LA STORIA DEI MONOTREMI, DEI MARSUPIALI E DEI PLACENTATI
Il gruppo di mammiferi arcaici che hanno avuto il più durevole successo sono stati i Multitubercolati, ordine comparso nel Giurese superiore e scomparso nella prima metà del Cenozoico e facente parte degli Alloteri.
Questi mammiferi avevano dimensioni corporee modeste, da quelle di un topolino a quelle di una marmotta; erano muniti di incisivi somiglianti a quelli degli attuali roditori.
I Prototeri presentano anch’essi caratteri di grande primitività che hanno turbato gli zoologi della fine del Settecento quando ricevettero il primo ornitorinco spedito dall’Australia. Tuttavia la loro antichità è difficile da stabilire: l’unico esemplare fossile è conosciuto da depositi del Cretaceo superiore dell’Australia: era munito di denti alquanto simili a quelli dei Marsupiali.
LE CARATTERISTICHE DEI MONOTREMI
L’unico ordine che si suole attribuire ai Prototeri è quello dei Monotremi caratterizzati dall’avere:
- Uno sbocco comune del tubo digerente, dell’urètra e delle vie genitali entro la ‘cloaca’ che si apre all’esterno con una sola fenditura.
- Il cervello è di tipo rettiliano, con emisferi poco sviluppati e privi di corpo calloso.
- La muscolatura della faccia è poco sviluppata e, nelle specie superstiti, mancano i denti.
Inoltre:
- Depongono grosse uova di tipo rettiliano che l’ornitorinco incuba nella sua tana e le echidne incubano nel loro marsupio. Poiché le loro ghiandole mammarie sono prive di capezzoli, i piccoli appena schiusi lambiscono i peli lungo i quali scorre il latte.
- Comprendono 4 o 5 specie, confinate in Australia orientale, Tasmania e Nuova Guinea, le quali vengono classificate nei generi Ornithorhyncus, Tachyglossus e Zaglossus; questi ultimi vengono chiamati echidne a causa delle spine che recano sul dorso al modo degli istrici.
L’ORNITORINCO E L’ECHIDNA
- L‘ornitorinco conduce vita acquatica; ha zampe palmate, e si serve del becco appiattito per scovare i molluschi, le larve e i crostacei di cui si nutre; manca di padiglione auricolare.
- Le echidne sono insettivore e prediligono le tèrmiti: con i robusti unghioni di cui sono munite usano scavare i termitai e nella breccia così aperta introducono la lunga lingua vischiosa alla quale rimangono appiccicati gli insetti.
LA STORIA NATURALE DEI MARSUPIALI
I Marsupiali sono comparsi verso l’inizio del Cretaceo, si presume nel Gondwana occidentale e di lì si sono presto diffusi verso la Laurasia e, attraverso l’Antartide, fino in Australia. Lì sono rimasti senza competitori fino all’arrivo dell’uomo, dei ratti e del cane, circa 45 000 anni fa. In Sudamerica, fino all’emersione dell’istmo di Panama, circa 3 milioni di anni fa, hanno convissuto con mammiferi placentali di tipo primitivo, poi hanno dovuto fare i conti con i placentali di tipo moderno e molti di essi sono scomparsi. Nell’emisfero settentrionale erano tutti spariti da tempo.
L’EVOLUZIONE DEI MARSUPIALI
In Australia e Sudamerica i marsupiali sono andati evolvendo e specializzandosi in più direzioni, ma alcuni hanno conservato caratteristiche generali e alimentazione onnivora: sono quelli che hanno avuto successo più costante. I Didelfidi sono tuttora numerosi, e un paio di specie hanno colonizzato buona parte del Nordamerica: l’opossum ha raggiunto negli ultimi decenni il Canada, nonostante il clima rigido di quel paese; come i ratti, il coyote e i cani trova cibo soprattutto negli immondezzai.
I MARSUPIALI CARNIVORI E PREDATORI
Peggio è andata ai marsupiali schiettamente carnivori e predatori specializzati: Thylachosmilus atrox, la tigre marsupiale del Sudamerica che con gli smisurati canini abbatteva i giovani individui dei giganteschi Xenartri è scomparsa quando dal Nordamerica è giunta la più grossa tigre dai denti a sciabola Smilodon.
Il lupo marsupiale Thylacinus cynocephalus è scomparso dall’Australia perseguitato dai cani e gli ultimi esemplari sono stati veduti per l’ultima volta in Tasmania intorno al 1970.
La talpa marsupiale Notoryctes si è specializzata in modo parallelo alla talpa placentale, mentre Petaurus fornito di un largo patagio plana da un albero all’altro proprio come gli scoiattoli Petaurista e il ‘lemure volante’ Cynocephalus (dermottero).
I canguri, come è ben noto, vivono e pascolano nelle steppe australiane allo stesso modo in cui ruminanti ed equini pascolano nelle steppe dell’Asia e dell’Africa.
Il grazioso koala, invece, ha una specializzazione per la quale non ha competitori: si nutre delle indigeste foglie di eucalipto.
LE DIFFERENZE CON I PLACENTATI
Le più cospicue differenze tra Marsupiali e Placentali riguardano gli organi della riproduzione, lo sviluppo del feto, la dentizione.
- Nei Marsupiali non vi è una doppia dentizione (quella del ‘latte’ e quella definitiva) ma viene sostituito un solo dente: l’ultimo premolare.
- In questo superordine sussiste, benché ridotta, la cloaca come nei Monotremi; il pene è contenuto in questa tasca, mentre i testicoli sono racchiusi in una borsa esterna, lo scroto. Simile sistemazione piuttosto precaria delle gonadi maschili dipende dal fatto che l’omotermia in questi animali (ed anche nei Placentali) è regolata 5°C più su di quella che consente lo svolgersi della spermatogenesi. Da notare che lo scroto dei marsupiali è situato davanti al pene mentre nei placentali è situato dietro.
- Le uova dei Marsupiali sono povere di sostanze di riserva e l’embrione trae il nutrimento dal sangue materno attraverso una placenta derivata dal sacco vitellino, trasformandosi in feto. La gestazione è breve e il feto viene partorito quando ha le dimensioni di un fagiolo o di una nocciola, esso tuttavia è capace di movimento autonomo sì da raggiungere il marsupio ove si attacca saldamente al capezzolo.
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