LA STRUTTURA DELL’ACQUARIO
L’acquario è un contenitore trasparente che permette l’allevamento di pesci, molluschi, anfibi e/o la coltivazione di piante acquatiche o palustri. Solitamente a forma di parallelepipedo, ha dimensioni che possono variare dai pochi decimetri di lato ad alcuni metri. Le dimensioni della vasca, infatti, vanno adeguate al tipo di fauna con cui lo si vuole popolare.
LA STRUTTURA DELL’ACQUARIO
La struttura di un acquario con il proprio sistema di filtraggio comprende:
- Tubo di prelevamento acqua.
- Filtro meccanico.
- Filtro a carboni attivi.
- Filtro biologico.
- Tubo di ritorno dell’acqua in vasca.
Il materiale più utilizzato per le pareti è costituito da lastre di vetro, anche se negli ultimi decenni si sono diffuse vasche in materie plastiche come il plexiglas. Oltre alla vasca, l’acquario dispone normalmente di filtri, un produttore di calore con termostato, ed impianto di illuminazione quasi sempre dotato di timer per regolare automaticamente l’accensione e lo spegnimento delle luci.
Questi accessori possono, a seconda dei casi, essere coadiuvati da altri quali i distributori di anidride carbonica (utili per la coltivazione delle piante acquatiche) e distributori automatici di cibo. La scelta appropriata degli accessori consente agli organismi di ambientarsi così bene in questo mini-ambiente che sono molte le specie in grado di riprodurvisi.
L’ALLESTIMENTO DELL’ACQUARIO
Prima di allestire un acquario, bisogna scegliere con cura il posto in cui situarlo. L’acquario tropicale deve essere vicino a una presa di corrente e, qualunque sia il tipo di acquario desiderato, vi deve essere sempre spazio sufficiente sopra e attorno per permettere un facile accesso alla vasca e per sistemare l’attrezzatura esterna (come i filtri a cassetta e la pompa a vuoto). Il peso di un acquario, una volta completamente arredato è notevole e quindi è necessaria una base solida.
E’ anche importante assicurarsi che la vasca sia posta in piano. Un acquario che non è in piano, oltre a sembrare innaturale, col livello dell’acqua in pendenza, può essere sottoposto a pressione d’acqua non equilibrata. Una spessa lastra di polistirolo espanso posta sotto la vasca fa da cuscino (pareggiando le superfici irregolari) e da isolatore termico. Una volta scelta la posizione per la vasca, il passo successivo è di allestire e di arredare l’acquario.
L’ACQUARIO TROPICALE
La descrizione riguarda un acquario tropicale, ma le informazioni fornite sono applicabili anche alla vasca d’acqua fredda, con l’evidente eccezione delle notizie riguardanti il riscaldamento. Le vasche possono essere di materiali diversi, di dimensioni varie e anche di seconda mano, ma prima di metterle in uso si devono provare per vedere se perdono acqua.
E’ bene preparare un progetto prima di cominciare ad arredare la vasca, in modo da lavorare per una composizione già prevista; ciò fa sprecare molto meno tempo che creare un progetto via via che si procede nel lavoro.
LA GHIAIA E LA ROCCIA
Secondo le dimensioni della vasca, si possono sistemare (precedentemente ben lavate) la ghiaia e le rocce artificiali prima che la vasca venga messa nel posto voluto.
Le rocce più grandi vanno poste direttamente sul fondo della vasca (per impedire un futuro crollo)) e la ghiaia va sistemata in terrazze o gradini degradanti dal retro verso la parte anteriore dell’acquario e, se la dimensione della vasca lo permette, da un’estremità all’altra. Si usano pezzi più piccoli di roccia per tenere ferme sul posto le “terrazze” o i gradini.
Si possono nascondere dietro le rocce riscaldatori, termostati e pietre porose, ma bisogna assicurarsi che il riscaldatore sia libero dalla ghiaia. Si deve sistemare il termostato all’estremità opposta della vasca, rispetto a quella dove si trova il riscaldatore.
LA SISTEMAZIONE DELL’ACQUARIO
La vasca va riempita in modo da non mettere fuori posto la ghiaia del fondo. Si può mettere sulla ghiaia un piatto o una bacinella in modo che l’acqua che trabocca da questi riempia la vasca senza rovinare la sistemazione dell’acquario. Le piante si possono disporre nell’acquario asciutto o già pieno d’acqua, secondo le preferenze personali, ma il metodo “umido” è forse il più largamente utilizzato perché prendono immediatamente le loro posizioni naturali e l’acquariofilo può vedere l’effetto della sistemazione man mano che procede.
In un acquario progettato per Pesci rossi, si devono proteggere le piante contro le abitudini “distruttive” dei pesci, mettendo qualche sasso attorno al colletto delle piante. Sistemare le piante, riempite adagio la vasca. Ora si possono allacciare gli impianti di riscaldamento, d’illuminazione e di filtrazione.
L’INSERIMENTO DELLA CORRENTE ELETTRICA
Non bisogna mai inserire la corrente elettrica finche’ l’attrezzatura per il riscaldamento non è coperta dall’acqua.
La scatola del filtro è poi riempita con un adatto materiale filtrante, il sifone interno caricato e la scatola del filtro riempita d’acqua. Il compressore viene connesso alla pietra porosa e al filtro. Solo dopo che le mani sono fuori dall’acqua, si può inserire la corrente. Dopo qualche ora la temperatura si stabilizzerà e l’acqua diventerà limpida. Si deve illuminare l’acquario come se fosse abitato da pesci e lasciare e lasciare inalterato l’acquario nel suo complesso per almeno due settimane (o anche più). Questo periodo permetterà alle piante di emettere radici senza essere disturbate, e il filtro biologico, se applicato, svilupperà la sua colonia batterica. In questo periodo preliminare non va somministrato alcun alimento. Questo è il momento in cui l’acquariofilo può “conoscere” il suo acquario. Una volta compiuto il rodaggio dell’acquario e avendo creato un secondo ambiente naturale, è il momento di immettere i pesci.
IL FILTRO DELL’ACQUARIO
In pratica un acquario non può funzionare senza filtro, un sistema cioè che elimina dall’acqua le sostanze inquinanti, in prima linea ciò che viene chiamato materiale organico. Questo materiale deriva da residui di mangimi, dalle foglie morte delle piante, dagli escrementi dei pesci, dalla polvere presente nell’aria, ecc. Se queste sostanze non vengono eliminate, ben presto l’acqua sarà tossica per pesci e piante e diventerà un liquido maleodorante.
In commercio esistono diversi sistemi di filtraggio per acquari. Va ricordato inoltre che molti acquari di produzione industriale sono già muniti di un filtro incorporato e di conseguenza l’appassionato non si trova più nell’imbarazzo della scelta tra vari modelli.
COME E’ COSTITUITO IL FILTRO
Ogni filtro è costituito di due parti: un recipiente per il materiale filtrante e un apparecchio per ritrasportare l’acqua in vasca. Secondo la collocazione del filtro all’interno o all’esterno dell’acquario, il recipiente è munito di fessure per l’aspirazione dell’acqua oppure ermeticamente chiuso e collegato alla vasca tramite appositi tubi.
L’acqua arriva al recipiente per caduta o sfruttando l’effetto dei “vasi comunicanti” (tracimazione), mentre per il trasporto verso l’acquario viene impiegata una pompa centrifuga oppure (ormai in rari casi) un erogatore da collegare ad un areatore (motorino elettrico).
Il “cuore” del filtro sono i materiali filtranti, grazie ai quali avviene il trattamento dell’acqua. Principalmente sono da distinguere due tipi di materiali filtranti: quelli che trattengono le sostanze in sospensione (normalmente visibili ad occhio nudo) e quelli che servono per eliminare le sostanze organiche ed i loro derivati, solitamente invisibili ma particolarmente insidiose (sostanze organiche e derivati) per tutti gli organismi acquatici.
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