L’AMBIENTE DI MONTAGNA
La montagna è un rilievo che ha un’altezza superiore a 600 metri sul livello del mare.
L’altezza delle montagne è definita altitudine e si misura con l’altimetro, il punto da cui si inizia a misurare è sempre il livello del mare (equivalente a 0 metri di altitudine, sempre e ovunque).
La parte più alta di una montagna si chiama cima, o vetta, mentre i fianchi si chiamano pendii o versanti. La parte più bassa si chiama piede (quando si dice ai piedi della montagna…)
E’ raro che un rilievo sia isolato, solitamente le montagne si trovano in gruppi, ossia in massicci, o allineati in una catena montuosa.
COME SONO NATE LE MONTAGNE
La nascita delle montagne è antica, quasi quanto la storia di tutta la terra.
Miliardi di anni fa la terra era una palla infuocata e incandescente, il lento e progressivo raffreddarsi della crosta terrestre che galleggia sul magma ha dato via alla storia della terra, inizialmente circoscrivibile ad un’unica zona di terra ferma chiamata Pangea e completamente circondata dal mare.
Il lento processo con cui si sono formate le montagne si chiama orogenesi.
I movimenti del magma fanno spostare le zolle sottostanti. Il loro scontro e la forte spinta proveniente dal basso hanno provocato, in tempi lontani, il sollevamento delle terre o del fondo marino. Sono nate così le montagne
LE ORIGINI DELLE MONTAGNE
Le montagne possono avere:
- Origine tettonica: Quando la Pangea iniziò a spezzarsi diverse zolle si allontanarono, formando i continenti separati tra loro dagli oceani. Queste zolle sono in continuo movimento, sollecitate dalle energie sotterranee su cui galleggiano e i movimenti e gli scontri della crosta terrestre hanno determinato la nascita delle montagne di origine tettonica. La catena montuosa delle Alpi è di origine tettonica.
- Origine vulcanica: Le montagne di origine vulcanica si sono formate a seguito della spaccatura della crosta terrestre attraverso il quale è fuoriuscito il magma, la lava si è solidificata formando le rocce e queste rocce hanno dato vita ai vulcani, montagne create con i depositi accumulati del magma. Montagne di origine vulcanica presenti in Italia sono il Vesuvio e l’Etna.
COME SI TRASFORMANO LE MONTAGNE
Se la formazione delle montagne può avere origine diversa ed essere antichissima, la loro trasformazione è un processo continuo. A noi sembrano giganti immobili, ma le montagne si trasformano di continuo, anche se questi movimenti non possiamo osservarli ad occhio nudo. I geologi e gli scienziati possono studiare questi processi con strumenti appositi.
Le montagne si trasformano come conseguenza di due fenomeni, uno opposto all’altro.
- Accrescimento: molte montagne continuano a crescere perché le placche che le hanno originate continuano a muoversi e il corrugamento e l’innalzamento della crosta terrestre proseguono, anche se molto lentamente. È il caso delle catene montuose più “giovani”, cioè nate più recentemente, come le catene delle Alpi e dell’Himalaya.
- Erosione: lento sgretolarsi delle rocce che compongono la montagna causato dall’azione dei corsi d’acqua, dei ghiacciai e degli agenti atmosferici. Il vento, la pioggia, la neve, il freddo e gli sbalzi della temperatura sgretolano le montagne, questo fenomeno si chiama erosione.
Vediamo ora gli effetti sulle montagne di ciascuno di questi fattori.
- I corsi d’acqua (torrenti e fiumi) scendendo dalla cima di una montagna, erodono, cioè scavano in profondità, le rocce e il terreno su cui scorrono. Con la loro azione danno origine a valli dalla forma a V, con il fondo molto stretto e i versanti ripidi I ghiacciai, con la loro massa pesante mentre scivolano lentamente verso il basso “schiacciano” ed erodono porzioni
- A plasmare la forma delle montagne interviene l’erosione degli agenti atmosferici (vento, pioggia, gelo e ghiaccio), lo scorrere dell’acqua dei torrenti e dei fiumi, e l’incalzante forza dell’acqua del mare, e le violente manifestazioni naturali quali terremoti, maremoti, frane e fuoriuscite vulcaniche.
La pioggia penetra nelle fessure delle rocce occupando tutto lo spazio disponibile e quando il freddo la trasforma in ghiaccio aumenta di volume e spacca la roccia. Sulle cime delle montagne è la neve a trasformarsi in ghiaccio, il peso dei ghiacciai è imponente e scivola verso il basso, levigando i profili delle cime e rendendoli appuntiti.
Le onde del mare, con il loro continuo infrangersi contro le montagne ne erodono la forma e formano gli scogli mentre i torrenti e i fiumi scavano nel terreno e trasportano i detriti a valle, dove formano le valli fluviali.
Questi processi sono lenti e inesorabili e fanno parte della normale trasformazione delle montagne, gli eventi catastrofici come terremoti o maremoti, invece, non sono prevedibili o controllabili e possono modificare l’aspetto di una montagna, o addirittura spazzarla via, nel giro di pochissimi secondi.
LA VITA DI MONTAGNA
Le montagne non costituiscono un ambiente particolarmente favorevole per la vita dell’uomo, a causa del clima freddo e del terreno scosceso.
La conformazione dei luoghi non rende semplice la vita in montagna, tuttavia anche in queste zone è possibile coltivare terreni, allevare animali e dedicarsi al turismo.
Inoltre l’uomo ha imparato ad abitare la montagna e a sfruttarne le risorse come l’acqua, il legname e i minerali. In montagna, per coltivare il terreno, esso viene liberato da rocce e pietre. Successivamente vengono costruiti i terrazzamenti.
I terrazzamenti sono dei larghi gradini sorretti da muri in pietra. Essi permettono di coltivare la terra senza che la pioggia la trascini via. In montagna si allevano bovini e ovini sfruttando come pascoli i prati di alta montagna.
L’allevamento degli animali permette di produrre lana, latte, burro, formaggio e carne.
LA FLORA E LA FAUNA DELLA MONTAGNA
Gli animali e le piante che popolano la montagna cambiano a seconda delle diverse altitudini e dell’esposizione al sole dei diversi territori. Gli alberi si fanno sempre più radi e piccoli man mano che si sale, per effetto del freddo crescente, il vento in alto soffia senza trovare ostacoli e nevica molto spesso. Oltre i 3000 metri di altitudine
si trovano solo muschi e licheni. La vegetazione sul versante nord delle montagne è rada, per via dell’assenza del sole. Gli animali vivono dove possono trovare cibo, gli erbivori hanno bisogno di piante per vivere, i carnivori vivono dove possono trovare prede.
Anche l’uomo si è insediato in montagna, prevalentemente fino a 1200 metri di altitudine perché oltre questa altezza le condizioni di vita sono davvero difficili. Nel fondovalle viene praticata l’agricoltura, utilizzando le risorse idriche e coltivando viti, mais, grano, alberi da frutto e foraggio. L’allevamento è prevalentemente di caprini, ovini e bovini, con cui si producono latte e formaggi.
Il turismo è una grande risorsa per la montagna, d’estate il clima è salutare e d’inverno gli impianti sciistici e gli sport invernali richiamano molte persone che cercano un contatto con la natura e l’occasione per praticare attività sportiva.
IL CLIMA ALPINO E APPENNINICO
Il più alto gruppo montuoso europeo è quello delle Alpi, catena a forma di arco che si snoda per oltre 1.100 chilometri, con una larghezza massima di 250. Disposte da ovest a est, le Alpi appartengono a Francia, Italia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia. Molte cime sono perennemente innevate; la flora alpina è molto varia e passa da boschi caduchi a boschi di conifere; oltre i 2.000 metri gli alberi scompaiono e lasciano il posto a cespugli e praterie. Per secoli gli animali di montagna sono stati oggetto di caccia, tanto che molte specie hanno rischiato l’estinzione. Oggi leggi severe proteggono la flora e la fauna
Il clima nella zona alpina ha inverni lunghi e freddi ed estati brevi e fresche, nevica spesso in inverno. Il clima degli Appennini ha inverni piuttosto freddi ed estati calde o fresche a seconda dell’altitudine. Se ci spostiamo da Nord a Sud la temperatura sale e cambiano anche i tipi di piante. Vicino al mare il clima è più mite
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