L’HABITAT DELLA COLLINA
La collina è un rilievo la cui zona altimetrica è meno elevata della montagna. La distinzione tra montagna e collina non è netta e può avere delle interpretazioni soggettive.
D’ordinario si definisce collina un rilievo che non supera i 400–500 o, secondo altre convenzioni, i 600–700 metri sul livello del mare, quando non presenta aspetto impervio, mentre nelle rappresentazioni cartografiche è comune mappare come colline i rilievi inferiori a 675 metri. Una collina, dunque, è più bassa di una montagna, anche se la distinzione tra i due ambienti non è sempre netta. Inoltre, un’altra caratteristica della collina è la forma: tondeggiante e con i versanti (cioè i fianchi) poco inclinati.
COME SI FORMANO LE COLLINE
Osservando attentamente la forma e la posizione di una collina e conoscendo la sua composizione (cioè di quale tipo di roccia è formata) è possibile risalire all’origine di una collina.
Le colline possono essere originate da diversi processi:
- Parziale erosione delle montagne
La parziale erosione delle montagne crea le colline di origine strutturale. Vediamo come: l’erosione, causata dagli agenti atmosferici, “lima” le cime dei rilievi e tende ad abbassarne l’altezza. I rilievi collinari, come quelli montuosi, sono continuamente modificati e trasformati dall’erosione
- Accumulo di detriti
Le colline nate in seguito all’accumulo di detriti sono dette colline moreniche (se i detriti sono stati trasportati dai ghiacciai) o colline sedimentarie (se i detriti sono stati trasportati dai fiumi o dai venti).
Le colline moreniche, cioè formate per l’azione di antichi ghiacciai, si solito si trovano allo sbocco di una vallata. Milioni di anni fa, durante le epoche di glaciazione, i ghiacciai si espandevano verso il basso portando con sé una grande quantità di rocce a altri materiali. Quando le temperature aumentavano i ghiacciai si ritiravano e lasciavano una grande quantità di detriti che assomigliavano a delle muraglie naturali che con il tempo si ricoprirono di vegetazione, dando origine alle colline moreniche, come la Serra di Ivrea. (immagine tratta da
Anche i corsi d’acqua e i venti trasportano con sé detriti e altri materiali. La sedimentazione, cioè l’accumulo porta alla formazione delle colline dette sedimentarie
- Corrugamento della crosta terrestre
Lo scontro delle placche che dà origine alle montagne è la causa anche delle colline di origine tettonica. Infatti più ci si allontana dal punto di impatto tra le due placche, più il sollevamento della crosta terrestre che ne deriva è minore, quindi si innalzano colline anziché montagne.
- Pressione del magma: La pressione del magma è causa della formazione delle colline vulcaniche. Queste colline possono nascere perché il magma che preme sotto la crosta terrestre non ha “forza” sufficiente per fuoriuscire e quindi non spacca la crosta terrestre ma la deforma, sollevandola. Oppure le colline vulcaniche sono semplicemente dei vulcani spenti, modellati dall’erosione. In ogni caso le colline vulcaniche, di solito, si innalzano isolate in un territorio pianeggiante
LE TIPOLOGIE DELLA COLLINA
Le colline hanno una forma arrotondata e hanno piccoli dislivelli. Le colline hanno un ambiente fertile.
Le colline non superano i 600 metri di altitudine Alcune colline sono i resti di antichissimi vulcani spenti Molte colline sono nate come le montagne cioè si sono sollevate a causa dei movimenti della crosta terrestre: sono colline tettoniche Le colline moreniche si sono formate da tanti detriti trasportati dai ghiacciai. Alcune colline sono antiche montagne che con il tempo si sono sbriciolate a causa del vento, della pioggia e del gelo Le zone collinari sono soprattutto nell’Italia centrale e meridionale.
Altre aree collinari sono nel centro del Piemonte, le colline della Sicilia e della Sardegna si trovano ai fianchi degli Appennini
La collina può avere forme dolci e arrotondate, con copertura di vegetazione, ma anche scoscese, brulle o calanchive.
IL MECCANISMO DI FORMAZIONE DELLE COLLINE
Anche le colline, come le montagne, possono avere diversi meccanismi di formazione. Secondo la loro origine in strutturali, moreniche, vulcaniche e tettoniche.
- Le colline strutturali derivano da montagne sottoposte a erosione per lunghi periodi di tempo. Sono strutturali, ad esempio, le colline lucane in Basilicata. Le colline strutturali sono antiche montagne ora erose e consumate dagli agenti atmosferici, fino a farle diventare dei rilievi davvero modesti.
- Le colline sedimentarie sono formate dai detriti (ghiaia, roccia, ecc.) trasportati dal vento o dai fiumi. Un caso particolare è quello delle colline moreniche, costituite da detriti accumulati e trasportati dai ghiacciai. Le colline moreniche sono nate con l’accumulo di sassi, detriti e terra trasportati dallo scivolare di antichi ghiacciai verso il fondo valle.
- Le colline vulcaniche derivano da antichi vulcani spenti che sono stati ricoperti dalla vegetazione e sono andati incontro a erosione. Le colline vulcaniche sono antichissimi vulcani ormai spenti da migliaia di anni, gli antichi crateri si sono ormai riempiti di terra e altri detriti e non c’è più alcun rischio che si risveglino.
- Le colline tettoniche derivano da corrugamento della crosta terrestre e dal sollevamento dei fondali marini. Le colline tettoniche sono molto antiche, si tratta di accumuli di detriti del fondo marino emersi con il sollevamento della crosta terrestre
L’AMBIENTE NATURALE DELLA COLLINA
Non esiste il clima delle colline perché ha un’altitudine poco elevata. Il clima è quello della posizione della collina, se è vicino al mare il clima è mite, se è vicino alle montagne è più fresco. Dipende anche dalla posizione rispetto al sole. Il clima in collina rimane fresco anche d’estate
La collina è caratterizzata da una fitta vegetazione. La flora tipica delle colline è costituita da boschi di querce, castagni, noccioli e faggi. I territori esposti a sud sono ovviamente quelli più adatti all’agricoltura e spesso sono stati disboscati per poter coltivare grano, ortaggi, viti, alberi da frutto e cereali.
Nelle zone più alte e più ripide, dove è meno sviluppata l’agricoltura, si trovano alberi, arbusti e cespugli. I boschi, in collina, sono formati soprattutto da latifoglie, cioè da alberi a foglia larga. Questi alberi sono detti anche caducifoglie poiché in autunno perdono le foglie. Le latifoglie più diffuse sono il castagno, la quercia, il faggio e il noce. Nel sottobosco si trovano arbusti, funghi, muschi.
Nelle colline possiamo trovare lepri, volpi, cinghiali, orsi, lupi e tassi. Inoltre si trovano gufi, fagiani, falchi e picchi, nei prati pascolano mucche, pecore, capre e maiali allevati dall’uomo
L’ANTROPIZZAZIONE E L’UTILIZZO DELLA COLLINA
La vita in collina è sempre stata più facile per l’uomo rispetto alla vita di montagna, gli insediamenti sono sorti un po’ ovunque e non è raro trovare antichi castelli e borghi ancora oggi meta di itinerari turistici.
Anticamente scelta dall’uomo come luogo di residenza per le sue favorevoli caratteristiche climatiche, per la maggior possibilità di difesa dagli attacchi nemici e per la fertilità del terreno che, in caso di pendenza eccessiva, viene coltivato a terrazze. In moltissime zone, poi, i terreni pianeggianti erano interessati da ristagno idrico, con formazione di paludi e, molto spesso, caratterizzate dalla diffusione della malaria.
I primi abitanti dell’Italia scelsero le colline come zona per fondare città così erano protetti dagli attacchi dei nemici. Le colline sono quasi completamente modificate dall’uomo. Il clima favorevole offre l’opportunità di lavorare il terreno più facilmente delle montagne
Questa precoce antropizzazione delle colline ha portato alla formazione di un paesaggio agrario nel modo in cui noi lo conosciamo. Da qui il tradizionale accostamento delle colline con un ambiente armonico e salubre. Le coltivazioni collinari sono impostate su criteri che variano secondo il contesto geografico, storico e socioeconomico e, in subordine, alle condizioni pedoclimatiche.
Sui versanti delle colline esposte al sole ci sono viti e noccioli in quelli all’ombra. Il clima favorevole offre l’opportunità di lavorare il terreno con tanti tipi di coltivazioni, soprattutto vigneti e frutteti, si ottengono buone produzioni di vino con la coltivazione della vite, di olio con la coltivazione dell’ulivo e frutta con le piante da frutto. Sui terreni fertili delle colline vulcaniche c’è un’ottima coltivazione di diversi tipi di piante.
Si allevano suini, ovini, cavalli e bovini.
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