LA GESTIONE DEI CALORI DELLA CAPRA
La pubertà è quel periodo in cui l’animale maschio o femmina inizia a estrinsecare la sua potenzialità produttiva.
Per la riproduzione della capra si distinguono infatti tre fasi: una prepuberale, quando i capretti iniziano ad avere i primi impulsi sessuali, segue un periodo di latenza e poi intorno ai 6-7 mesi ecco la fase puberale e poi la fase postpuberale quando i capretti sono già pronti all’accoppiamento.
L’ONTOGENESI DELLA PUBERTA’
L’ontogenesi della pubertà risiede nelle variazioni di sensibilità del complesso ipotalamico-ipofisario. I gemelli che in media nascono più piccoli raggiungono la pubertà più tardi, mentre il capretto maschio inizia a manifestare un istinto genesico intorno ai 5 mesi quando completa la spermatogenesi. La capra è considerata una specie a ciclo poliestrale stagionale in quanto presenta cicli estrali continui solo in alcuni mesi dell’anno, intervallati da un periodo di anaestro la cui lunghezza è variabile in funzione della latitudine e della razza. In determinati climi, le capre sono in grado di riprodursi per tutto l’anno; le razze di provenienza nordica o montana tendono invece ad avere un ciclo riproduttivo basato sulla lunghezza del fotoperiodo.
La stagione riproduttiva, per questi animali, inizia quando le giornate cominciano ad accorciarsi, per terminare all’inizio della primavera. Alle nostre latitudini il primo calore si manifesta, solitamente, nei mesi di giugno – luglio. Di norma la ciclicità diventa regolare a partire da agosto – settembre fino alla metà di dicembre. Inoltre il contatto della capra col becco può anticipare considerevolmente il ciclo estrale.
I SEGNI E LA GESTIONE DEI CALORI NELLE CAPRE
La capra è un animale poliestrale stagionale, che entra in calore con fotoperiodo negativo, cioè inizia ad avere ovulazione ed entrare in calore quando diminuiscono le ore di luce durante il giorno; alla nostra latitudine questo avviene a partire da agosto.
Dal mese di agosto potrete notare i primi evidenti calori nelle capre. Maggiore irrequietezza, tentativi di saltarsi reciprocamente sulla groppa e comparsa di scoli biancastri dalla rima vulvare sono i segnali che ne confermano la comparsa.
Per stimolare i calori, consigliamo di aumentare la razione alimentare in uso, da fine luglio fino all’introduzione del becco nel gregge, che avverrà dopo la metà di agosto, con un’aggiunta di circa 150 grammi di avena per capo al giorno, maschi compresi.
Favorire gli accoppiamenti in tempi ristretti è molto importante per riuscire a concentrare le nascite in pochi giorni, avendo così in futuro, in azienda, animali con le stesse necessità fisiologiche. Importante è l’abitudine di segnarsi le date degli accoppiamenti per saper prevedere il giorno del parto, che avverrà dopo circa 150 giorni.
L’IMPORTANZA DELLA GESTIONE DEI CALORI
La gestione dei calori è fondamentale allo scopo di concentrare i parti nello stesso periodo e avere una migliore organizzazione del lavoro e una maggiore uniformità del prodotto da vendere.
Poiché la vendita dei capretti effettuata prima di Pasqua permette di ottenere un reddito maggiore, è importante calcolare la data dei parti e di conseguenza dell’entrata in calore delle capre, per evitare di trovarsi nel periodo pasquale con i capretti troppo leggeri e non pronti alla macellazione.
A questo scopo è necessario cercare di anticipare i parti, allo scopo di avere un margine di tempo superiore per ottenere capretti del giusto peso a Pasqua. Con una buona gestione, il beneficio dell’anticipo dei calori si ripercuote per più anni.
LE TECNICHE PER SINCRONIZZAZIONE I CALORI
Comesi è detto, per una migliore gestione dell’allevamento è bene concentrare i parti nello stesso periodo e per far questo è necessario attuare delle tecniche per sincronizzare il calore nelle capre. Queste tecniche sono:
- Somministrare a becchi e capre particolari alimenti, quali avena o anche orzo, che contengono fitormoni, che contribuiscono a stimolare la ripresa dell’attività sessuale e ovulatoria. La somministrazione di questi alimenti va cominciata 15-20 giorni prima di quando si desidera comincino i calori, continuando per 15-20 giorni dopo l’inizio dei calori. Tale integrazione deve essere dai 150 ai 250 g/capo/giorno.
- Applicare l’effetto maschio e il reciproco effetto femmina.
- Trattamenti ormonali a base di prostaglandine e gonadotropine; il trattamento ormonale completo prevede: inserimento in vagina di spugnette vaginali, dopo 9 giorni una doppia iniezione intramuscolare, all’11° giorno l’estrazione della spugnetta e nel giro di 24-48 l’inizio del calore.
- In alternativa è possibile semplificare il trattamento effettuando le iniezioni intramuscolari al momento dell’estrazione della spugnetta vaginale, dopo 12-13 giorni dall’inserimento; il calore si manifesta nel giro di pochi giorni. Oppure è anche possibile effettuare solo le iniezioni intramuscolari, su capre che hanno già ripreso l’attività ovulatoria; bisogna quindi scegliere le capre da trattare tra quelle che, negli anni precedenti, hanno partorito per prime.
- È il metodo che viene utilizzato per la sincronizzazione dei calori negli interventi di fecondazione artificiale, in cui è necessario conoscere esattamente il momento di entrata in calore della capra.
- Questo trattamento richiede l’intervento del veterinario ed è abbastanza costoso; inoltre, per dare buoni risultati, deve essere effettuato sul 15-20% del gregge.
I FATTORI CHE CONDIZIONANO L’ENTRATA IN CALORE
La capra è un animale poliestrale stagionale, ovvero manifesta più calori (a 21 giorni di distanza uno dall’altro) in un determinato periodo che coincide con il momento in cui le giornate iniziano ad accorciarsi.
Esistono alcuni fattori che condizionano l’entrata in calore della capra:
- Il suo stato fisico: se la capra è in forma, manifesta più facilmente il calore e resta più facilmente gravida, mentre se durante l’estate ha allevato un capretto o è stata munta senza ricevere integrazioni alimentari, ritarderà l’entrata in calore.
- Il periodo del calore degli anni precedenti: se è andata in calore presto l’anno prima, lo farà ancora e viceversa.
- L’effetto maschio: la presenza improvvisa del becco tra le capre stimola l’ovulazione e il calore; questo effetto è tanto maggiore quanto più forte e duraturo è stato il distacco capre-becco nel periodo precedente.
LO STIMOLO ALL’OVULAZIONE
Infatti lo stimolo all’ovulazione, oltre che da fattori ambientali e fisiologici, è dato dalla liberazione di melatonina a opera dell’epifisi che viene secreta principalmente nelle ore di buio. La sua concentrazione nel sangue è infatti massima nei periodi con fotoperiodo negativo (estate-autunno).
Questo ormone, a livello endocrino, stimola la liberazione di gonadotropine che inducono l’ovulazione e quindi i calori.
Il fotoperiodo negativo influenza positivamente anche la spermatogenesi dei becchi, che nel periodo dei calori, oltre a emanare un caratteristico odore acre, tipico della specie, emettono belati caratteristici, schioccano la lingua, e possono colpire le femmine con l’arto anteriore. Le femmine dal canto loro, si montano l’un l’altra, scuotono la coda, belano, urinano e si immobilizzano in presenza del maschio. Si potrà notare inoltre un edema vulvare con la presenza di muco sul pavimento della vagina.
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