IL CANARINO
Il canarino (Serinus Canaria) fa parte dell’ordine dei passeriformi, della famiglia dei fringillidi. Abbiamo i canarini di Colore (Es. Bronzo mosaico) e i canarini di Forma e Posizione (Es. Gloster corona).
Il canarino è originario delle isole Canarie, veniva allevato in Spagna già in epoca medioevale. I primi canarini introdotti in Italia come uccelli da gabbia, vennero importati in Tirolo attorno al 1960, e successivamente si diffusero al resto d’Europa.
In questo periodo storico i canarini venivano allevati quasi esclusivamente per il canto e solo in epoca relativamente recente ha preso piede l’allevamento dei canarini per “forma” e per “colore”. Oggi vengono allevati canarini di diverse dimensioni tra cui spiccano quelli di dimensioni maggiori pari al doppio di un canarino comune detti “di taglia inglese”.
LA DURATA DELLA VITA
La durata media della vita dei canarini è spesso condizionata da vari fattori, tra cui non ultimi gli aspetti di selezione da un lato e la corretta gestione dall’altro. La vita media di un Canarino appartenente a razze “rustiche” e correttamente allevato, può raggiungere normalmente i dieci anni ed occasionalmente toccare i 15/18.
LE NECESSITA’ ETOLOGICHE (gregarietà, rapporti di coppia)
I canarini in condizioni naturali vivono in gruppi di dimensioni variabili (da 5 6 ad alcune decine di individui), diventando poi monogami nel periodo riproduttivo e dividendo lo spazio in piccoli territori appartenenti esclusivamente ad una coppia. Questo dualismo consente di tenere più individui assieme durante l’anno solo in voliere ampie, mentre in gabbie con dimensioni più piccole è opportuno non tenere più di una coppia. In caso di riproduzione i piccoli devono stare con i genitori fino allo svezzamento (mangiano i semi da soli con sicurezza), poi devono essere separati per evitare che siano oggetto di aggressività da parte del maschio. Il gruppo di giovani può accogliere più soggetti anche di diverse coppie senza che vi siano problemi.
I canarini tenuti singolarmente tendono a stabilire rapporti sostitutivi in cui interagiscono con richiami con cose che vengono “lette” come altri canarini (è comune che cinguettino con forza mentre sono accesi radio o televisori).
LA STABULAZIONE: VOLIERE, ALTEZZA, POSIZIONE, SPAZIO, ARREDI, POSATOI
Le voliere per Canarini sono caratterizzate da sbarre verticali strette in metallo zincato. Il volume della voliera deve essere ampio con altezza di almeno due volte e mezza la larghezza o la profondità. I posatoi più alti collocati nella gabbia, devono trovarsi al di sopra dell’altezza media di una persona ed essere inoltre collocati davanti alle mangiatoie e agli abbeveratoi, per facilitarne il raggiungimento e per agevolare i canarini nell’alimentazione. Il numero dei posatoi deve essere adeguato al numero dei soggetti ospitati offrendo opportunità di appoggio in eccesso (almeno 15 cm per canarino) su quelli “alti” che vengono usati per il riposo notturno.
Sia in gabbia e sia in voliera i canarini devono poter disporre di ciotole basse in cui viene posta l’acqua per il bagno, che viene sostituita giornalmente.
LA RIPRODUZIONE
La gabbia per una coppia di canarini deve misurare almeno cm 50x40x50. All’esterno della stessa devono essere posizionati i portanido. Il nido è costruito principalmente con materiali che devono essere messi a disposizione ed è meglio fornire loro muschio secco ed evitare fili sintetici (possono arrotolarsi alle zampette provocando gravi lesioni).
La riproduzione inizia in marzo aprile e per tutto il periodo della nidificazione non devono essere disturbati, nè la gabbia spostata, pena l’abbandono della covata. Depongono generalmente 3/5 uova e la loro cova dura circa due settimane. La femmina è una madre premurosa mentre il maschio la aiuta passandole il cibo mentre sta nel nido e successivamente ad alimentare i piccoli.
I giovani divengono indipendenti a circa un mese di vita, e lo si nota perché si alimentano da soli senza aiuto dei genitori. I canarini non devono essere tenuti in ambiente illuminato nelle ore serali, situazione che induce un anomalo ricambio continuo del piumaggio. I canarini possono facilmente imparare ad entrare ed uscire dalla loro gabbia. Se gestiti parzialmente liberi in casa è comunque necessaria la supervisione dell’uomo mentre sono fuori dalla voliera, così come è importante che mentre volano liberi in casa i vetri delle finestre vengano schermati con tende e che le finestre stesse siano chiuse, e che i piani dei fornelli accesi e le pentole sul fuoco non siano raggiungibili. Gabbie e voliere non devono essere posizionate in piena corrente d’aria (davanzali, porte).
LA DIETA E L’ALIMENTAZIONE
Conviene utilizzare una dieta base per canarini, facilmente reperibile in commercio. Sono da preferire le miscela di semi medio piccoli, meglio se conservate sottovuoto. Possono anche essere preparate acquistando i singoli semi sfusi ed opportunamente bilanciate. Una miscela per canarini fatta in casa, dovrebbe essere costituita da quattro parti di scagliola, due parti di niger, una parte di panico, una di avena, una di ravizzone e mezza di semi di cardo, mezza di lattuga e mezza di lino.
La dieta base può essere integrata con semi germinati ricchi di vitamine come la verdura. I grani germogliati costituiscono un alimento molto utile soprattutto per l’alto contenuto di vitamine quali E, A e C. Grazie alle vitamine e alla loro digeribilità, questi grani germogliati possono essere donati durante periodo d’allevamento o per lo svezzamento dei piccoli. Essendo molto ricchi in vitamina E possono essere distribuiti prima del periodo di riproduzione.
Altrettanto utile è mettere a disposizione frequentemente uno spicchio di mela, una foglia di insalata o di radicchio, un pezzetto di carota. Integrazioni minerali della dieta possono essere fatte facilmente appendendo alla gabbia un osso di seppia, che il canarino utilizzerà sia per assumere sali minerali sia per mantenere il becco in buone condizioni di crescita.
LE AVVERTENZE ALIMENTARI
Offrire in quantità limitata: biscotto per canarini (vanno bene anche i biscotti per neonati) soprattutto nel periodo dell’allevamento dei piccoli. Analogamente per favorire l’allevamento dei nidiacei o le esigenze alimentari aumentate durante il cambio del piumaggio (muta) si possono somministrare mezze uova sode di pollo.
QUELLO CHE I CANARINI NON DEVONO MANGIARE
Un’alimentazione basata solo sui semi, eccesso di alimenti grassi, cibi conditi con grassi, zuccheri, o fritti, cioccolata, parti verdi di germogli delle patate. I bastoncini di semi e frutta al miele, eccessi di proteine e grassi animali (carne, pesce), miele e zuccheri in eccesso.
QUANDO RIVOLGERSI AD UN VETERINARIO
Un canarino che sta male ve lo comunica:
- Assume un aspetto appallottolato e dorme di giorno, se stimolato si rianima ma appena ci allontaniamo torna a dormire. Tiene un occhio chiuso
- È appallottolato e sta sul fondo della gabbia
- Respira oscillando con il corpo e alzando la coda in sincronia con il respiro. Presenta tumefazioni grandi come un chicco d’uva sulla cute e si becca insistentemente.
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