L’ALIMENTAZIONE DEGLI ERBIVORI: I RUMINANTI
In natura, tutte le creature viventi hanno bisogno di nutrirsi per vivere, ma non tutte mangiano le stesse cose. Le categorie degli animali, uomo compreso, in base a ciò che mangiano sono tre: erbivori, carnivori ed onnivori. Come si può facilmente intuire anche dalle denominazioni usate, gli erbivori sono quelle creature che si nutrono solo di erba, frutta, semi, e di tutto ciò che cresce sulla terra. Sono chiamati consumatori primari. I carnivori invece sono predatori, perché si cibano di altri animali, assumendone la carne. Infine, gli animali onnivori sono quelli che mangiano tanto le specie vegetali che la carne. L’uomo è il più tipico esempio di animale onnivoro.
LA SUDDIVISIONE DEGLI ANIMALI
Gli animali si dividono in erbivori, carnivori ed onnivori.
Questa distinzione, però è molto generica. Se dovessimo raggruppare gli animali in base a questa semplice divisione, non forniremmo informazioni sufficienti a definire l’animale di cui stiamo parlando.
L’alimentazione degli erbivori, spazia dal mangiare erba, alle foglie, alle alghe, ai semi, ai frutti.
Nella grande catena alimentare, sono davvero numerosi gli animali erbivori, dalle comuni e apparentemente innocue caprette, ai giganteschi ippopotami.
Sebbene tutti questi esemplari abbiano in comune l’alimentazione vegetariana, ogni specie presenta diverse conformazioni intestinali, ognuna adatta a digerire i vegetali.
Gli erbivori, sono prede (dal latino preda, bottino) in quanto sono cibo dei carnivori che si definiscono pertanto predatori.
I RUMINANTI
I ruminanti sono un importante gruppo di mammiferi placentati, più precisamente un sottordine dell’ordine degli artiodattili (dal greco artios pari e dactylos dito), che comprende diversi grandi erbivori, come i bovini, gli ovini, i cervidi, le antilopi e i giraffidi.
Vengono classificati come ruminanti in quanto compiono una digestione molto particolare.
Il cibo viene masticato rapidamente, inghiottito e immagazzinato in una cavità chiamata rumine (da cui il nome).
L’APPARATO DIGERENTE DEI RUMINANTI
I ruminanti sono caratterizzati dall’avere un apparato digerente molto complesso, formato da tre prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e da uno stomaco vero e proprio (abomaso). La digestione avviene nell’abomaso ed è preceduta da una fermentazione microbica, che avviene nei prestomaci. Proprio per tale peculiarità sono identificati anche come animali poligastrici.
I ruminanti possono ingerire una notevole quantità di materiale vegetale, quasi senza masticarlo, accumulandolo nel primo dei tre prestomaci, il rumine. Qui, ad opera di specifici batteri, muffe e protozoi cellulosolitici, ha inizio una prima demolizione delle fibre vegetali. A distanza di alcune ore dall’ingestione primaria, avviene il processo della ruminazione (riflesso mediante il quale l’animale rigurgita nella cavità orale il materiale vegetale grossolanamente frammentato).
LE QUATTRO FASI DELLA RUMINAZIONE
La ruminazione consta di quattro fasi principali:
- Aspirazione, il materiale vegetale viene aspirato dal rumine all’interno dell’esofago.
- Espulsione, il materiale vegetale viene espulso dall’esofago all’interno della cavità orale.
- Masticazione mericica, il materiale vegetale (detto anche bolo mericico) viene lentamente e accuratamente masticato.
- Deglutizione, una volta finemente triturato il bolo mericicio viene nuovamente deglutito.
IL RUMINE
I ruminanti possono brucare molto rapidamente una grande quantità di vegetali inghiottendoli quasi senza masticarli.
Infatti, i vegetali si accumulano in una sacca chiamata rumine dalla quale sbocca l’esofago.
Nel rumine batteri e altri microrganismi attuano una prima demolizione dei vegetali.
Il rumine contiene una delle più varie e dense popolazioni microbiche conosciute in natura. I microrganismi caratteristici degli ambienti ruminali appartengono a tre gruppi principali: batteri, protozoi e funghi. Sono state identificate più di 200 specie di batteri (flora) e più di 20 specie diverse di protozoi (fauna).
La maggior parte dei microrganismi del rumine sono strettamente anaerobi, cioé non utilizzano ossigeno: molti sono sensibili anche a minime quantità di ossigeno, tuttavia molti dei batteri che aderiscono alle pareti del rumine, che lasciano diffondere una certa quantità di ossigeno, sono aerobi facoltativi.
IL RETICOLO
Il secondo dei tre prestomaci è il reticolo (il più piccolo), esso è formato da tante cellette reticolari (quadrate od esagonali), che ricordano per forma e struttura il favo delle api, ha uno sbocco sull’esofago e comunica ampiamente col rumine. Il reticolo ha un ruolo nella fermentazione e nel rimescolamento del materiale ingerito durante la ruminazione, uno dei suoi compiti primari è quello di separare dalla massa fermentante le particelle più fini, che possono proseguire nel tratto gastroenterico.
Durante il riposo, i ruminanti richiamano il cibo nella bocca facendolo prima passare nel reticolo, un secondo sacco gastrico più piccolo, dove viene ridotto in poltiglia e ritorna alla bocca dove viene masticato molto a lungo con cura.
L’OMASO
I ruminanti inghiottono di nuovo, il cibo passa nell’omaso e quindi nell’abomaso, che corrisponde allo stomaco dei mammiferi.
In seguito, va nell’intestino.
A questo punto, il cibo viene deglutito nuovamente e digerito.
L’ultimo dei tre prestomaci è l’omaso, esso permette il transito del materiale vegetale fermentato fino all’abomaso. La sua funzione principale è quella di riassorbire parte della componente liquida dell’ingesta fermentata. Le pareti interne dell’omaso hanno numerose pieghe (lamine omasali), che gli consentono di aumentare la superficie assorbente.
L’ABOMASO
Nell’abomaso (detto “colloquialmente” vero stomaco) l’ingesta fermentata viene sottoposta all’azione dei processi digestivi (succhi gastrici), analogamente a quanto avviene nello stomaco degli animali monogastrici (come l’uomo). Le sostanze vegetali digerite vengono rilasciate, tramite il pirolo, nell’ intestino tenue per la fase di assorbimento.
I TRE PRESTOMACI
I tre prestomaci sono anche detti stomaci fermentativi, mentre l’abomaso stomaco ghiandolare, rispetto agli altri in esso il pH è estremamente acido e le reazioni fermentative ad opera di batteri, protozoi e muffe si interrompono.
Negli animali giovani il comparto prestomacale è poco sviluppato e non funzionale. D’altra parte la dieta a base di latte non necessita di alcuna reazione fermentativa. Pertanto esiste un organo associato ai prestomaci, chiamato doccia esofagea, che consente il transito del latte materno direttamente dall’esofago all’abomaso. Tale organo perde funzionalità col crescere dell’animale, fino ad atrofizzarsi del tutto negli esemplari adulti (nel frattempo i prestomaci si sono sviluppati ed hanno preso totale funzionalità).
I VANTAGGI DELLA RUMINAZIONE
Ruminare permette di ingerire velocemente grandi quantità di cibo e di digerirle al riparo dei predatori.
La ruminazione può essere considerata come un adattamento evolutivo anti predatorio proprio di alcuni mammiferi erbivori.
Essa infatti consente all’animale in potenziale pericolo di stoccare rapidamente grandi quantità di cibo nel rumine e di ritardare lo sminuzzamento fine in un momento di maggiore tranquillità e sicurezza.
IL RUOLO DELLA RUMINAZIONE
Il ruolo della ruminazione è fondamentale, essa consente di facilitare la macerazione dell’alimento ingerito, il rimescolamento del contenuto con la saliva, lo sminuzzamento dello stesso per facilitarne l’assorbimento, la distribuzione uniforme dei microrganismi cellulosolitici e la rimozione di parte dell’anidride carbonica e del metano derivanti dai processi fermentativi.
Ciò che si mangia può modificare in modo anche consistente la costituzione fisica dell’animale. Infatti, per digerire i vegetali, composti principalmente di cellulosa, è necessario un apparato digestivo molto diverso da quello dell’uomo, ma non solo, anche altri aspetti fisiologici cambiano. Ad esempio, gli erbivori di solito hanno gli occhi posti lateralmente, perché devono poter essere in grado di avvistare i predatori quando si avvicinano. La prima grande categoria di animali erbivori è composta dai “ruminanti”, che hanno lo stomaco suddiviso in quattro parti, perché la loro digestione è molto lunga ed elaborata. Sono ruminanti gli ovini, quindi pecore e capre, i bovini, quindi le mucche, ma anche le giraffe, ed il cammello.
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