LE FASI DELLA VITA DEL MAIALE
I maiali vengono fecondati artificialmente o tramite accoppiamenti mirati e studiati, in modo da garantire che la femmina, alla fine del procedimento, abbia elevate possibilità di risultare gravida.
Questo processo avviene in specifiche aree dello stabilimento, dove è possibile tenere sotto controllo gli animali e poter garantire le giuste condizioni igieniche e sanitarie. Di solito questo periodo dura dalle 3 settimana ad 1 mese circa. Una volta fecondate, le femmine gravide vengono spostate in una nuova area dedicata a contenere appunto gli animali in fase di gestazione. Il periodo di gestazione dura all’incirca 4 mesi e le scrofe possono partorire per circa due volte l’anno.
LA NASCITA
La scrofa, la femmina del maiale, ha atteso per 3 mesi 3 settimane e 3 giorni (114 – 115 giorni) la nascita dei suoi piccoli.
Finalmente tutti i piccoli, i suinetti, sono lì in un posto caldo tutti rosei a comporre la nidiata e alcuni sono più vispi e altri più tranquilli.
Proprio i suinetti più vivaci e forti, spinti dalla fame, si scelgono un capezzolo personale per succhiare il latte dalla mamma.
Qualche piccolo, a volte, non riesce a conquistare un suo capezzolo e l’allevatore lo aiuterà.
LA MATERNITÀ
Alla fine della gestazione, la madre partorirà un numero di piccoli dal numero molto variabile. In media ogni parto porta alla nascita in media di 10 suinetti circa. I piccoli vengono tenuti a stretto contatto con la madre per circa un mese, questo per garantire il benessere degli animali e soprattutto, permettere alla madre di poterli allattare con serenità.
Finito il periodo di allattamento, i maialini vengono prelevati e spostati in nuovi ambienti adeguati, passando da un’alimentazione da latte, ad una adeguata alle prime fasi di crescita dell’animale. Questo periodo dura, in media dai 6 agli 8 mesi.
LA FASE DELLO SVEZZAMENTO
I suinetti, che appena nati pesavano 2 o 3 chilogrammi, ora pesano 6-8 chilogrammi e hanno già cominciato a nutrirsi con il mangime a secco (miscuglio di farine).
Vengono trasferiti nelle sale di svezzamento dove resteranno fino a 70 – 75 giorni di vita, fino a pesare 25 – 30 chilogrammi. In questo tempo vengono chiamati lattonzoli.
La mamma non è più insieme a loro ma le sale, in cui ora si trovano, sono calde e ventilate.
Il periodo dello svezzamento, che va dall’allontanamento della scrofa fino ai 20 – 30 kg di peso vivo, è probabilmente la fase più delicata in tutta la vita del suino in allevamento intensivo.
In particolare, nella prima settimana i suinetti vanno incontro a:
- Allontanamento della madre.
- Passaggio da una dieta liquida ad una dieta solida.
- Cambio di ambiente.
LA FASE DI MAGRONAGGIO
I maiali sono già cresciuti e ormai sono in grado di vivere a terra.
Nel nuovo ambiente, che deve essere meno caldo dei precedenti, gli animali rimangono fino all’età di 115 – 130 giorni, fino a raggiungere 50 – 60 chilogrammi di peso.
In questa fase i maiali si chiamano magroni e sono meno graziosi da vedere.
È interessante osservare come si muovono quando sono calmi e tranquilli e come si comportano quando sono nervosi.
L‘ allevatore è ancora attento alla loro salute e sa che adesso hanno bisogno di alimentarsi oltre che con mangime secco anche con mangime a broda (mangime a secco mescolato con acqua).
LA FASE DELL’INGRASSO
Questa ultima fase può durare fino a quando il suino ha 10 o 12 mesi di età e pesa 160 – 165 chilogrammi.
L’allevatore prepara la broda e, anche se sono in fase di ingrasso, i maiali devono seguire una dieta equilibrata e corretta.
Ancora adesso devono essere difesi dal caldo eccessivo e dal freddo e soprattutto dalle malattie.
Dopo questo periodo, in cui il maiale ha raggiunto gli standard adeguati per poter iniziare ad accumulare massa e grasso, inizia la fase dell’ingrasso, che dura all’incirca 3 – 4 mesi. Una volta che l’animale, ha raggiunto il peso adeguato, il maiale è pronto per essere portato ai macelli, dove inizia una nuova fase della filiera.
Per alimentarli vengono seguiti diversi metodi, ognuno indicato per ottenere risultati diversi, ma sempre con l’obiettivo chiave di far ingrassare l’animale in modo graduale.
Per prima cosa, è bene far vivere l’animale all’aperto permettendogli che si nutra sull’erba. È preferibile una dieta completamente naturale, senza additivi artificiali. L’idea di questo metodo è di sfruttare le risorse offerte dalla natura.
Per questo motivo, l’influenza delle stagioni influisce sulla qualità del cibo mangiato. In estate e in inverno di solito il cibo non è di grande qualità né abbondante, mentre nei mesi di primavera e autunno è possibile trovarne una maggiore disponibilità.
L’ALIMENTAZIONE DEI SUINI NELLE DIVERSE FASI
Nell’alimentazione dei suini è importante tener conto delle fasi di crescita, per ogni fase diverso deve essere l’apporto delle sostanze nutritive della razione.
Nella prima fase dopo lo svezzamento è consigliabile somministrare orzo, trattato termicamente per aumentare la digeribilità, essendo alimento non troppo energetico e ricco di fibra, abbondanti devono essere le proteine, non deve mancare la lisina (amminoacido essenziale e limitante), né oli e grassi per assicurare il giusto grado energetico.
Nella seconda fase, magronaggio, è bene somministrare cereali crudi, aggiungere alla razione la farina di estrazione di soia fonte di energia ma soprattutto di proteine e limitare nel contempo i mangimi ricchi di fibra.
Nella fase di ingrasso la razione deve contenere almeno il 60 – 70% di concentrati, ridurre l’apporto di proteine e della fibra. Si sa che è più difficile ingrassare che dimagrire essendo il tessuto muscolare ricco di acqua occorrono relativamente poche energie per incrementare di peso, formato il tessuto muscolare per la formazione del grasso di copertura e intramuscolare, essendo poverissimo di acqua, l’animale richiede un apporto energetico quadruplo.
La tecnica di distribuzione degli alimenti deve essere diversa a seconda del tipo genetico, infatti sarà ad libitum per suinetti in accrescimento, razionata nella fase di ingrasso per i suini da salumificio.
Per la macellazione il suino deve essere pronto alla 18a settimana di vita quando ha raggiunto un peso di 100 – 110 kg. Nella preparazione delle miscele occorre tener conto che la digeribilità deve essere dell’80%, le proteine digeribili almeno 100 gr, i sali minerali, espressi in calcio e fosforo, rispettivamente 16 gr e 12 gr
DEL MAIALE NON SI BUTTA NIENTE
Il maiale è prezioso per la sua carne che è un alimento nutriente, ricco di vitamine e sali minerali. Le parti magre sono facilmente digeribili e possono essere separate senza difficoltà dal grasso. Alcuni pezzi di carne vengono preparati freschi: arrosti, bistecche, lombate, costine, braciole…
Dalle cosce, la parte più pregiata, si ricavano i prosciutti.
Altri pezzi di carne vengono usati per preparare insaccati: salami, salsicce, cotechini, coppe…
La pancetta, il lardo, lo strutto servono per alcune preparazioni in cucina. I piedini si possono cucinare lessati o possono essere utilizzati per lo zampone.
Anche le cotenne o cotiche possono essere usate per gli insaccati o cucinate nei piatti regionali.
Con le setole si fanno pennelli e spazzole e con la pelle si può produrre il cuoio.
Dal corpo del maiale si possono ricavare sostanze preziose per combattere alcune malattie e alcune valvole del suo cuore vengono utilizzate nei trapianti dell’uomo.
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