QUALI SONO GLI ANIMALI DOMESTICI
In questi ultimi anni gli animali domestici sono divenuti sempre più numerosi nelle case degli italiani. Sono molti coloro che prendono un cane o un gatto, ma anche altri animali domestici che possono essere meno famosi.
Gli animali domestici sono tanti e tutti hanno bisogno di cure particolari.
COSA SONO GLI ANIMALI DOMESTICI
Gli animali domestici sono animali che hanno subito il processo di domesticazione, ovvero su cui l’uomo è riuscito ad avere un controllo parziale o totale.
Questa definizione, tuttavia, è oggi un po’ in disuso almeno negli ambienti accademici. Questo per due motivi:
- Il primo è che non tutti gli animali si possono addomesticare. Alcuni semplicemente non hanno le capacità di interagire con l’uomo come riesce a fare, ad esempio, un cane. È semplice capire come la domesticazione del cane non sia come quella del serpente a sonagli o di un pesce rosso. Questi due non si possono definire animali domestici perché semplicemente si abituano alla presenza umana (e sono due cose diverse).
- Il secondo è che spesso si confondono gli animali domestici con gli animali da compagnia. Questi ultimi sono animali il cui scopo è quello di fare compagnia all’uomo, che però non è lo scopo di tutti gli animali. Ad esempio, le mucche sono a tutti gli effetti animali domestici (perché sono addomesticati), ma non sono animali da compagnia. Si definiscono animali da reddito. Tra l’altro ci sono alcuni animali, come galline o conigli, che sono sia animali da compagnia che animali da reddito. Che, ovviamente, animali domestici.
QUALI SONO GLI ANIMALI DA COMPAGNIA
In base all’art. I, comma 2, del Dpcm 28/02/2003, si intende per “animale da compagnia”: ogni animale tenuto, o destinato ad essere tenuto, dall’uomo, per compagnia o affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione, e impiegati nella pubblicità.
Gli animali selvatici non sono considerati animali da compagnia.
GLI ANIMALI DI ORIGINE NON DOMESTICA
Da un’analisi letterale del testo, si può evincere che anche gli animali di origine non domestica, introdotti nelle case di città, in quanto evidentemente “destinati ad essere tenuti dall’uomo” per fini diversi da quelli produttivi o alimentari, possono essere considerati animali da compagnia, pur se non convenzionalmente raffigurati come da sempre “vicini” all’uomo e mantenuti sostanzialmente “in cattività”.
L’IDENTIFICAZIONE DELL’ANIMALE DA COMPAGNIA
Un’altra peculiare modalità di identificazione dell’animale da compagnia si ricava dal Regolamento n. 998/2003/Ce, che disciplina la movimentazione di animali per finalità non commerciali.
In esso, lo si intende semplicemente come il soggetto accompagnato da una persona fisica che non abbia interesse a ricavarne qualsivoglia profitto, prescindendo da ogni espresso riferimento all’affezione o a un legame di natura emozionale.
Ai fini della sua applicazione, il Regolamento individua le specie:
- Cani
- Gatti
- Furetti
- Invertebrati (escluse le api ed i crostacei)
- Pesci tropicali decorativi
- Anfibi e rettili
- Uccelli (esclusi i volatili previsti dalle direttive 90/539/Cee e 92/65/Cee)
- Roditori e conigli domestici
QUALI SONO GLI ANIMALI DOMESTICI
Tra gli animali da compagnia, ne troviamo alcuni appartenenti alle cinque principali categorie di vertebrati. Mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci sono tutti animali che fanno, appunto, compagnia alle persone.
Questo significa che a fianco dei soliti cani e gatti ci sono specie animali molto diverse tra loro, alcune più diffuse, altre meno.
Le attenzioni che devono dare i proprietari riguardano soprattutto la loro etologia, ovvero il loro modo di comportarsi. Conoscere il comportamento di queste specie significa sapere come prendersi cura di loro.
I MAMMIFERI
Cani, gatti, conigli, cavalli ed altri sono tutti animali mammiferi. Sono animali a sangue caldo in grado di regolare per conto proprio la temperatura corporea, e sono gli animali che, per fisiologia e comportamento, sono più simili a noi.
Prendersi cura di un cane o di un gatto non è difficile, perché ci sono libri e libri che ne parlano: Sicuramente non è difficile imparare ad avere cura di loro perché sono animali autosufficienti.
Discorso un po’ diverso per i roditori, come i criceti, i gerbilli, i cincillà, i ratti, e poi altri animali come i porcellini d’india, le donnole, i conigli, il furetto e perfino gli scoiattoli: tutti mammiferi.
La cosa fondamentale per questi animali è conoscere la loro alimentazione e rapportarsi con loro di conseguenza, cercando di mantenerli il più possibile in una situazione naturale per la loro etologia. Un esempio?
Al coniglio piacciono i luoghi bui, piace rosicchiare, deve mangiare tanta erba. Se ho un coniglio e lo tengo sul terrazzo, mangia i semi di girasole una volta al giorno e non ha nulla da rosicchiare soffrirà più di quanto immaginiamo.
GLI UCCELLI
Quanto appena detto vale anche per gli uccelli. Bisogna dire che questi animali spesso sono più adattabili ed hanno bisogno di meno cure rispetto ai mammiferi.
Essenzialmente i bisogni degli uccelli riguardano la temperatura (anche se sono a sangue caldo, molti sono esotici) e la pulizia dell’ambiente in cui vivono, perché tendono a mangiare di tutto, proprie feci comprese.
Questo vale sia per gli uccelli piccoli (pappagalli, canarini) che per quelli grandi (galline, anatre) che ovviamente hanno bisogno di un ambiente idoneo più grande
GLI ANFIBI E I RETTILI
Più complesso è il discorso degli anfibi e dei rettili. Tra gli anfibi, poco diffusi, ci sono le rane e le salamandre, mentre tra i rettili in assoluto i più facili da tenere sono le tartarughe di terra e le tartarughe d’acqua. Ma ci sono anche lucertole, iguane, camaleonti e ovviamente i serpenti.
Di questi animali domestici non bisogna dimenticare che sono a sangue freddo, ovvero sono incapaci di mantenere la propria temperatura corporea.
Le tartarughe di solito ce la fanno bene grazie al ciclo aperto (si tengono fuori), mentre i rettili da terrario hanno necessità della luce ultravioletta, altrimenti muoiono. Bisogna fare molta attenzione.
Difficile è anche la loro alimentazione, perché molti ne hanno una particolare che deve essere ben conosciuta prima di poter procedere con l’acquisto di un animale del genere.
Alcuni di loro, infine, sono anche pericolosi da maneggiare. Ovviamente, si parla dei serpenti.
I PESCI
Avete mai preso un pesce rosso alla fiera e poi è morto? Questo è un problema diffuso e comune, perché i pesci sono in assoluto i più difficili da tenere come animali domestici.
Il vostro pesce rosso probabilmente è morto perché non nuotava nell’acqua ma nella sua stessa urina (eh, si, l’acqua va cambiata perché i bisogni li fanno lì dentro…).
E poi, la temperatura (sono a sangue freddo anche loro), la presenza del cloro e altre sostanze nell’acqua, la quantità di cibo, le malattie infettive (la tubercolosi è molto diffusa tra i pesci d’acquario: tra l’altro si può prendere anche noi) sono cose da tenere in grande considerazione.
Anche perché i pesci sono tra gli animali che bisogna curare con più attenzione. Per farlo bisognerebbe conoscere non solo “i pesci” in generale, ma la singola specie che vogliamo tenere: se non avete una passione sfrenata per l’acquario, questo è un tipo di animale domestico decisamente sconsigliato.
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