LA STORIA E LO STUDIO DELLA FAUNA AUSTRALIANA: I MONOTREMI
L’ordine dei Monotremi (Monotremata), afferente alla infraclasse dei Prototeri (Prototheria), come quello dei Marsupiali (Marsupialia), afferente alla infraclasse dei (Metatheria), comprendono alcuni tra i più interessanti e originali mammiferi, per lo zoologo.
Questi animali, sono così differenti dai comuni mammiferi Euteri (Eutheria), che sono ancora molte, sin dalla loro scoperta, le novità e le informazioni originali che li caratterizzano.
LA CLASSIFICAZIONE SISTEMATICA
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Mammalia
- Ordine: Monotremata
L’HABITAT DEI MONOTREMI
Ad eccezione degli opossum e dei cenolesti del Nuovo Mondo, i monotremi e i marsupiali, si trovano soltanto nella regione australiana e in alcune isole circostanti, come la Tasmania e nella Nuova Guinea.
Gli scopritori e i primi esploratori delle coste australiane, videro pochissimi mammiferi, durante le loro prime esplorazioni; per la verità, non erano penetrati molto all’interno, ma malgrado ciò, quello che riferiscono nei loro diari e documenti è ben poco.
LO STUDIO DELLA FAUNA AUSTRALIANA
Abel Tasman, che nel lontano 1642 visitò la costa meridionale della Tasmania (il nome a tale isola, fu dato successivamente in suo onore), chiamandola “Terra Van Diemen”, dal nome del governatore di Batavia, notò “tracce d’animali selvaggi, non diverse da quelle lasciate dagli artigli di una tigre o, di qualche creatura analoga…”; non è escluso, che egli e il suo equipaggio, si fossero imbattuti in tracce lasciate dal Diavolo della Tasmania (Sarcophilus harrisii).
Per un lungo periodo di tempo, stranamente, lo studio della fauna australiana non destò grande interesse tra gli zoologi, rispetto invece il grande interesse per la flora da parte dei botanici.
In realtà, ciò dipendeva dalle grandi dimensioni del continente australiano, rispetto le piccole dimensioni invece delle colonie di Inglesi e Olandesi, che stavano nascendo in questo immenso territorio, rendendo difficile l’incontro con questa fauna originale.
LE INFORMAZIONI SULLA FAUNA AUSTRALIANA NEL SECOLO XVII E XVIII
Per tutto il XVII e poi anche il XVIII secolo, le aree conquistate dai coloni, venivano utilizzate per costruirvi fattorie o colonie penali; solo alcuni esploratori e biologi, cercavano di fornire informazioni sulla flora e fauna locale, ma mentre la prima era più facilmente raggiungibile e studiabile, la seconda era quasi un mistero.
Il biologo William Dampier, in una prima spedizione che compì nel 1688 in Australia, sbarcò sulla costa settentrionale e riferì anche lui di non aver visto alcun animale, salvo qualche traccia che sembrava simile a quella di un grosso mastino.
Successivamente, nel 1699, rivisitò questo continente, per cartografare la “Baia degli Squali”, sulla costa occidentale; questa volta, tramite i suoi diari e quaderni, ci fa sapere che incontrò solo qualche tipo di procionide, diverso da quelli presenti nelle Indie Occidentali, soprattutto per le zampe.
Infatti, lo scienziato ci dice che le zampe anteriori erano brevissime, ma vi saltavano sopra; circa un mese dopo, sembrerebbe che abbia fatto un incontro con alcuni canidi magrissimi, quasi pelle e ossa, allo stato selvatico.
Probabilmente gli animali che descrive, sono i canguri lepre striati e i dingo.
Il leggendario capitano Cook, nel 1770, veleggiò lungo tutta la costa orientale dell’Australia, da sud a nord, incontrando canguri, opossum e dingo.
LE INFORMAZIONI DELLA FAUNA NEL SECOLO XVIII E XIX E XX
Durante il secolo XVIII, furono prodotte da alcuni biologi, come John White, delle belle incisioni su foglio, della fauna e flora di quei posti esotici, come si osserva nel volume dal titolo “New South Wales” del 18 novembre, 1788.
Durante il XIX secolo, altre opere furono “Mammals of Australia”, 1871 di J.L.G. Krefft, curatore per alcuni anni del museo di storia naturale di Sydney; a queste, fecero seguito all’inizio del secolo XX, opere di biologi di varia nazionalità, come quella del francese A.S. Le Souef “The wild animals of Australasia” e, dell’australiano H.Burrell con “The furred animals of Australasia”.
LO STUDIO DEGLI ZOOLOGI E DEI BIOLOGI
A questo punto, l’interesse degli zoologi per la teriofauna australiana cessò, o almeno calò moltissimo, poiché erano convinti che tutto quello che c’era da scoprire a riguardo, era già stato scoperto e ampiamente descritto.
Questa sorta di medioevo della mammalo fauna australiana, terminò alla fine della seconda guerra Mondiale, quando in realtà i biologi australiani, si resero conto che le specie descritte di mammiferi fino a quel momento, non erano assolutamente le uniche del continente e nel contempo, la loro biologia era stata studiata solo parzialmente e superficialmente.
Venne quindi istituita, la sezione del Wildlife Research, della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization, ad opera degli zoologi australiani; inoltre, i musei e i giardini zoologici australiani, come i parchi naturali e le riserve faunistiche, fecero quadrato per studiare nei dettagli la teriofauna nota e scoprirne di nuova.
A questo punto, la letteratura biologica (che fino a quel momento registrava una pesante assenza di articoli sui mammiferi australiani), venne invasa da un flusso di informazioni scientifiche esplosivo, su tali animali.
LE INFORMAZIONI ATTUALI
Ad oggi, sebbene le informazioni sono cresciute moltissimo, ancora tanto studio attende i biologi, sia su campo che in ambiente controllato, ad esempio nei giardini zoologici, su tutte le specie note di mammiferi australiani.
I biologi tassonomisti tendono a dividere la classe dei Mammiferi (Mammalia), prendendo atto delle diversità anatomiche e fisiologiche riproduttive, come delle distanze filogenetiche, in tre infraclassi (fino agli anni ’70 del secolo scorso, erano considerate sottoclassi).
Queste sono, l’infraclasse dei Prototeri (Prototheria), a cui afferisce l’ordine dei Monotremi (Monotremata), l’infraclasse dei Metateri (Metatheria), a cui appartiene quello dei Marsupiali (Marsupialia), e l’infraclasse degli Euteri (Eutheria), detti anche buoni mammiferi o mammiferi placentali o placentati, a cui afferiscono la maggioranza dei mammiferi, tra cui i primati è l’essere umano.
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