I CHIROTTERI O PIPISTRELLI
Il termine Chirotteri” è una parola di origine greca, che significa letteralmente “mano alata” (dall’unione di cheir –mano e pteron- ala), con la quale viene indicato un Ordine di Mammiferi (dalla classificazione scientifica di Linneo), che nel linguaggio comune vengono chiamati pipistrelli.
Il termine pipistrello deriva dal latino verspertilio-onis, parola che a sua volta trae origine da vesper che in latino significa “sera”. Il richiamo alla sera si riferisce alle abitudini prevalentemente notturne di questi mammiferi, che sono soliti andare a caccia appunto al crepuscolo o di notte, mentre durante il giorno riposano in luoghi oscuri e tranquilli, come caverne, vecchi edifici abbandonati, cantine, soffitte, cavità degli alberi, etc.
I chirotteri (o pipistrelli) sono gli unici mammiferi capaci di volare attivamente. Questa peculiarità ha permesso loro di colonizzare ogni nicchia ecologica disponibile portando, in circa 70 milioni di anni di evoluzione, ad una diversificazione ineguagliabile in termini di taglia, alimentazione, morfologia, ecologia ed habitat. Nonostante a tutte venga spesso attribuito il termine comune di “pipistrello”, al mondo ci sono oggi più di 1.300 specie di chirotteri, pari a circa 1/5 di tutti i mammiferi.
I CHIROTTERI O PIPISTRELLI
I chirotteri, comunemente chiamati pipistrelli, sono animali particolarmente evoluti e sono gli unici mammiferi in grado di volare I pipistrelli sono mammiferi dell’ordine Chirotteri; con le loro arti anteriori adattati come ali, sono gli unici mammiferi naturalmente capaci di vero e sostenuta fly. Presentano una varietà molto ampia, sono infatti il secondo gruppo di mammiferi più ricco di specie, dopo i roditori.
Tutti i chirotteri, a eccezione di una specie glabra, hanno la maggior parte del corpo rivestita di pelliccia e, come tutti i mammiferi, sono animali a sanguecaldo che partoriscono e allattano la prole. Durante la stagione invernale vanno in letargo. Non si costruiscono un rifugio, ma occupano cavità naturali, tane di altri animali, tronchi vuoti, grotte e costruzioni umane. Generalmente formano grandi colonie, anche se molte specie vivono solitarie o in piccoli gruppi famigliari. Durante il riposo, i chirotteri assumono la caratteristica posizione a testa in giù. Tale posizione facilita notevolmente la fase iniziale del volo, poiché permette di lanciarsi, dispiegare le ali e prendere velocità facilmente.
IL PROCESSO EVOLUTIVO DEI CHIROTTERI
I Chirotteri sono tra i mammiferi più antichi. Gli studiosi ritengono che il processo evolutivo che ha poi portato questi animali a sviluppare vere e proprie ali, consentendo loro di volare, sia iniziato oltre 50 milioni di anni fa, cioè nell’Eocene, quell’epoca dell’era Cenozoica o Terziaria in cui si affermarono i Mammiferi, aumentarono le temperature e l’umidità in tutto il Pianeta e presero il sopravvento le forme di vita che conosciamo oggi. I fossili più antichi di pipistrelli insettivori sono stati rinvenuti nel continente americano. Sul fondo di un lago disseccato in Nordamerica è stato trovato il fossile di un Icaronycteris, l’antenato dei nostri Microchirotteri, già in grado di volare.
Un altro Microchirottero fossile ritrovato in Germania suggerisce l’idea che questi animali possedessero già la capacità della così detta “ecolocazione” o “ecolocalizzazione”, in quanto nel suo stomaco sono stati riconosciuti i resti di farfalle notturne, insetti che vengono catturati grazie a questo sistema radar.
LE CATEGORIE ECOLOGICHE DI CHIROTTERI
- I Chirotteri, e in particolare alcune specie appartenenti alla famiglia dei Rinolofidi, vengono definiti animali “troglofili” cioè animali che amano grotte e caverne, ma non le abitano stabilmente.
- “Troglobi”, al contrario, sono quegli esseri viventi capaci di vivere e riprodursi solamente in questi spazi sotterranei, come ad esempio il famoso “proteo” o diversi artropodi di grotta. Caratteristiche degli animali troglobi sono di solito la depigmentazione (sono privi di colorazione, bianchi, rosati, trasparenti, etc), l’anoftalmia (mancanza di occhi), l’atterismo (sono privi di ali) e il forte allungamento di arti, appendici, antenne, peli che permettono di esplorare gli ambienti sotterranei bui dove gli occhi non servirebbero.
- Infine ricordiamo la definizione di “troglosseno”, che definisce quegli esseri viventi estranei al mondo cavernicolo che solo occasionalmente o incidentalmente vengono a trovarsi all’interno di una cavità ipogea (ad esempio un capriolo che precipita in una cavità carsica o un uomo che esplora una grotta). Troglobi, troglofili e troglosseni sono tre categorie ecologiche totalmente diverse.
LE CARATTERISTICHE DEI CHIROTTERI
- Il chirottero, conosciuto normalmente come pipistrello, appartiene alla famiglia dei Vespertilionidae. La famiglia comprende 300 specie la maggior parte delle quali native di Europa e Nord America.
- Contrariamente a quanto si potrebbe credere dato che assomigliano a dei topi roditori volanti sono invece dei mammiferi antichissimi: allattano i loro piccoli e la loro cute è ricoperta di pelo; anziché camminare e correre, volano, grazie a una speciale modificazione di mano e braccio trasformati in ala.
- Hanno occhi piccoli e vista limitata, il loro udito invece è molto sviluppato. Mentre volano emettono degli ultrasuoni che, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano, provocano un’eco permettendo loro così di individuare gli ostacoli.
- L’ala del pipistrello è diversa da quella di un uccello, infatti è costituita da una sottile membrana, il patagio, che è composto da un sottile strato di tessuto connettivo lasso vascolarizzato e compreso tra due strati di cute. Esso è sotteso sulle ossa della mano e delle dita.
COME I CHIROTTERI RIESCONO A VOLARE
L’arto superiore di questi animali presenta un notevole allungamento delle dita, a eccezione del pollice, che fanno da intelaiatura ad una sottile membrana formata da un doppio strato di cute vascolarizzato, il patagio. Tale struttura unisce arti superiori, arti inferiori e coda. In particolare, la porzione di patagio che si estende dalla spalla al polso è denominata propatagio, la porzione compresa tra il 2° dito e l’arto inferiore plagiopatagio, mentre quella che unisce l’arto inferiore alla coda viene chiamata uropatagio.
La trasformazione dell’arto superiore in un’ala è la caratteristica che determina il nome di questo gruppo di mammiferi. Il termine “chirotteri“, infatti, deriva dal greco e significa “mano alata“.
COME I CHIROTTERI SI ORIENTANO AL BUIO
I chirotteri si sono evoluti verso una vita notturna per evitare la competizione con gli uccelli diurni per l’approvvigionamento del cibo. Per tale motivo questi animali si sono adattati al movimento in condizioni di totale, o quasi totale, assenza di luce attraverso l’ecolocalizzazione, che funziona come un sonar. I pipistrelli emettono infatti brevi ultrasuoni e misurando il tempo di ritorno dell’eco riescono a costruire un’”immagine sonora” dell’ambiente che li circonda. Grazie all’ecolocalizzazione i chirotteri sono così in grado di determinare la direzione del loro movimento e la distanza di ostacoli ed eventuali prede.
LA SUDDIVISIONE DEI CHIROTTERI IN BASE ALLE DIMENSIONI DEL CORPO
Sulla base delle dimensioni, i chirotteri vengono suddivisi in microchirotteri e magachirotteriin microchirotteri e megachirotteri.
- I microchirotteri hanno dimensioni più ridotte, utilizzano gli ultrasuoni e presentano una varietà di specie maggiore rispetto ai megachirotteri. Sono per la maggior parte insettivori, ma vi sono anche specie che si nutrono di piccoli vertebrati (come uccelli, rane, piccoli pesci, lucertole), specie nettarivore (che si nutrono di nettare), frugivore (che si cibano di frutta) e specie ematofaghe, che si nutrono del sangue di altri animali. Il pipistrello calabrone, la specie più piccola, è lungo circa 3 cm, pesa 2 grammi ed è uno dei mammiferi più piccoli al mondo.
- I megachirotteri, spesso denominati “volpi volanti“, presentano dimensioni maggiori, sono caratterizzati da una dieta vegetariana (sono infatti frugivori o nettarivori) e vivono in Australia, Nuova Zelanda e nelle aree tropicali e subtropicali di Africa ed Asia. Questi pipistrelli non effettuano l’ecolocalizzazione, si orientano infatti attraverso la vista e l’olfatto. Le specie più grandi possono raggiungere un’apertura alare di 1,8 metri e un peso di circa 1,6 kg.
I MITI E LE SUPERSTIONI SUI PIPISTRELLI
Non bisogna dar credito alle numerose e tristi leggende che da anni rendono questi animali vittime di maltrattamenti e uccisioni. Il pipistrello è un animale che induce in molti paure e repulsioni che vanno oltre le ragioni logiche.
In Italia il pipistrello è vittima di miti e superstizioni che non hanno alcun fondamento di verità, come la diffusa diceria che si attacchino ai capelli senza riuscire a districarsi, oppure che il sangue di pipistrello abbia proprietà magiche, o ancora che l’arrivo dei chirotteri preannunci una disgrazia. Un po’ per questo, un po’ per le sue abitudini notturne, i pipistrelli sono stati sempre visti come animali legati al demonio, con ripercussioni fortemente negative per la conservazione della specie. E pensare, invece, che in altri Paesi sono considerati portatori di fortuna.
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