I NEMATODI PARASSITI DELL’UOMO
I parassiti sono esseri che vivono a spese di altri organismi animali o vegetali, detti ospiti, che ne garantiscono la sopravvivenza e la capacità di riprodursi. Per alcuni parassiti l’uomo rappresenta la ‘casa’ ideale per sopravvivere e moltiplicarsi, per altri invece è solo una tappa transitoria prima di completare il proprio ciclo vitale.
Per molti altri parassiti gli ospiti preferiti sono gatti, cani, topi, pecore, capre, maiali, mucche, da cui possono passare all’uomo. In senso figurato, si dice parassita una persona che sfrutta senza fare fatica il lavoro o la mensa altrui (in quest’ultimo caso equivale a scroccone). Sono molti i parassiti responsabili di malattie, anche gravi, nell’uomo.
LA DIFFUSIONE E LA CLASSIFICAZIONE
I nematodi sono di gran lunga i più numerosi invertebrati, sia per numero di individui che per numero di specie e sono in grado di adattarsi a quasi tutti gli habitat. Il loro modello corporeo di base pseudocelomato, con cuticola, scheletro idrostatico e muscoli longitudinali, si è dimostrato, infatti, sufficientemente generalizzato e plastico per adattarsi ad un’ enorme varietà di condizioni fisiche. Linee evolutive di forme libere hanno originato numerose forme parassite. Queste ultime presentano tutti i tipi di ciclo vitale, da semplice e diretto a complesso, con ospiti intermedi, da una normale riproduzione dioica alla partenogenosi, all’ ermafroditismo, all’ alternanza di generazioni a vita libera e generazioni parassite. Il successo evolutivo dei nematodi è dovuto in particolare alla loro straordinaria capacità di adattarsi a condizioni non ottimali per la sopravvivenza, ad esempio l’ arresto dello sviluppo in molte forme a vita libera e parassite animali e l’ abilità di andare incontro a criptobiosi (sopravvivenza in condizioni estreme mediante tassi metabolici molto rallentati) in molte forme libere e parassite di piante.
L’ASCARIS
L’Ascaris (dal greco askaris, verme intestinale) viene di solito utilizzato in zoologia come materiale di studio, come pure nella ricerca sperimentale. Di conseguenza si conosce probabilmente meglio la struttura, la fisiologia, e la biochimica di Ascaris di quanto non si sappia per qualsiasi altro nematode. Questo genere comprende numerose specie:
- Ascaris megalocephala: è una tra le più comuni, si trova nell’intestino dei cavalli.
- Ascaris lumbricoides: è uno dei parassiti più comuni presenti nell’uomo. Il maschio è più piccolo della femmina ed ha l’estremità della coda con una caratteristica forma ricurva. Le femmine di questo grande nematode possono essere lunghe oltre 30 centimetri.
- Ascaris suum: è morfologicamente molto simile ad Ascaris lumbricoides e per lungo tempo, essi sono stati considerati la stessa specie.
LE UOVA DI ASCARIS
Una femmina di Ascaris può deporre 200000 uova al giorno; queste vengono espulse con le feci dell’ospite. In condizioni favorevoli lo sviluppo embrionale viene completato in due settimane nel suolo. Le uova presentano una straordinaria resistenza all’essiccamento, alla mancanza di ossigeno e non all’elevata temperatura e alla luce diretta del sole. Le uova possono essere vitali per molti mesi o spesso anche anni. L’infestazione di solito avviene quando le uova vengono ingerite con vegetali non cotti o quando i bambini si mettono in bocca dita o giocattoli sporchi di terra. Comportamenti poco igienici nella defecazione disseminano nel suolo le uova, che restano vitali per molto tempo, dopo che ogni altra traccia del materiale fecale è scomparsa. Completata l’embriogenesi, vengono inghiottite dall’ospite, schiudono piccole larve.
L’INFESTAZIONE DELLE LARVE DI ASCARIS
Queste penetrano attraverso la parete intestinale entro le vene ed entro i vasi linfatici e vengono trasportate attraverso il cuore fino ai polmoni. Dai polmoni per rottura degli alveoli, passano nella trachea ( l’infestazione è massiva in questo stadio possono provocare una grave polmonite) e quando raggiungono la faringe le larve vengono inghiottite , fatte passare attraverso lo stomaco e alla fine maturano (circa due mesi dopo l’ingestione delle uova). Giunte nell’intestino, i vermi si nutrono del contenuto intestinale causando sintomi addominali e reazioni allergiche e, quando sono presenti in gran numero, possono provocare un blocco intestinale. La perforazione dell’ intestino, con conseguente peritonite, non è rara, e vermi vaganti possono occasionalmente uscire dall’ano o dalla bocca o possono entrare nella trachea, nelle tube di Eustachio e nell’orecchio medio.
IL NECATOR E L’ANCYLOSTOMA (VERMI A UNCINO)
I vermi a uncino vengono chiamati così perchè l’estremità anteriore si curva dorsalmente, dando l’impressione di un uncino. La specie più comune è Necator americanus (necator vuol dire assassino), i maschi sono più piccoli delle femmine. Possiedono larghe piastre dell’apparato boccale servono a tagliare la mucosa intestinale dell’ospite, da cui essi succhiano una quantità di sangue maggiore di quanto non serva come cibo e producono gravi infezioni, causando anemia nel paziente e lo pompano nell’ intestino, dove viene parzialmente digerito per assorbire sostanze nutritizie. Questa parassitosi può causare nei bambini un ritardo nello sviluppo mentale e fisico ed una perdita generale di energia. Le uova vengono emesse con le feci e le larve sgusciano nel suolo, dove vivono nutrendosi di batteri. Quando la pelle umana viene in contatto con suolo infetto, le larve penetrano attraverso la pelle sino al sangue e raggiungono i polmoni e quindi l’intestino in maniera simile a quanto descritto per Ascaris.
Il ciclo biologico di Ancylostoma duodenalis prevede un solo ospite: le uova vengono espulse assieme alle feci e, se trovano un ambiente favorevole, da queste si liberano stadi giovanili conducenti vita libera che penetrano nell’ospite attraverso la cute; si immettono nel canale circolatorio e seguono una via simile a quella degli ascaridi fino a giungere nell’intestino umano.
LA TRICHINELLA
Trichinella spiralis è un piccolo nematode responsabile di una malattia chiamata trichinosi. Gli adulti si affossano nella mucosa dell’intestino tenue dove la femmina genera le larve; queste penetrano nei vasi sanguigni e vengono trasportate nei tessuti del corpo e penetrano nelle cellule dei muscoli scheletrici provocando dei mutamenti nella cellula muscolare, che diventa una cellula nutrice (chiamata cisti; figura a destra) che alimenta i vermi. Quando la carne, che contiene larve incistate, viene ingerita, i vermi vengono liberati dall’intestino dove essi maturano. Le larve possono vivere da 10 a 20 anni e le cellule nutrici possono alla fine calcificarsi. Oltre all’ uomo, Trichinella spiralis può infestare molte specie di mammiferi, tra cui maiali, ratti, gatti e cani. I maiali si infestano mangiando frattaglie contenenti larve incistate o mangiando ratti infetti. Infestazioni gravi possono causare morte, quelle leggere sono molto più comuni e si stima che il 2,4% della popolazione degli Stati Uniti è infestata da Trichinella.
L’ENTEROBIUS
L’Enterobius vermicularis (dal greco enteron vuol dire intestino + bios, vita) è uno dei più comuni e diffusi elminti parassiti dell’uomo. Gli adulti vivono nell’intestino crasso e nel cieco. Le femmine, lunghe sino a 12mm, migrano verso la regione perianale dell’ospite e ivi depongono le uova (quindi le uova non si trovano nelle feci). L’ ospite, grattandosi nel sonno, contamina le unghie e la biancheria. Le uova si sviluppano rapidamente e diventano infettive in 6 ore a temperatura corporea. Quando vengono ingerite, esse schiudono nel duodeno e i vermi si sviluppano nell’intestino crasso.
LE FILIARIE
Le microfilarie vengono aspirate dalle zanzare con il sangue e le piccole larve si sviluppano nelle zanzare sino a quando raggiungono lo stadio infettivo, quindi abbandonano la zanzara quando questa si nutre di nuovo su un altro ospite e penetrano tramite la ferita prodotta dalla puntura della zanzara stessa. Le drammatiche manifestazioni di elefantiasi si creano occasionalmente dopo una lunga e ripetuta esposizione ai vermi. Questa patologia è dovuta ad un eccessivo sviluppo del tessuto connettivo e ad un enorme rigonfiamento delle parti colpite, quali scroto, gambe, braccia e, più raramente, vulva e seni. Un’ altra filaria provoca la cecità (oncocercosi) e viene trasmessa da ditteri simulidi. Colpisce più di 30 milioni di persone in Africa, Arabia, America Centrale e Meridionale.
Almeno otto specie sono parassite dell’uomo, alcune delle quali sono causa di gravi malattie. Nei paesi tropicali circa 250 milioni di persone sono infestati da Wuchereria bancrofiti che vive nei dotti linfatici e blocca il flusso della linfa; infatti i sintomi della malattia sono spesso associati con l’ infiammazione e l’ occlusione del sistema linfatico. Le femmine rilasciano nel sangue e nel sistema linfatico piccole larve dette microfilarie.
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