzate sono solitamente quelle selezionate per la produzione di latte (Saanen e la camosciata delle Alpi), ma anche razze autoctone con una buona produttività.
Nell’allevamento semi – intensivo le capre vengono portate al pascolo durante tutto l’anno, ad esclusione dell’inverno, e l’alimentazione con mangimi è estremamente limitata. Per il resto, non differisce particolarmente da quello intensivo.
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