LE CARATTERISTICHE DELLA FAUNA DI MONTAGNA
La montagna è un rilievo che raggiunge un’altitudine di almeno 600 metri sul livello del mare. Di solito le montagne non sorgono isolate, ma sono raggruppate in catene o massicci. Una catena montuosa è costituita da una successione lunga e continua di montagne allineate.
Più catene, tra loro parallele, formano un sistema montuoso. Le catene montuose disposte in modo parallelo costituiscono un sistema montuoso.
Se le cime delle montagne non sono in fila, ma si innalzano una a ridosso dell’altra si ha un massiccio montuoso.
LA FAUNA DELLA MONTAGNA
Camminando in silenzio lungo i sentieri di montagna non vi sarà difficile imbattervi in qualche splendido esemplare intento ad abbeverarsi nei laghetti di montagna o a cercare cibo. Avere la fortuna di incontrare uno di questi animali libero nel suo ambiente naturale è sicuramente un’esperienza unica ed affascinante, perciò vi invitiamo ad armarvi di pazienza e buona volontà, ma, chiaramente, sempre con discrezione, nel rispetto della natura selvatica degli animali di montagna.
La flora e la fauna della montagna cambiano a seconda dell’altitudine e dell’esposizione al sole. Anche la fauna cambia a seconda dell’altitudine e dell’esposizione: gli erbivori vivono dove possono trovare piante adatte alla loro alimentazione, i carnivori vivono dove si possono trovare le prede. La montagna è un ecosistema molto vasto e vario. Non si potrebbe mai pensare che lassù, con quel freddo, quel gelo, quel vento, si possa essere vita. In realtà, la montagna è il posto perfetto per molte piante e animali.
L’alta montagna è un ambiente poco abitato dall’uomo: è difficile, infatti, coltivare il terreno, che viene sfruttato solo in estate come pascolo per gli animali domestici.
LE CARATTERISTICHE DELLA FAUNA DI MONTAGNA
La fauna che si trova in montagna, presenta delle caratteristiche particolari. Infatti gli animali che riescono a vivere ad alte quote hanno zampe lunghe e flessuose per riuscire a camminare sul terreno poco agevole. Oppure hanno pellicce più spesse, che tendono a essere bianche in inverno, per tenersi caldi e potersi mimetizzare più facilmente.
Ovviamente a seconda dell’altitudine e del clima le cose cambiano. A valle si possono trovare dei roditori, come scoiattoli e lepri, ma anche volpi. Salendo, anche di poco, si possono incontrare daini, stambecchi, tassi e corvi. Questi popolano principalmente i boschi di latifoglie.
I boschi di conifere sono popolati da cervi, caprioli, ghiri, gufi e civette. Si possono trovare anche lupi e orsi, ma dipende dalla zona.
L’alta quota ospita piuttosto aquile, marmotte, lepri bianche, stambecchi e camosci. Questi ultimi due sono di solito considerati quasi un simbolo delle zone montane. Sono animali stupendi, poderosi ed eleganti. Oltre ai 2500 metri è improbabile incontrare degli animali. Per gite in montagna in cui assaporare la bellezza circostante è consigliato avere sempre con sé uno zaino capiente.
LE PRINCIPALI SPECIE DELLA LA FAUNA
La fauna della montagna è ricca e varia: sul territorio sono presenti tutte le principali specie caratteristiche del settore occidentale delle Alpi. In questa breve descrizione verranno menzionati solo ed esclusivamente i mammiferi e gli uccelli, che in generale risultano di maggior interesse per l’escursionista.
Come la flora, anche la fauna si distribuisce grossomodo in base ai livelli di altitudine e manifesta adattamenti ad un tipo di ambiente o di copertura vegetale determinata; alcune specie tuttavia esplorano il territorio, avventurandosi in diversi ambienti anche molto lontani. È il caso della Volpe, che possiamo incontrare negli agglomerati del fondo valle, ma anche nei prati ad elevata altitudine, o del Camoscio, che frequenta sia la prateria sia i boschi. Ciononostante, gli animali sono nella maggior parte dei casi legati ad un habitat specifico, ed è proprio lì che dovremmo cercarli.
Nel livello subalpino, oltre al Camoscio già citato, si trovano altri due grandi erbivori: il Cervo e il Capriolo. In questo luogo sono comuni lo Scoiattolo, il Picchio rosso maggiore, il Picchio verde e il Picchio nero.
La fascia compresa tra la parte alta del bosco e gli arbusti che annunciano la prateria alpina è abitata dal Fagiano di monte. I maschi di questa specie, in primavera, si contendono le femmine con caratteristiche sfilate e, a volte, veri e propri scontri fisici.
Le praterie e il pietrisco del livello alpino sono frequentati da stambecchi e aquile Reali e dalla loro principale fonte di alimentazione durante la bella stagione, la Marmotta.
Grazie ad un progetto internazionale di reintroduzione realizzato a partire dagli anni 80, è oggi possibile veder volteggiare al di sopra delle vallate dello Spazio Monte Bianco il maestoso Avvoltoio degli agnelli, che era scomparso dall’arco alpino all’inizio del secolo.
Gli ambienti rigidi del livello di altitudine ospitano tre specie che cambiano colore in base alla stagione: la Lepre variabile, l’Ermellino e il Lagopede delle Alpi.
Il livello nivale risulta troppo aspro per poter accogliere animali superiori con una certa costanza: soprattutto durante l’estate è possibile incontrare il Gracchio alpino e il Picchio muraiolo.
LA DESCRIZIONE DI QUALCHE SPECIE ANIMALE
Gli animali della montagna sono più unici che rari e sono da ammirare per la loro estrema bellezza.
La natura crea animali davvero sensazionali e meravigliosi e, quindi, oggi vorremmo vedere un po’ qualche specie che possiamo osservare quando andiamo in montagna. Gli esemplari che rientrano in questo insieme appartengono a specie diverse, ma hanno in comune una caratteristica fondamentale: l’essere riusciti ad adattarsi ad uno specifico habitat naturale, che forma un particolare ecosistema basato su equilibri delicati. Stili di vita, di comportamento, alimentazione: tutto organizzato per trovare spazio nell’ambiente che li circonda. Ecco, allora, qualche essere vivente “montanaro.
- Lo stambecco si può osservare in varie parti del mondo e anche in Italia. Si spinge di solito oltre il limite della vegetazione arborea e ama le pareti rocciose e scoscese. I maschi adulti preferiscono vivere da soli, mentre gli altri vivono in branchi. Si nutrono di erbe di pascoli, germogli e arbusti
- L’ermellino Lo possiamo vedere su tutto il territorio italiano escluse le isole minori. Ha un colore marrone sul dorso e bianco sul ventre. Sarebbe vivace e molto aggressivo al tempo stesso. Di solito si sposta a terra, ma si può arrampicare e nuotare. Si rifugia soprattutto nelle tane dei roditori.
- La marmotta A partire dalla seconda metà del XX secolo, la marmotta è stata introdotta nell’Appennino ligure e tosco-emiliano e sui Pirenei. Ha una testa grossa, con gli occhi posizionati in modo da poter contare su un campo visivo largo. Ha gli incisivi sviluppati e la coda pelosa.
- Il cervo Ama gli ambienti dove ci sono molte radure, soprattutto dentro i boschi di conifere: così riesce a soddisfare le sue esigenze alimentari che sono dedite al pascolo. In termini nutritivi il suo atteggiamento cambia in base alla presenza di risorse e ai processi metabolici.
- Infine, il falco pellegrino ha abitudini solitarie e se ne sta prevalentemente nelle aree rocciose. Nidifica su queste, volando in modo mirabile con battiti di ali e planate.
- L’aquila reale è diffusa anche nel nostro Paese, sulle Alpi e sugli Appennini. E’ un uccello stanziale. Il piumaggio è molto simile sia per i maschi che per le femmine, le quali in genere sono più grandi. Si tratta di piume di tonalità marrone e dorate in prossimità della nuca. Il becco è uncinato e resistente, aiutandola nel predare. Lo stesso discorso vale per gli artigli forti. Le penne remiganti le permettono di volteggiare nell’aria, descrivendo un volo molto caratteristico
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