IL METODO DI RIPRODUZIONE DELLA CAPRA
In condizioni climatiche favorevoli, le capre sono in grado di riprodursi tutto l’anno.
I capretti diventano predisposti all’accoppiamento già intorno agli otto mesi di vita, in quella che viene definitiva la fase postpuberale.
La stagione riproduttiva inizia solitamente da settembre fino ad aprile; il primo calore avviene intorno a giugno-luglio, con ciclicità regolari fino a settembre.
IL METODO DI RIPRODUZIONE
La riuscita dell’allevamento della capra sta, innanzi tutto, come per gli altri animali, nella scelta del metodo di riproduzione (selezione o incrocio a seconda dei casi) e nelle forme di organizzazione a favore dell’allevamento stesso, organizzazioni già esistenti da tempo in Germania, in Svizzera, nel Belgio, ecc..
LA SCELTA DELLA CAPRA
Come per i bovini, anche per la capra la scelta è morfologica e funzionale, nonché genetica. In Germania, per es., si scartano i soggetti maschi dalla riproduzione, quando le madri, sottoposte al controllo funzionale, non hanno raggiunto almeno la produzione annua di 800 kg. (Soc. di allevatori di capre di Brunswick). In quanto alla selezione morfologica poi, negli standard per le razze tedesche e svizzere migliorate, si sceglie verso il tipo fine, acorne, a pelo raso e con poca o niente barba.
COME E QUANDO AVVIENE LA RIPRODUZIONE
All’età di 8-9 mesi gli animali sono già atti alla riproduzione, ma si consiglia di destinarveli più tardi, quando sono più robusti, cosicché, per gli animali nati in primavera, la buona utilizzazione avverrà normalmente alla fine della seconda estate, quando, in genere, si usa permettere la fecondazione delle femmine.
Un maschio adulto si dice possa fecondare, data la sua proverbiale robustezza, anche 25 e 30 capre al giorno per uno o due mesi; ma, di regola, non si devono assegnare più di 100-150 capre ogni stagione e 4 o 5 nelle 24 ore.
A questo riguardo però le opinioni non sono molto concordi Matthews e Weawer in America stabiliscono che per un becco dai 12 ai 18 mesi di età vengano assegnate solo 25 capre, e per un adulto 50, in una stagione di monta. I numeri variano, del resto, a seconda della rusticità della razza e della vigoria dei soggetti.
Il momento propizio alla fecondazione è facilmente riconoscibile nelle femmine per la particolare irrequietezza, per il ripetuto belato, per lo scuotere frequente della coda, ecc. L’epoca dell’anno più adatta è, come s’è detto, l’autunno dal settembre al novembre; mentre l’estro si mostra nella femmina ogni 18 giorni circa, ma principalmente in primavera e in autunno. Il tempo delle manifestazioni dura da uno a due giorni.
LA GESTAZIONE DELLA CAPRA
La gestazione in una capra dura dai 135 ai 155 giorni. In normali condizioni di vita della capra, con una corretta alimentazione e in climi favorevoli, i parti avvengono solitamente prima per le caprette e un po’ dopo se i nascituri sono maschi.
Il parto è anticipato nella settimana precedente dal rilascio di una mucosa bianca e dal rilassamento muscolare pelvico. Il momento del parto si divide in tre fasi: travaglio, fase dilatante e fase espulsiva. Durante quest’ultima fase è solito notare come l’animale si sdrai per poter dare più forza alle spinte.
Del capretto compaiono prima le zampe anteriori, e da qui entro 30 minuti viene espulso il corpo intero. E’ importantissimo, appena nati, sottoporre i capretti alla suzione del colostro: se non assumono subito il latte materno, corrono incontro a seri rischi.
Dopo due ore dal parto, i capretti sono in grado di camminare autonomamente.
LA DURATA DELLA GESTAZIONE
La durata media della gestazione è di circa 150 giorni. Durante l’ultima fase di questo periodo le femmine richiedono qualche cura e debbono, in prossimità del parto, essere protette da eventuali avversità atmosferiche e alimentate adeguatamente, specie se appartengono a razze delicate.
I segni precursori del parto consistono principalmente: nella particolare turgescenza della mammella, nel rilassamento dei legamenti ai lati della coda e nel continuo ripetersi di piccoli belati. In tale circostanza, quando i parti avvengono alla stalla (capreria), si dovrà offrire un’asciutta lettiera e, se è necessario, aiutare l’espulsione del feto. Sempre, com’è di regola per gli altri animali, le trazioni saranno operate sugli arti del neonato, solo quando la femmina compie sforzi espulsivi, fissando le estremità degli arti del feto con panni o con apposite cordicelle.
Il numero dei nati per ogni parto varia assai a seconda delle razze. Si citano soggetti che partorirono anche più di 5 piccoli e in recenti controlli operati in Germania, in una società di allevatori, si notò che, su 253 capre, 165 partorirono due capretti, 48 tre e 5 quattro.
LA NASCITA DEI CAPRETTI
Le nascite dei capretti si verificano generalmente in primavera, ma l’epoca cambia a seconda dell’andamento delle stagioni nei varî paesi. Secondo una statistica stabilita dal Silckenstaedt, il numero delle nascite si distribuisce principalmente nei primi quattro mesi dell’anno nel modo seguente: gennaio 1,45%; febbraio 38,54%; marzo 52,67%; aprile 6,47%. Però le capre possono partorire anche due volte all’anno.
Il peso alla nascita varia a seconda delle razze e oscilla approssimativamente da 1 a 3 kg. La durata dell’allattamento, secondo molti autori, è di 40-50 giorni, per gli animali da riproduzione, ma in Germania, secondo regole di recente stabilite da alcune società tedesche di allevamento della capra, per capretti di razza perfezionata si consiglia di arrivare anche ai 4 e ai 6 mesi.
Durante la prima settimana si sogliono concedere tre poppate quotidiane nella quantità aumentabile fino a 2 e 3 kg. alla quarta settimana, mantenendola tale fino alla decima e gradatamente diminuendola poi fino alla sospensione. Nell’allattamento che può essere naturale e artificiale, s’adopera anche, per utilizzarlo, il latte magro, residuo della fabbricazione del burro.
LE CURE AI NEONATI
Le prime cure ai neonati consisteranno, se è necessario, nel taglio del cordone ombelicale, nel facilitare l’asciugamento delle mucosità che bagnano il pelo dei piccoli e nell’impedirne il raffreddamento con l’aiuto di coperte e buona lettiera nella fredda stagione, raffreddamento che può essere dannoso, in tale momento, anche alla madre.
I capretti possono essere tenuti insieme con la madre e lasciati poppare a volontà; ma si possono tenere anche separati, permettendo loro 3 o 4 poppate al giorno a ore fisse, come accade quando le femmine escono al pascolo e i piccoli rimangono alla stalla.
La durata della lattazione varia assai a seconda delle razze. Le osservazioni fatte in Germania hanno stabilito di recente che essa oscilla tra i 178 e i 365 giorni, con una media di 298; ma si sono notate durate anche superiori all’anno nelle razze molto lattaie, mentre in quelle comuni la durata può essere assai più breve.
LA DURATA DELLA VITA
La durata della vita della capra si calcola a 15 anni e l’età si desume approssimativamente dal rimpiazzo dei denti incisivi da latte con quelli di adulto. La coppia centrale degli incisivi (picozzi) è sostituita a circa 17-18 mesi, la seconda coppia (primi mediani) a 24 mesi, la terza, sempre più laterale (secondi mediani), a 36-42 mesi, la quarta (cantoni) a 4 anni circa. Si verificano degli anticipi a seconda della precocità della razza. Le corna, quando esistono, mostrano più o meno chiaramente distinti l’uno dall’altro i singoli segmenti annuali. Tali segmenti sono discretamente evidenti nei maschi a grandi corna, ma poco o nulla nelle femmine.
I NOMI DELLA CAPRA IN BASE ALL’ETA’
I nati della capra nel primo anno d’età si chiamano capretti; in seguito, se maschi, caproni o becchi; in alcune regioni del Mezzogiorno, al secondo e terzo anno, bigliastoi o terzini, se castrati zurri o zimbali.
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