LA PECORA
Il nome pecora è usato anche con significato più ampio e indica tutte le specie, allo stato selvatico o domestico, componenti il genere degli ovini.
Per pecora si intende per lo più l’animale domestico femmina, riservando il nome di montone al maschio adulto, e il nome di agnello all’animale giovane di entrambi i sessi, fino a un anno d’età.
Il nome pecora deriva dal latino pecus “bestiame di piccolo taglio” passato poi a identificare un singolo animale.
La pecora è un animale domestico appartenente al genere degli ovini dei mammiferi artiodattili bovidi, allevato in tutto il mondo perché fornisce lana, latte e carne. Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l’uomo si affida spesso a cani pastore.
LA PECORA È UN MAMMIFERO
La pecora è un mammifero erbivoro ruminante. Ha il corpo ricoperto di pelo lanoso, generalmente di colore bianco-giallognolo, a volte nero.
La pecora è un mammifero perché allatta i suoi piccoli, un artiodattilo perché ha un numero pari di dita, un ruminante perché rumina il cibo, un cavicorno perché ha le corna vuote ed un erbivoro perché si nutre solo di erbe.
È di carattere timido, ma, al contrario di quanto si possa pensare, è molto intelligente, dotata di buona memoria e facilità di apprendimento. Generalmente il vello delle pecore è marcatamente folto e fitto, estremamente riscaldante e di rapida crescita; è solitamente di colore bianco, biancastro, bianco sporco, talvolta anche nocciola. Spesso nei piccoli agnelli il pelo, non ancora lanoso, può essere transitoriamente molto scuro, quasi nero.
COME STABILIRE L’ETÀ DELLA PECORA
La determinazione dell’età si desume approssimativamente, come per la capra, dalla sostituzione dei denti incisivi da latte con quelli da adulto. La durata della vita è di 12-15 anni.
L’età di una pecora si stabilisce dal grado di usura degli incisivi, che come in tutti i bovidi sono presenti esclusivamente nella mandibola, mentre la mascella presenta nella zona corrispondente una formazione ossea continua.
Gli agnelli, alla nascita, hanno otto denti da latte provvisori. A un anno i due incisivi frontali sono sostituiti da quelli permanenti; all’età di due anni si aggiungono altri due incisivi permanenti e fra i 3-4 anni si completa la dentizione permanente per arrivare intorno al quarto anno d’età agli otto incisivi definitivi.
LE DIMENSIONI DELLE PECORE
Le dimensioni delle pecore variano notevolmente in funzione dell’età, del sesso e della razza. Sono comunque approssimative, perché la quantità spesso ingente di lana rende difficoltosi questi test fisici. Le misure sono invece molto più chiare se l’animale è stato sottoposto alla tosatura.
In linea di massima, la pecora raggiunge la massima lunghezza a un terzo circa della sua età (può vivere anche 16-19 anni), poco dopo essere maturata sessualmente.
Il peso cambia in virtù delle medesime varianti, ma è generalmente paragonabile a quello di un essere umano, oscillando mediamente tra i 50 e i 100 kg. Raggiunge un’altezza alla spalla tra il 70 e 120 cm.
L’ANTENATO DELLA PECORA
Le pecore sono presenti in tutto il mondo come animali domestici, ma il loro antenato selvatico, addomesticato più di 6000 anni prima di Cristo, è originario del Medio Oriente e dell’Asia Minore. Tesi alternative fanno derivare la pecora domestica da specie selvatiche diverse: l’argali, l’uriali o il muflone. L’addomesticamento avvenne probabilmente in epoca preistorica, nell’età del Bronzo.
LE RAZZE DELLA PECORA
Le razze sono state classificate o in base alla forma cranica (razze brachicefale e dolicocefale), o secondo la morfologia, o per il tipo di lana, oppure sulla base di criteri genetici. Comunemente le razze si individuano raggruppandole a seconda dei paesi.
Esistono oltre 200 razze con caratteristiche fisiche anche molto differenti, selezionate dall’ uomo per la lana, il latte o la carne.
In generale, una pecora è lunga 120-180 cm e alta, al garrese, 65-130 cm, con le femmine che sono più piccole dei maschi. Le corna non sono sempre presenti e in diversi punti del corpo sono nascoste delle ghiandole che secernono una sostanza semi-liquida responsabile del tipico odore dell’animale. La colorazione del manto varia dal bianco latte al marrone scuro e nero.
Tra le razze domestiche più diffuse sono la merino, comune in tutto il mondo e probabilmente originaria dell’Africa, la karakul, allevata principalmente in Iran, dai cui agnelli vengono ricavate pellicce.
Le pecore comuni in Italia sono la pecora sarda da latte, la pecora bergamasca, di grosse dimensioni e diffusa nelle zone prealpine e appenniniche, e la pecora gentile di Puglia.
LA VITA IN GREGGE
Le pecore convivono pacificamente all’interno di greggi anche di oltre 1000 individui, formati da femmine con i piccoli e da uno o più maschi maturi, detti arieti.
Nel loro recinto si può notare una tettoia per il ricovero notturno e come riparo dalle intemperie, una lettiera di paglia e alcune rastrelliere per il fieno.
In primavera le pecore vengono tosate per produrre la lana.
Le pecore vengono nutrite con il fieno ma amano anche l’erba dei prati.
La dieta delle pecore è costituita principalmente da erba, ma all’interno dei pascoli questi animali sono spesso alimentati con fieno e avena.
L’ALLEVAMENTO DELLE PECORE
L’allevamento delle pecore è brado, stazionario, semibrado, o transumante, raramente in stalla.
Nel mondo, l’allevamento delle pecore è molto diffuso in Australia, dove l’importazione della qualità merinos ha portato all’esplosione del commercio dei prodotti degli ovini), in Nuova Zelanda, in Argentina e in Sudafrica.
I principali prodotti ottenuti dall’allevamento della pecora sono la lana, la carne e il latte. Con la selezione è stata migliorata la quantità di lana prodotta e le sue caratteristiche (lunghezza, elasticità ecc.); in base a tali elementi sono state distinte le varie razze.
Altri criteri selettivi sono stati applicati per la produzione della carne, ottenendo razze (inglesi e asiatiche) che raggiungono i 150-195 kg. La produzione del latte, variabile, è più bassa che nelle capre: in alcune razze, come per es. nella frisona, può superare i 1000 kg all’anno. Il latte di pecora dà un alto rendimento in formaggio. Anche la pelle delle pecore, e specialmente quella degli agnelli, ha importanza economica industriale.
LE CARATTERISTICHE
Le corna sono presenti solo nel maschio (con alcune eccezioni di razza). Il mantello è chiamato vello (il colore può variare a seconda della razza) ed è formato da peli sottili e increspati (noti come borra) e da altri che sono lunghi, duri e rigidi (conosciuti come giarra).
La lana ha un odore molto particolare che è dovuto alla presenza di un grasso (lanolina) che la impregna è che molto utile all’animale perché rende il mantello impermeabile.
La lana, infatti, deriva dalla tosatura del vello e viene impiegata come fibra tessile. La sua qualità dipende dalla razza dell’animale e dalla parte del corpo da cui proviene.
Il maschio della pecora è conosciuto come montone o ariete, mentre il piccolo è chiamato agnello. Questi animali vengono allevati in greggi per il latte, la carne e la lana.
Il latte di pecora è usato anche per fare il formaggio pecorino e la ricotta.
LA RIPRODUZIONE
Sia il maschio sia la femmina raggiungono la maturità sessuale entro 12 mesi e la vita media è di circa 23 anni.
Dopo essersi accoppiato con una femmina, il maschio impedisce che questa abbia rapporti sessuali con i rivali. Dopo 5 mesi di gestazione nascono 1-2 agnelli, che sono subito in grado di stare in piedi e succhiare il latte.
In generale le pecore si fanno partorire una volta all’anno; l’età adatta per la riproduzione oscilla dai 12 ai 16 mesi nel maschio, dai 10 ai 14 nelle femmine; la gestazione dura circa 145 giorni e il numero dei nati nelle varie razze va da 1 a 5.
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