GLI ESTRILDIDI E I DIAMANTINI
Gli estrildidi ei diamantini sono dell’ordine dei passeriformi e della famiglia degli estrildidi.
Raggruppano un notevole numero di generi e di specie. Le più conosciute ed allevate sono:
- (Teniopigya guttata c.).
- Il Bengalino (Amandava amandava).
- Il Diamante di Gould (Chloebia gouldiae).
- Padda (Padda oryzivora).
- Tessitori (Euplectes sp.) (E molti altri quali Diamanti coda rossa, Cordon bleu, Golatagliata, Diamanti Codalunga etc.).
LA DESCRIZIONE
Sono originari sia dell’Africa sia di Australia, Cina ed India, sono generalmente molto piccoli e le loro dimensioni variano dagli 8,5 cm per il peso di 8 g della specie più piccola ai 17 cm e 28 g della più grande (Padda oryzivora). Sono specie generalmente provviste di un becco conico e potente con cui sgusciano piccoli semi. Si tratta quasi sempre di un gruppo caratterizzato da forte gregari età ed in natura sono comuni stormi molto numerosi di questi uccelli. In cattività specie come il Padda possono dimostrarsi particolarmente aggressive e dovrebbero essere gestite individualmente od in coppie, mentre altre come il Diamante di Gould sono leggermente delicate per un neofita.
LA DURATA MEDIA DELLA VITA
La durata media della vita dei Diamantini è mediamente più breve che negli altri passeriformi allevati a scopo amatoriale. Oscilla dagli 8/10 anni per i diamantini di medie dimensioni a oltre i 15 per i Padda. La durata della vita in questi gruppi è spesso condizionata da vari fattori, tra cui non ultimi gli aspetti di selezione del colore da un lato e la corretta gestione dall’altro. Le piccole dimensioni e il metabolismo elevato rendono queste specie particolarmente attive per tutta la giornata dove alternano lunghe attività a brevi pause.
LE NECESSITA’ ETOLOGICHE (gregarietà, rapporti di coppia)
Viene a seguito descritto l’allevamento di una delle specie più semplici da allevare come modello valido per tutte le specie gregarie, il Diamante mandarino.
IL DIAMANTE MANDARINO
Il diamante mandarino è piccolo, robusto e dotato di un becco colorato. Gli ornitologi lo classificano in due sottospecie: Poephila guttata guttata (assenza di zebratura nera sui lati del collo) e Poephila guttata castanotis (per la presenza di zebrature sul collo).
Tuttavia, dato che le due sottospecie sono spesso a contatto tra loro, si hanno numerose variazioni di colore apprezzate e ricercate dagli allevatori. La colorazione ancestrale vede il maschio con la parte superiore del collo grigio-bruna, la testa più grigia, le ali bruno scure e la coda nera con macchie bianche.
Il sopracoda e la parte ventrale attorno alla cloaca sono bianchi. Ai lati del corpo è presente una macchia rosso arancio che copre la zona periauricolare e che arriva fino all’occhio. Sotto l’occhio è presente un segno bianco, bordato di nero, simile a una goccia. Il becco è di un rosso vivace (questo è un segno che lo distingue dalle femmine, il cui becco è più chiaro). La femmina si presenta con un mantello compatto grigio-bruno, con sfumature chiare sul petto. Come nel maschio, la coda è nera con puntini bianchi. Entrambi in natura hanno dimensioni di 10 cm circa.
LA RIPRODUZIONE
Quando si decide di far riprodurre una coppia, la si deve isolare dal resto del gruppo, le si fornisce del cotone idrofilo e un nido a pera (chiuso) oppure aperto. Prima di tutto inizia il corteggiamento, evento delicatissimo per il maschio che cerca di farsi accettare dalla femmina. Se avete la possibilità di osservare questo momento, penso che sia il più interessante ed emozionante. Questi uccellini utilizzano la danza e l’esibizione di parti del piumaggio, oltre all’offerta di doni, che fanno parte del corteggiamento. Il maschio saltella sul ramo, fa inchini continui, e dà piccole imbeccate sulle zampe della femmina, spiegando le penne della coda e delle ali. Durante queste vere e proprie danze vengono emessi canti lievi, quasi sussurrati. Dopo la fecondazione la coppia inizia subito la costruzione del nido, compito riservato soprattutto al maschio. Dopo 12/14 giorni si ha la schiusa delle uova, massimo 3/4 per ogni coppia. I piccoli nascono ciechi e senza piume, ed entrambi i genitori contribuiscono allo svezzamento dei piccoli in modo assiduo e continuo.
Dopo 30 giorni sono pronti a uscire dal nido, ma vengono sempre alimentati dai genitori. Dopo tre mesi di vita sono ormai svezzati e il loro becco, che era nero alla nascita, diventa rosso e solo in questo momento i segni del dimorfismo sessuale secondario (penne, colori) e primario (apparati genitali) sono del tutto o quasi formati.
LA STABULAZIONE (Voliere, altezza, posizione, spazio, arredi, posatoi)
Non ci sono dei segreti particolari per allevare al meglio il Diamante Mandarino. Importante è che abbiano degli alloggi idonei (le dimensioni minime sono cm 55x27x33 h) per ogni coppia o voliere di maggiori dimensioni se allevato in gruppi. Inoltre devono essere alimentati in modo attento, preferendo miscele conservate sottovuoto. Importantissima è la pulizia delle gabbie: almeno una volta alla settimana bisognerebbe cambiare e lavare i beverini, le mangiatoie e i trespoli. Meglio utilizzare dei fogli bianchi senza scritte. Consiglio ad allevatori inesperti alle prime armi di dedicarsi all’allevamento di questi uccelli, che sono facilissimi da riprodurre. Inoltre, se volete tenerli in una voliera, li potete mettere insieme ad altre varietà di esotici come per esempio Passeri del Giappone, Diamanti di Gould, Diamanti Coda Lunga, insomma con tutti quegli uccelli grandi all’incirca come i Diamanti Mandarini. La loro adattabilità è così notevole che riesce a riprodursi con altri uccelli e anche a ibridarsi. Naturalmente, maggiore sarò lo spazio a disposizione per ogni uccello allevato, maggiori saranno le possibilità di ottenere la riproduzione.
GLI ACCORGIMENTI
Gli astrildidi non devono essere tenuti in ambiente illuminato nelle ore serali, situazione che induce una muta anomala con ricambio continuo del piumaggio. Gabbie e voliere non devono essere posizionate in piena corrente d’aria (davanzali, porte).
LA DIETA E L’ALIMENTAZIONE
Conviene utilizzare una dieta base per Passeri del Giappone o per Diamantini, facilmente reperibile in commercio. Sono da preferire le miscela di semi medio piccoli, meglio se conservate sottovuoto. Possono anche essere preparate acquistando i singoli semi sfusi ed opportunamente bilanciate. Una miscela per Diamantini fatta in casa, dovrebbe essere costituita da (è consigliabile però adottare due diversi tipi di miscele in base al periodo dell’anno):
- Periodo da marzo a ottobre, per 1 kg di misto • Panico 50%. • Scagliola 20%. • Miglio 15%. • Niger 5% • Miglio 5% • Semi condizionati 5%.
- Periodo da Novembre a Febbraio, per 1 kg di misto • Panico 40% • Scagliola 15%. • Miglio 15%. • Niger 10% • Miglio 10% • Semi condizionati 10%.
La dieta base può essere integrata con: semi germinati sono ricchi di vitamine e possono essere quasi comparati alla verdura. Le vitamine quali la E o la A e la C vengono moltiplicati allorché i grani germogliano. Costituiscono dunque un alimento molto utile. Grazie alle vitamine e alla loro digeribilità, questi grani germogliati possono essere donati
durante periodo d’allevamento o per lo svezzamento dei piccoli. Molto ricchi in vitamina E possono essere distribuiti prima del periodo di riproduzione.
Altrettanto utile è mettere a disposizione frequentemente uno spicchio di Mela, una foglia di insalata o di radicchio, un pezzetto di Carota. Integrazioni minerali della dieta possono essere fatte facilmente appendendo alla gabbia un osso di Seppia, che i diamantini utilizzeranno sia per assumere sali minerali sia per mantenere il becco in buone condizioni di crescita.
LE AVVERTENZE ALIMENTARI
Controllare spesso la disponibilità di cibo: le piccole dimensioni ed il metabolismo elevato li costringono a nutrirsi spessissimo. Verificare che nelle mangiatoie non vi siano solo gli involucri sgusciati dei semi, ma semi pieni. Mettere a disposizione ciclicamente spighe di miglio o panico di cui sono ghiotti, da appendere nella gabbia.
QUELLO CHE I DIAMANTINI NON DEVONO MANGIARE
Un’alimentazione basata solo su poche varietà di semi. I bastoncini di semi e frutta al miele devono essere messi a disposizione una tantum.
QUANDO RIVOLGERSI AD UN VETERINARIO
Un Diamantino che sta male ve lo comunica:
- Assume un aspetto appallottolato e dorme di giorno, se stimolato si rianima ma appena ci allontaniamo torna a dormire
- È appallottolato e sta sul fondo della gabbia
- Respira oscillando con il corpo e alzando la coda in sincronia con il respiro, emette un rumore simile alla raucedine, udibile nelle ore notturne e più facilmente nei Diamanti di Gould.
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