LA CLASSIFICAZIONE DEGLI ERBIVORI: RODITORI E RUMINANTI
In natura, tutte le creature viventi hanno bisogno di nutrirsi per vivere, ma non tutte mangiano le stesse cose. Le categorie degli animali, uomo compreso, in base a ciò che mangiano sono tre: erbivori, carnivori ed onnivori. Come si può facilmente intuire anche dalle denominazioni usate, gli erbivori sono quelle creature che si nutrono solo di erba, frutta, semi, e di tutto ciò che cresce sulla terra. Sono chiamati consumatori primari. I carnivori invece sono predatori, perché si cibano di altri animali, assumendone la carne. Infine, gli animali onnivori sono quelli che mangiano tanto le specie vegetali che la carne. L’uomo è il più tipico esempio di animale onnivoro. Ecco invece quali sono i principali animali erbivori.
L’ALIMENTAZIONE DEGLI ERBIVORI
L’apparato digerente degli erbivori è fatto apposta per digerire la cellulosa presente nei vegetali. I denti e la bocca variano a seconda delle specie.
Gli ungulati hanno sviluppato i molari per masticare a lungo.
A seconda della collocazione della camera di fermentazione della cellulosa, la relativa conformazione dello stomaco e le funzioni delle caratteristiche della dentatura, possiamo distinguere due macro gruppi di erbivori:
I RODITORI
Il nome “roditore” deriva dal verbo latino rodere (“rosicchiare”), in riferimento all’abitudine che accomuna tutti gli appartenenti all’ordine.
I roditori sono l’ordine di mammiferi più numeroso in termini di numero di specie ascritte, comprendente circa il 43% delle specie totali di mammiferi attualmente esistenti, più altrettanti taxa estinti. Il loro successo è probabilmente dovuto alla piccola taglia, al breve ciclo riproduttivo e all’abilità di rosicchiare e mangiare un’ampia varietà di cibo.
Di questo ordine fanno parte specie assai conosciute e dall’areale molto esteso, come ratti, topi e scoiattoli, così come specie rare e dall’areale assai circoscritto.
Non tutti i roditori sono erbivori, ma la maggior parte di questi piccoli mammiferi si nutre quasi esclusivamente di erba e foglie. Alcuni però, come ad esempio i ratti d’acqua australiani, si nutrono anche di pesci o molluschi. Roditori completamente erbivori sono invece i conigli e le lepri, la marmotta e il castoro, l’istrice e i topi. La loro caratteristica più evidente sono i grandi incisivi, denti molto sviluppati che servono a questi mammiferi per sgranocchiare noci e altra frutta o verdura.
I roditori hanno degli incisivi molto sviluppati, che consentono loro di sgranocchiare la frutta e di sminuzzare le foglie. La camera di fermentazione della cellulosa è situata nell’intestino posteriore, in una sacca a fondo cieco posta alla confluenza tra intestino tenue e crasso.
Questa circostanza determina la produzione di feci molto ricche di prodotti di derivazione microbica. Per tale ragione, tra i lagomorfi (conigli e lepri), è diffusa la pratica della coprofagia, cioè di mangiare le proprie feci. Anche i cuccioli di koala si nutrono per lungo tempo attraverso le feci della madre.
I RUMINANTI
Ciò che si mangia può modificare in modo anche consistente la costituzione fisica dell’animale. Infatti, per digerire i vegetali, composti principalmente di cellulosa, è necessario un apparato digestivo molto diverso da quello dell’uomo, ma non solo, anche altri aspetti fisiologici cambiano. Ad esempio, gli erbivori di solito hanno gli occhi posti lateralmente, perché devono poter essere in grado di avvistare i predatori quando si avvicinano. La prima grande categoria di animali erbivori è composta dai “ruminanti”, che hanno lo stomaco suddiviso in quattro parti, perché la loro digestione è molto lunga ed elaborata. Sono ruminanti gli ovini, quindi pecore e capre, i bovini, quindi le mucche, ma anche le giraffe, ed il cammello.
I ruminanti hanno la sacca di fermentazione posta nell’intestino anteriore, il cosiddetto rumine. Questi animali vengono definiti anche poligastrici, perché caratterizzati dalla presenza di più stomaci, o meglio da uno stomaco riadattato e suddiviso in tre o 4 porzioni.
I ruminanti in senso stretto, vale a dire principalmente i Bovidi e i Cervidi, hanno lo stomaco suddiviso in 4 sacche: rumine, reticolo, omaso ed abomaso.
Lo stomaco dei Camelidi invece è costituito solamente da tre sacche. Questi erbivori possono alimentarsi in pascoli di buona qualità, con erbe sottoposte a un lungo e laborioso processo digestivo. La digestione, comunque, avviene prevalentemente nel comparto anteriore dell’intestino, nel cosiddetto rumine. Viene denominato “ruminante” quell’animale che ha la capacità di digerire il cibo in due fasi. Per prima cosa, deglutisce il bolo alimentare per intero. Poi, dopo il rigurgito, lo rielabora e lo sbriciola usando la saliva.
All’interno di questo gruppo di ruminanti possiamo trovare bovini, pecore, capre, cervidi e giraffidi. Sono esclusi gli equini e i camelidi, i quali, sebbene mastichino la bocca, non hanno corna né omaso, reticolo e rumine, che compongono il complesso prestomacale.
PERCHÈ SI CHIAMANO RUMINANTI
La ruminazione rappresenta un adattamento evolutivo dei mammiferi erbivori, soggetti a forte pressione predatoria. Essa consente all’animale di accumulare in modo rapido grandi quantità di cibo nel rumine in seguito ad una grossolana masticazione dell’alimento ed una veloce deglutizione in aree di pascolo potenzialmente pericolose. Anche se non assistiamo più ad atti predatori, in quanto il bovino viene allevato in strutture idonee, i 3 punti evidenziati si manifestano ugualmente a causa della competitività esistente tra i soggetti.
Punto chiave per un bovino è quello di accrescere principalmente il ’RUMINE’. Prima che ciò avvenga si inizia con le cure neonatali e la colostratura. Consistono nel ripulire il vitello da liquido amniotico dalla bocca e narici; asciugare il corpo con paglia pulita e asciutta o stracci; posizionarlo in ambiente pulito a 20-22 °C evitando esposizione a venti dominanti.
GLI ANIMALI MONOFAGI
All’interno della categoria degli erbivori possiamo individuare inoltre animali monofagi, cioè che si cibano esclusivamente di un vegetale. Ne sono esempi il koala e il panda, che si nutrono rispettivamente soltanto di foglie di eucalipto o di sole canne di bambù.
L’ELENCO DEGLI ANIMALI ERBIVORI
Gli animali erbivori sono tantissimi. Un elenco esaustivo dei singoli esemplari risulta pressoché impossibile, ma possiamo individuare le principali specie che ne fanno parte. Gli erbivori comprendono:
- Bovidi (mucca, pecora, capra, bufalo, antilope, muflone, bisonte, gazzella, dik-dik, impala, camoscio, stambecco, lichi, yak, nyala, orice)
- Equidi (cavallo, asino e zebra)
- Cervidi (cervo, renna, caribù, alce, capriolo, daino)
- Camelidi (cammello, dromedario, lama, guanaco, alpaca e vigogna)
- Giraffidi (giraffa e okapi)
- Pachidermi (tapiro, rinoceronte, ippopotamo, elefante)
- Lagomorfi (lepri e conigli)
- Marsupiali (canguro e koala)
- Mammiferi acquatici (dugongo e lamantino)
- Roditori (porcospino, castoro, istrice, scoiattolo, topo, marmotta, nutria e capibara)
- Primati (gorilla e orango)
- Uccelli (anatra, capinera, pappagallo, canarino)
- Insetti (ape, cavalletta, cicala, farfalla)
- Bradipo
- Iguana
- Lombrico
- Panda
- Tartaruga
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