I SENSI SVILUPPATI DEL GATTO
Come ogni felino che si rispetti, il gatto si caratterizza per l’acume dei suoi sensi, che sono molto raffinati ed estremamente sensibili.
Predatore crepuscolare, il gatto possiede dei sensi molto sviluppati. Percepisce il mondo diversamente dagli esseri umani; è forse per questo che gli vengono associati dei poteri soprannaturali. Esistono diverse storie che raccontano come dei gatti hanno predetto dei terremoti o altre catastrofi, scappando prima del fenomeno. La spiegazione è probabilmente legata alla percezione di frequenze non udibili dagli esseri umani.
LA VISTA DEL GATTO
La vista del gatto è eccezionale! I suoi occhi possiedono molte più cellulefotosensibili rispetto all’occhio umano, e questo fa sì che riescano ad adattarsi meglio all’oscurità, sfruttando anche i riflessi di luce più deboli(alla luce del sole la pupilla diventa lunga e simile ad una fessura, mentre al buio diventa rotonda e grande).
Attraverso una vista così sviluppata, il gatto riesce a valutare all’istante distanza e grandezza dell’oggetto che gli interessa, e gli eventuali ostacoli per raggiungerlo. Limpidi e puri, gli occhi del gatto non sono soltanto uno strumento di caccia e di indagine, ma sono anche capaci di esprimere i suoi sentimenti e le sue emozioni.
Il gatto riesce a vedere in condizione di scarsissima luminosità grazie al tapetum lucidum. Come l’uomo, il gatto ha una visione binoculare che consente di percepire le distanze. Tuttavia di giorno la sua vista è meno efficiente, anche se il gatto coglie comunque bene i movimenti, distinguendo difficilmente i dettagli degli oggetti.
È stata per lungo tempo controversa la capacità da parte del gatto di percepire i colori, ma recenti studi hanno dimostrato la capacità cromatica dell’occhio felino. Addirittura, in alcuni casi emergerebbe un certo daltonismo, per cui diversi gatti confonderebbero il bianco col giallo, nonché il rosso col verde.
L’UDITO DEL GATTO
Indispensabile per la caccia, tanto quanto la vista, è l’udito. Nel gatto è raffinatissimo, ed è più potente di quello dell’uomo e del cane. È, infatti, in grado di percepire non solo suoni molto deboli, ma persino gli ultrasuoni, cosa che l’uomo non è in grado di fare (il gatto è sensibile a frequenze sonore di 100 kHz, mentre l’uomo non sente oltre i 17 kHz!). La sua ipersensibilità uditiva fa sì che il micio mal sopporti grida e fischi, voci stridule, suonerie del telefono molto forti o rumori metallici.
Come molti predatori anche il gatto ha un udito molto fine, aiutato dalla capacità di orientare i padiglioni auricolari, che isolano la fonte sonora interessata dai rumori ambientali rendendo possibile l’individuazione della sorgente.
Tra i mammiferi, l’ampiezza dell’audiogramma del gatto è notevole e arriva fino ai 50.000 Hz (mentre l’orecchio umano è limitato a 20.000). La maggiore sensibilità alle alte frequenze lo favorisce nella caccia ai roditori che emettono tipiche alte frequenze.
La maggioranza dei gatti bianchi (più del 60%) è sordo da una o da entrambe le orecchie.
È stato dimostrato che l’allele W, all’origine del colore del pelo, è direttamente responsabile di una degenerazione dell’orecchio interno che provoca la sordità. Il gatto nasce normale, ma dopo una settimana il suo orecchio, invece di svilupparsi, subisce delle alterazioni progressive. La degenerazione si completa dopo tre settimane.
L’OLFATTO DEL GATTO
Meno sviluppato di quello del cane, l’olfatto del gatto è comunque infallibile!
Il micio, infatti, può fare affidamento sulle proprie ghiandole sensoriali (ne ha sparse per tutto il corpo) nelle situazioni più varie: all’ora dei pasti il cibo viene annusato prima di essere assaggiato; durante le sue passeggiate marca il territorio con impronte odorose per non smarrire la strada; così come marca il territorio affettivo quando accarezza con il muso le nostre gambe.
L’olfatto è per il gatto una fonte importante di informazioni, allo stesso modo del tatto.
Il gatto possiede 200 milioni di terminazioni olfattive, molte di più rispetto al cane, che ne ha da 80 a 100 milioni a seconda della specie, e all’essere umano, che ne ha 5 milioni; esse sono specializzate nell’individuazione del cibo.
Se il pasto è rancido e andato a male: mentre il cane azzanna il boccone che gli viene dato, il gatto lo ispeziona annusandolo.
L’Organo di Jacobson è in grado di rilevare sensazioni sia olfattive sia gustative; esso ha lo specifico scopo di trasmettere gli stimoli sensitivi ai centri sessuali del cervello. L’olfatto è anche importante nella sua vita sessuale: il maschio riesce a sentire l’odore della femmina a centinaia di metri di distanza.
IL GUSTO DEL GATTO
Ha un senso del gusto molto sviluppato grazie al quale può percepire una minima variazione nel sapore dell’acqua. Il gatto percepisce poco i sapori dolci. Analogamente al cane, il gatto ha la maggior parte delle papille gustative sulla punta e sui bordi della lingua, ciò gli permette di ingurgitare direttamente i bocconi. Le papille gustative del gatto hanno la forma di microscopici uncini (rivolti verso l’interno) adatti a scarnificare le ossa delle prede e alla pulizia del pelo.
IL TATTO DEL GATTO
Il senso del tatto, infatti, è molto sviluppato, e il gatto lo usa sia per conoscere gli oggetti che per orientarsi al buio. Gli organi in cui risiede sono principalmente due: le zampe, fornite di morbidi cuscinetti che devono toccare l’oggetto per poterlo conoscere, e le vibrisse, ovvero i baffi che si trovano sul muso e sulle sopracciglia dell’animale e che raccolgono informazioni su persone, oggetti, altri animali prima che questi sfiorino il suo corpo.
Anche il suo senso del tatto è ben sviluppato. I suoi baffi, chiamati vibrisse, gli permettono di percepire piccole variazioni nella pressione dell’aria e ostacoli. È anche grazie a essi che riesce a orientarsi nel buio più assoluto e a percepire le dimensioni dei piccoli spazi. Possiede delle vibrisse anche sotto le zampe, sotto al mento e alle sopracciglia.
I cuscinetti sotto le zampe sono molto sensibili alle vibrazioni e la sua pelle è coperta di cellule tattili estremamente
IL SESTO SENSO DEL GATTO
Infine non si può non parlare del sesto senso tipico dei felini. I gatti, infatti, hanno la straordinaria capacità di ritrovare la strada di casa nelle circostanze più diverse, riuscendo a percorrere anche parecchi chilometri attraverso luoghi sconosciuti.
Come riescono a ritrovare la strada? I gatti, animali molto intelligenti, mettono in funzione la loro memoria associativa: cercano un suono noto, odori conosciuti, strade già percorse e così via.
Il sesto senso del gatto, inoltre, può comprendere altre capacità: secondo alcuni, l’animale sarebbe in grado di stabilire una sorta di comunicazione telepatica con il proprio padrone, per altri sarebbe in grado di prevedere il tempo, e ancora di annunciare la propria morte o quella di un essere umano gravemente ammalato.
I sensi dei gatti, con le loro peculiarità, contribuiscono ad accrescere ulteriormente il fascino che genera in noi questo splendido animale.
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