LA SUDDIVISIONE DELLA CLASSE DEGLI ANFIBI (Prima Parte)
La classe degli anfibi si compone di circa 5400 specie, in continuo aumento, suddivisa in tre ordini, i Gimnofioni, gli Urodeli e gli Anuri. Nel sistema di classificazione dei viventi l’ordine è il gruppo tassonomico immediatamente inferiore alla classe.
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I GIMNOFIONI
I Gimnofioni costituiscono l’ordine degli anfibi meno rappresentativo dal punto di vista numerico e comprendono specie dal corpo affusolato e privo di arti, che li costringe a strisciare a terra per muoversi, caratteristiche che li fanno somigliare a lombrichi o serpenti. Poiché hanno una vista molto scarsa, si affidano a uno sviluppato senso dell’olfatto per cacciare le prede.
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LE CECILIE
I Gimnofioni (o Apodi) sono i meno numerosi e comprendono le cecilie. Dal corpo vermiforme e subcilindrico, sono completamente privi di arti e, in alcune specie, anche di occhi.
L’ordine delle Cecilie è composto da più o meno 170 specie tropicali tutte contrassegnate dall’assenza di arti e cinti; da qui il nome Apodi. Questi singolari Vertebrati serpentiformi sono diffusi in ambiente acquatico e terrestre con attitudini fossorie e scavatrici. Diversamente dagli Anuri e Urodeli, i Gimnofioni sembrerebbero non presentare grandi affinità con gli ancestrali Temnospondili.
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L’ANATOMIA DEL CORPO
L’ordine, secondo alcuni, è invece più affine ai Microsauri, antichi tetrapodi estinti nel Premiano. La testa di questi animali è piatta e presenta un cranio robusto, il corpo è sottile e presenta ano terminale. Il tegumento è forse il carattere più peculiare dell’ordine; è annellato lungo tutto il corpo e si presenta rivestito da squamette dermiche; l’annellazione sottolinea quasi la metameria del corpo in quanto le incisure del tegumento ricadono all’incirca a ridosso di ogni vertebra.
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GLI APODI TERRESTRI
Gli Apodi terrestri sono tubulari, strisciano e scavano nel terriccio grazie a movimenti peristaltici, mentre le forme acquatiche sono più sottili, compresse lateralmente, e nuotano grazie a sinuosi movimenti oscillatori. Microftalmici o criptoftalmici, le funzioni sensoriali degli Apodi sono per lo più svolte da un paio di tentacoli estroflettibili posti in loggette suborbitali.
Cecilia anulata (Siphonops annulatus).
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GLI URODELI
Gli Urodeli sono anfibi che mantengono la coda anche dopo la metamorfosi da girino ad adulto: per questo motivo sono chiamati anche caudati. A questo ordine appartengono animali come i tritoni e le salamandre: i primi sono quasi esclusivamente acquatici, mentre le seconde annoverano alcune specie terricole I nomi tassonomici indicano la peculiare presenza della coda nello stadio adulto e rimanda virtualmente dal caratteristico corpo lucertiforme. Fra gli urodeli un anfibio curioso è l’axolotl, raro anfibio messicano in grado di raggiungere la maturità sessuale già nella fase larvale. Il fenomeno è chiamato neotenìa. Il suo corpo infatti mantiene infatti branchie esterne tipicamente larvali.
Gli Urodeli (o Caudati) sono più simili agli anfibi ancestrali, comprendono le salamandre e i tritoni. Presentano un corpo più affusolato, con una lunga coda e arti anteriori e posteriori di dimensioni pressoché identiche.
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LA DISTRIBUZIONE E L’HABITAT
Come gli Anuri, gli Urodeli sono distribuiti in gran parte del territorio mondiale eccezion fatta per le estreme latitudini settentrionali, l’Antartide, e le isole oceaniche. La loro presenza è però particolarmente forte nel Nord e Centro America, in Europa e in Asia. Numerose specie sono terricole mentre altre esclusivamente acquatiche, diffuse nelle acque dolci e meno in quelle salmastre.
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LE CARATTERISTICHE DEGLI URODELI
Il corpo degli Urodeli è allungato, le dimensioni sono assai modeste, 10-20 cm, con l’eccezione della salamandra gigante, che misura oltre un metro, e si presenta con una testa grossa e larga, 4 arti subuguali, a eccezione dei Sirenidi che sono privi di quelli posteriori, e una lunga coda, conica nelle specie terrestri, o compressa lateralmente in quelle acquatiche.
Sebbene molte specie di Urodeli siano terricole, la locomozione di questi animali è un indice che rivela la loro relazione con l’acqua. Gli urodeli “nuotano” letteralmente sul suolo muovendo gli arti in diagonale accompagnandoli con l’ondulazione della coda e di tutto il corpo, così come farebbero su fondali poco profondi.
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LA RIPRODUZIONE
La strategia riproduttiva della maggior parte dei Caudati prevede fecondazione interna ed oviparità. Nel periodo riproduttivo si possono notare spermatofore di forme diverse lasciate dai maschi in prossimità di specchi d’acqua, su rocce o substrati umidi. Tali strutture saranno solo successivamente raccolte dalle femmine, con conseguente fecondazione interna. Diversamente in alcune specie, durante una breve copula, il maschio applica la spermatofora nella cloaca della femmina con secrezioni adesive.
Le uova delle specie acquatiche sono generalmente deposte a grappoli o ammassi filamentosi, mentre quelle delle specie terricole, sono deposte a terra, in piccole depressioni umide, e sorvegliate dalle femmine. Lo sviluppo in questo caso è diretto con ovvia soppressione dello stadio larvale.
Diametralmente opposto è lo sviluppo delle specie acquatiche: Tritoni, sirenidi e protei, ad esempio, alla schiusa presentano delicate larve acquatiche, carnivore, che portano ciuffetti di branchie esterne ai lati della testa.
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LA NEOTENIA
Ampiamente documentato nell’ordine è, inoltre, il fenomeno della neotenia, portata ad esempio, da manuale, nelle sopra citate famiglie di Proteidi, Sirenidi ed Afiumi. Questi organismi conservano i caratteri larvali, branchie filamentose, corpo anguilliforme o con arti ridotti e code compresse, anche allo stadio adulto e sono tutti perlopiù acquatici, talvolta oftalmici e cavernicoli.
Nell’ecologia delle forme larvali e neoteniche si assesta la particolare posizione dell’Ambystoma tigrinum, o Salamandra tigrata, diffusa nel Nord America, la cui metamorfosi può essere indotta da cambiamenti ambientali. L’essiccamento delle piccole pozze d’acqua in cui vive, per esempio, induce l’animale a metamorfizzare in un adulto terricolo.
Diversamente, questo Anfibio, condurrebbe il suo intero ciclo vitale da larva acquatica neotenica, come ampiamente documentato dalle colonie che abitano regioni con climi più stabili.
Francobollo della Russia del 2012 rappresentante il tritone crestato (Triturus cristatus), a sinistra, e una salamandra pezzata (Salamandra salamandra), a destra.
La neotenia: il messicano Axolotl (Ambystoma mexicanum).
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GLI ANURI (Vedi artivolo: Seconda Parte)
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