L’HABITAT DEI MOLLUSCHI
Il phylum Mollusca è uno dei più grandi gruppi animali dopo gli Artropodi. Il nome deriva dal latino mollis (“molle”), attributo che ben si addice al corpo muscoloso e privo di scheletro interno tipico di questi animali.
Quello che sorprende di questo gruppo è l’ampia diversificazione, la grande varietà di morfologie; essi vivono nel mare, nelle acque dolci e sulla terraferma ed in tutti questi ambienti hanno saputo sfruttare un’ampia varietà di habitat, sviluppando modalità di esistenza assai diverse. Possono essere bentonici, fissi o mobili, planctonici e anche pelagici.
L’HABITAT DEI MOLLUSCHI
Il successo dei Molluschi è legato ad una storia evolutiva che ha consentito la realizzazione di una notevole radiazione adattativa, ben evidenziabile nelle forme attuali. Infatti, nel corso della loro evoluzione sono passati da forme allungate e striscianti, lunghe pochi millimetri e con abitudini fossorie, a forme via via più complesse che hanno potuto colonizzare altri ambienti marini.
I molluschi costituiscono il secondo philum del regno animale per numero di specie dopo gli artropodi, con oltre 110.000 specie note. Sono animali primariamente marini, ma alcune specie hanno colonizzato le acque dolci come, ad esempio, i bivalvi ed i gasteropodi, ed alcune specie di questi ultimi si sono adattate anche all’ambiente terrestre. Sono divisi in otto classi, adatti a qualsiasi tipo di ambiente, fuorché alta montagna.
Ci sono circa 130000 specie viventi e circa 35000 specie fossili. I Molluschi costituiscono il secondo phylum, in ordine di grandezza, del regno animale. Dopo gli insetti, sono gli invertebrati più numerosi.
La maggior parte dei molluschi vive nel mare; alcuni abitano nei laghi e nei fiumi, e altri sul terreno, in genere nelle zone umide.
Anche se la maggior parte dei molluschi è di piccole dimensioni, alcuni di loro sono molto grandi: le tridacne superano il metro e mezzo di lunghezza.
I Molluschi si trovano in un’ampia gamma di habitat dai mari polari a quelli tropicali, ad altitudini che superano i 7000 metri, in pozze, laghi e corsi d’acqua, su piane fangose, nella risacca ed in mare aperto, dalla superficie fino alle profondità abissali. Per la maggior parte essi vivono nel mare e mostrano una varietà di stili di vita, che comprende animali che si alimentano sul fondo, scavatori, perforatori e forme pelagiche.
L’HABITAT E LA DISTRIBUZIONE DEI BIVALVI
L’habitat naturale dei bivalvi è dato da fondali sabbiosi o fangosi. Alcune specie però si fissano a oggetti sommersi o a scogli tramite il bisso. Un caso a parte è l’ostrica la cui valva inferiore si cementa ad uno scoglio dove poi trascorrerà tutta la sua vita. A seconda della specie possono trovarsi in mari caldi o in acque più fredde.
I molluschi-lumache, le lumache di mare, i polpi, i calamari e i bivalvi si trovano in habitat che vanno dai laghi d’acqua dolce e fiumi di acque costiere poco profonde per le parti più profonde degli oceani, in tutto il mondo. La maggior parte vive nei sedimenti del fondo, anche se i cefalopodi sono principalmente le specie nuoto libero; alcune lumache e le vongole sono terrestre.
Il bivalve è presente solo nelle aree acquatiche, sia d’acqua dolce che salata. A seconda della specie possono trovarsi in mari caldi o in acque più fredde. L’habitat naturale del bivalve è dato da fondali sabbiosi o fangosi.
La maggior parte vive nei tropici e nelle acque temperate; tuttavia, possono anche vivere in condizioni estreme e circa 140 specie sono note per vivere nell’Artico.
La maggior parte dei bivalvI nascono e vivono per sempre nello stesso posto, altri invece usano la struttura muscolare del piede per spostarsi tra i loro habitat.
Si può dire che in generale preferiscono ambienti con moderato movimento dell’acqua.
Per quanto riguarda la riproduzione, alcune specie risultano ermafroditi, altri si riproducono sessualmente ed è possibile anche una distinzione tra individui di sessi diversi. I bivalvi rappresentano delle specie ‘chiave’ per i laghi e i fiumi: svolgono il ruolo di filtratori di grandi quantità d’acqua, e sono in grado di modificare la natura dei fondali.
Muovendosi nei sedimenti, ne favoriscono l’ossigenazione influenzando anche tutti gli altri processi chimici che regolano la disponibilità di nutrienti, quali azoto e fosforo, che stanno alla base di tutta la catena trofica dell’ecosistema.
La loro presenza, inoltre, fornisce maggiore stabilità ai fondali nei tratti fluviali e torrentizi, riducendo la quantità di detrito asportata a causa delle periodiche e talvolta violente variazioni delle portate d’acqua. La loro estinzione comporterebbe quindi danni agli habitat e agli altri organismi dell’ecosistema.
L’HABITAT DEI GASTEROPODI
I Gasteropodi fanno parte dei Molluschi sia acquatici che terrestri. Sono la classe più numerosa. Gli studiosi non sono tutti d’accordo sulla quantità di specie, si dice che sono da 60.000 a 80.000
Quella dei Gasteropodi è un’importante classe di Molluschi, diffusa in tutto il mondo, sia sulla terraferma che nelle acque dolci e marine, con, circa 35.000 specie: la più vasta fra tutte le classi del regno animale, dopo gli artropodi
l Gasteropodi vivono in quasi tutti gli ambienti marini e d’acqua dolce; sulla terraferma, invece, prediligono i luoghi umidi; molte specie raggiungono, in montagna, quote considerevoli. Abbastanza variata è anche l’alimentazione; vi sono infatti specie che si nutrono di animaletti marini, altre tipicamente erbivore ed altre saprofaghe.
l Gasteropodi sono diffusi in tutti i mari ed in tutte le regioni della terra con circa 35.000 specie, che ne fanno una delle più vaste classi dell’intero regno animale, superata solo da quella degli insetti, che da sola include più dei due terzi di tutti gli animali e da quella dei Crostacei.
I Gasteropodi hanno colonizzato numerosi habitat. Sono comuni sia nelle zone litoranee che nelle grandi profondità del mare e molti sono anche pelagici; alcuni sono adattati all’acqua salmastra e altri all’acqua dolce. Sulla terraferma sono limitati da fattori quali il contenuto minerale del suolo e valori limite di temperatura, aridità ed acidità. Alcuni sono, comunque, presenti anche a grandi altitudini, altri persino nelle regioni polari.
Le chiocciole occupano tutti i tipi di habitat: piccole pozze o larghi corpi idrici, boschi, pascoli, sotto rocce, terreni acquitrinosi, scogliere, alberi, sottosuolo e corpi di altri animali. I Gasteropodi sono di solito animali sedentari, poiché la maggior parte di essi possiede pesanti conchiglie. Alcuni sono specializzati per arrampicarsi, nuotare o scavare. Le conchiglie sono la loro principale difesa, sebbene si proteggano anche con la colorazione o con comportamenti schivi. I comportamenti alimentari dei Gasteropodi sono tanto vari quanto le loro forme ed i loro habitat, ma tutti implicano un qualche adattamento della radula. I Gasteropodi sono per la maggior parte erbivori, che raschiano pezzetti di alghe. Essi hanno sperimentato con successo ogni sistema di vita, tranne il volo.
L’HOMING E LA TERRITORIALITA’
L’homing praticamente è il “ritorno a casa”, mentre la territorialità è “il possesso” di un’area dove si svolge la vita di un essere vivente. I gasteropodi, nonostante siano organismi con un sistema nervoso molto semplice (due gangli cerebrali, due gangli nel mantello, due gangli viscerali e un paio di connessure cerebrali), presentano, sorprendentemente, un comportamento che potremmo definire complesso.
In quanto all’homing, esso è stato studiato in particolare nelle specie di gasteropodi viventi nella zona intertidale, cioè quella interessata dal flusso e dal riflusso della marea. Questi gasteropodi, dunque, durante l’alta marea pascolano in un “territorio di alimentazione”, per ritirarsi, poi, durante la bassa marea, in una cavità del fondo (un sito di casa) di difficile ingresso e, quindi, di grande protezione. Ovviamente, in ragione del lento deambulare dei gasteropodi, i “siti di casa” sono molto vicini ai “territori di alimentazione”.
Il ritorno a casa può avvenire seguendo a ritroso la propria scia di muco, ma sembra che vi siano anche altri segnali, attualmente ancora sconosciuti, che dettano questa sorta di orientamento. Magari, un domani si scopriranno cose straordinarie in relazione a ciò, quindi sarà meglio non sottovalutare animali apparentemente semplici e “primitivi” come i gasteropodi, dai quali alcuni evoluzionisti ipotizzano che potrebbe avere avuto origine addirittura lo straordinario polpo “dal multiforme ingegno”.
L’ECOLOGIA
- La maggior parte dei molluschi conduce vita libera e si muove con lentezza. Altri sono parassiti o commensali.
- Molte catene alimentari si reggono sui molluschi.
- Alcune chiocciole d’acqua dolce sono ospiti intermedi di parassiti.
- Occupano una grande varietà di ambienti, sia acquatici che terresti.
- In particolare, in ambiente marino si possono ritrovare molluschi nella zona intertidale (es. littorine, patelle, mitili), fissi alle rocce o legno.
- Non mancano rappresentanti di questo phylum anche a profondità maggiori sia su substrato duro (es. vari nudibranchi, ostriche) sia nella sabbia (vari bivalvi).
- Molti molluschi sono buoni nuotatori (seppie, calamari).
- Le acque dolci sono l’ambiente ideale per vari gasteropodi e bivalvi (unionidi).
- Tipiche di ambienti terrestri umidi sono le chiocciole e le lumache (gasteropodi).
Particolarmente interessanti le strategie mimetiche dei cefalopodi. Possono facilmente cambiare il colore della loro superficie in funzione del substrato su cui si trovano divenendo indistinguibili rispetto a questo.
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