LA SUDDIVISIONE DELLA CLASSE DEGLI ANFIBI (Seconda Parte)
La classe degli anfibi si compone di circa 5400 specie, in continuo aumento, suddivisa in tre ordini, i Gimnofioni, gli Urodeli e gli Anuri. Nel sistema di classificazione dei viventi l’ordine è il gruppo tassonomico immediatamente inferiore alla classe.
Abbiamo già parlato nell’articolo precedente dei Gimnofioni e degli Urodeli, ora parliamo del terzo ordine degli anfibi: GLI ANURI
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GLI ANURI
Gli Anuri sono l’ordine che comprende oltre l’80% degli anfibi conosciuti e sono contraddistinti dalla mancanza, nell’adulto, della coda (il nome infatti vuol dire letteralmente “privi di coda”). Come gli urodeli, anche gli anuri sono dotati di una lingua in grado di allungarsi per catturare le prede, e inoltre si spostano saltando da un punto all’altro, facendo leva sui possenti arti posteriori.
Comuni in quasi tutti le parti del globo, all’interno degli anuri possiamo distingue 3 famiglie principali: i bufonidi (i rospi), caratterizzati da dita tozze e pelle spessa e bitorzoluta, i ranidi (le rane) dotati di una pelle liscia e più tendenti a una vita acquatica, e gli ilidi (le raganelle), che possiedono dita lunghe con piccole ventose all’estremità, che permettono loro di vivere sulle piante.
L’HABITAT E LA DISTRIBUZIONE
Tre specie di anuri comuni in Europa: il rospo comune (Bufo bufo) a sinistra, la rana temporaria (Rana temporaria) al centro, e la raganella europea (Hyla arborea) a destra.
Gli Anuri sono di gran lunga i più numerosi e comprendono rane e rospi. Hanno un corpo compatto, privo di coda, con arti posteriori più lunghi e sviluppati rispetto a quelli anteriori.
L’ordine di degli Anuri, anfibi senza coda, è diffuso in tutto il mondo a eccezione delle regioni settentrionali più estreme e dell’Antartide. Il raggruppamento comprende organismi molto famigliari ai più, come rane e rospi, denotati dalla capacità d’essere ottimi saltatori, capacità, che denomina anche l’ordine.
LA STRUTTURA DEL CORPO
Il corpo degli anuri è largo e tozzo: il capo è fuso con il torace e presenta una grande bocca, gli arti anteriori sono corti e piccoli. Gli arti posteriori sono invece molto sviluppati e, a differenza del resto del corpo, sono lunghi ed affusolati e denotati da una ben sviluppata massa muscolare.
Gli arti posteriori, specializzati nel salto e muniti di cinque dita anziché di quattro come gli anteriori, superano in genere la lunghezza del corpo. Tale straordinaria estensione è dovuta allo sviluppo di astragalo e calcagno.
Negli Anuri privi di coda e a corpo accorciato la locomozione è in gran parte basata sugli arti posteriori, che servono al salto, al nuoto e all’arrampicamento. In questi la muscolatura ha perso in gran parte la sua disposizione metamerica.
Sebbene il salto sia una condizione vantaggiosa nelle paludi, data la presenza dell’erba alta, e risulti utile anche alle specie arboricole, gli anuri sono capaci anche della locomozione classica dei tetrapodi: camminano lenti alternando le zampe. Questi Anfibi sono, inoltre, ottimi nuotatori e presentano membrane interdigitali.
Gli adulti, come detto, sono privi di coda; questa viene riassorbita alla metamorfosi con la fusione delle vertebre caudali in un unico osso sacrale: l’urostilo.
Le narici sono l’unica via d’ingresso e d’uscita dell’aria che viene introdotta nei polmoni attraverso il pompaggio del pavimento boccale e della faringe. La bocca, munita di numerosi denti di piccole dimensioni, possiede una lingua incernierata anteriormente e assai viscosa, che viene rovesciata in fuori per catturare le prede.
L’APPARATO VISIVO
A un esame esterno, anche sommario, di un rospo o di una rana, si rileva la presenza a breve distanza dagli occhi, muniti di palpebre mobili e di ghiandole atte a mantenerli costantemente umidi, della membrana timpanica, tondeggiante, che risulta esposta per mancanza dell’orecchio esterno.
Gli occhi mancano di processo falciforme e di ghiandola coroidea. Sono in genere protetti da palpebre; negli Anuri è particolarmente sviluppata la membrana nittitante. Negli Anuri è pure presente un retrattore del bulbo. All’angolo interno dell’orbita sblocca, quando è presente un retrattore del bulbo. All’angolo interno dell’orbita sbocca, quando è presente, la ghiandola di Harder. In alcune specie gli occhi sono rudimentali sottocutanei.
LA VOCALIZZAZIONE
Un’altra caratteristica nota di rane e rospi è la vocalizzazione, usata durante il periodo riproduttivo per il corteggiamento. Il gracidio è prodotto da una cassa di risonanza rappresentata dalle sacche vocali (due come nelle rane, o impari come nelle raganelle). Tali sacche appaiono più sviluppate nei maschi, così da costituire un evidente carattere sessuale secondario.
LA RIPRODUZIONE
È ovviamente legata alla deposizione delle uova in acqua. Tuttavia è in quest’ordine di anfibi che si possono annoverare casi di deposizione a terra, sul dorso degli adulti in particolari loggette cutanee (Alite Ostetrico, Pipe) o sospese su grandi foglie come accade nelle raganelle arboricole.
LA COLORAZIONE DEL CORPO
Un ulteriore indice di estrema biodiversità degli anuri è la colorazione.
Sebbene rane e bufoidi siano in genere verdastri o bruni, colorazione mimetica nelle acque stagnati, le raganelle e gli anuri tropicali in genere presentano colorazioni vivaci ed accese, spesso, aposematiche e rivelatrici di tossicità dell’animale. Non è raro che entro il tegumento anfibio vi siano, infatti, numerose ghiandole granulose velenifere e che le stesse riversino il loro secreti sull’epidermide di questi animali.
In particolare la famiglia Dendrobatidae, note anche come rane da veleno per frecce, è l’esempio più eclatante della relazione aposematismo-tossicità dell’ordine. I Dendrobatidi sono tipici del sud America e la tipologia di alcaloidi veleniferi prodotti dal loro tegumento è talvolta usato come riferimento diagnostico per il riconoscimento delle relative sotto famiglie.
L’APPARATO DIGESTIVO
L’ampia bocca degli Anfibi è provvista sulle arcate mascellari, sui palatini e sul vomere di denti deboli, che possono anche mancare. Per lo più è presente una lingua carnosa, che negli Anuri è libera all’indietro e può essere estroflessa in avanti.
Il tubo digerente comprende la faringe, l’esofago, lo stomaco, un intestino medio che forma più anse e un intestino terminale che sfocia nella cloaca. E’ accompagnato dal fegato e dal pancreas.
I GRUPPI DEGLI ANFIBI ESTINTI
Fra i gruppi estinti il più importante è quello degli Stegocefali, che comprende forme caudate con il cranio coperto da ossa cutanee (stegocrotafo) e la pelle di scudi ossei: avevano vertebre incomplete o anficeli, ovvero denti a dentine pieghettate. Esse vissero dal periodo Carbonifero al Triassico e potevano raggiungere notevoli grandezze.
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