I BISOGNI DEL CAVALLO: RIPOSO, PROTEZIONE DALLE INTEMPERIE
Come la maggior parte dei mammiferi erbivori, i cavalli non sono caratterizzati da lunghi periodi di sonno, ma le basi del sonno e le sue caratteristiche sono uguali al resto. Un buon riposo è essenziale per il corretto sviluppo e il sano mantenimento del corpo. Ricorda che un essere vivente privato delle ore di riposo necessarie, con molta facilità si ammalerà e potrebbe anche arrivare a morire.
I cavalli non dormono o riposano come noi una volta al giorno, ma in cicli di pochi minuti o al massimo di una o due ore. Possono sonnecchiare in piedi o addirittura dormire, appoggiando il loro peso su tre gambe. Possono anche dormire accovacciati con il torace e il retrotreno appoggiati per terra, con la testa diritta o appoggiata al pavimento a seconda che stiano riposando o dormendo.
Nella fase di sonno profondo si stendono su di un fianco, con gli arti allungati, come molti altri animali. In questa posizione di decontrazione completa trascorrono circa il 10% del ciclo circadiano.
L’ARRICCHIMENTO AMBIENTALE PER IL RIPOSO DEI CAVALLI
Se le condizioni fisiche e di salute del cavallo lo consentono, l’animale non dovrebbe passare molte ore all’interno della stalla. Camminare e pascolare in campagna arricchisce notevolmente la vita di questi animali, riducendo la possibilità di comportamenti indesiderati come la stereotipia. Inoltre grazie ai movimenti liberi viene favorita una buona salute digestiva, riducendo così il rischio di soffrire di problemi digestivi derivati dalla mancanza di movimento.
IL BOX PER CAVALLI
Per permettere di assumere le posizioni di riposo, il cavallo non va tenuto permanentemente attaccato e deve disporre di spazio sufficiente per stendersi con gli arti allungati.
Un box singolo deve essere largo almeno 1,5 volte l’altezza al garrese: se l’altezza al garrese è di 1,7 metri il box dovrà essere largo almeno 2,55 metri.
Inoltre, i pavimenti nel settore di riposo devono essere ricoperti da una lettiera che trattenga il calore corporeo dell’animale e assorba l’umidità (l’urina).
I pavimenti in legno o rivestiti di gomma costituiscono un buon isolante termico, ma devono comunque essere ricoperti da una lettiera sufficientemente spessa da offrire comfort all’animale e assorbire l’umidità.
I pavimenti devono poter essere tenuti agevolmente in modo che abbiano ad essere antisdrucciolevoli e secchi.
Nel settore di riposo, devono soddisfare il fabbisogno in calore degli animali.
LA GESTIONE DEL CAVALLO NEI BOX
La gestione dell’uomo è sempre vissuta dal cavallo in maniera negativa nel momento in cui i bisogni dei cavalli vengono violati.
Il cavallo gestito in stabulazione fissa in box passa circa 13 ore al giorno di inattività, con serie conseguenze psichiche sul suo comportamento, fino ad arrivare a stereotipie patologiche conclamate (ballo dell’orso, ticchi, movimenti anomali della lingua, aggressività).
LA PROTEZIONE DALLE INTEMPERIE AL PASCOLO
I cavalli permanentemente al pascolo devono disporre di una protezione dalle intemperie (naturale o artificiale) che possa accogliere tutti gli animali contemporaneamente e che li protegga dal caldo, dagli insetti, dalla pioggia prolungata e dal vento.
L’ordinanza sulla protezione degli animali prescrive che in questi ricoveri gli animali debbano poter stare in piedi o sdraiarsi normalmente: dunque dovranno avere le stesse superfici minime previste per le stalle. Tali ricoveri devono essere facilmente accessibili e costruiti in modo da non causare ferite agli animali.
In particolare non vanno lasciati al freddo, al vento o per ore sotto la pioggia o la neve, perché potrebbero ammalarsi di polmonite. I loro zoccoli non devono poggiare su di un terreno bagnato per giorni, perché il corno dello zoccolo rischia di diventare molle.
I ricoveri devono essere facilmente accessibili e spaziosi in modo che gli animali possano reggersi e coricarsi normalmente; devono essere costruiti in modo che il pericolo di ferimento sia esiguo.
L’ARIA E LA LUCE
Abituato ai grandi pascoli il cavallo si adatta perfettamente alla vita all’aperto, esposto all’aria asciutta e alla luce. È in grado di sopportare grandi sbalzi di temperatura e dunque non ha bisogno di stalle climatizzate; anzi un clima sempre costante nella stalla non stimolerebbe a sufficienza il suo organismo e lo porterebbe più facilmente ad ammalarsi. Una temperatura simile a quella esterna ed un buon ricambio di aria rispondono meglio alle esigenze del cavallo.
Ideali sono dei locali ben areati, quindi costruzioni il più possibile aperte, con porte e finestre aperte e con un soffitto il più alto possibile.
Il cavallo è molto sensibile ad un’eccessiva umidità, alla polvere, ai microrganismi e ai gas nocivi nell’aria.
Se nell’aria c’è un forte odore di ammoniaca significa che è stata superata la soglia massima consentita.
La polvere derivante da fieno ammuffito può causare tosse cronica o bronchite; perciò bisogna usare esclusivamente fieno e lettiere di prima qualità. Inoltre il fieno non va scosso nelle vicinanze del cavallo e bisogna evitare di spazzare spesso per non aumentare la concentrazione di polvere. Il cavallo ha bisogno di stare alla luce perché ciò stimola, come le variazioni di temperatura, il suo metabolismo. L’Ordinanza sulla protezione degli animali prescrive che di giorno nelle stalle vi sia una illuminazione minima di 15 Lux; se questa luce è sufficiente all’uomo per leggere e scrivere, per il cavallo si tratta di un valore molto basso e va considerato come soglia minima. In caso di nuove costruzioni, ristrutturazioni o se c’è la possibilità di aggiungere porte e finestre, sarebbe meglio quindi aumentare il grado di illuminazione.
La fase luminosa non può essere estesa artificialmente a più di 16 ore per giorno.
COME PROTEGGERE I CAVALLI DAL FREDDO
Rispetto agli umani i cavalli hanno una temperatura corporea più elevata e sono pertanto più resistenti al freddo. Tuttavia, questo varia in base alle loro abitudini e condizioni in cui sono cresciuti. Quello che è certo è che consumano molte più calorie per proteggersi dalle basse temperature.
Iniziamo con lo scoprire quando per i cavalli inizia a fare molto freddo, quando e come intervenire per proteggerli. Tra i 10° e 5° per i cavalli si tratta di una temperatura ambientale sostenibile, sentono “fresco”. Tra i 4° e i -6° per il cavallo inizia a fare freddo, mentre tra i -7° e -17° si tratta di un clima “molto freddo per loro”. Una temperatura che tuttavia non considera il grado di umidità che va tenuto in considerazione per i cavalli in quanto altera la percezione del freddo.
I VARI MODI DI INTERVENTO SUL CAVALLO NEL PERIODO INVERNALE
1) LA DIETA
La dieta del cavallo deve essere più ricca e più calorica. Integrare progressivamente al fieno, un “pappone”, ovvero una varietà di alimenti come il fioccato, soprattutto per i cavalli più anziani. Alcuni prodotti in commercio sono specifici. Si può anche ricorrere, per risparmiare, a vari integratore e semenze. Ad esempio, la barbabietola, l’avena, la crusca e il masi schiacciato. Esiste anche lo sfarinato, ovvero composti di mais, fave orzo macinati che preparati appositamente per gli animali da corte. Tuttavia è importante fare attenzione alla quantità che deve essere somministrata in modo progressivo.
Per i cavalli nei box e che non fanno molta attività è preferibile evitare un’alimentazione troppo ricca, per non andare incontro a patologie quali la laminite. Il cavallo è anche molto sensibile allo stomaco e facilmente può contrarre delle coliche. L’avena è un alimento che riscalda i cavalli. La quantità deve essere limitata. Il cavallo potrebbe risultare anche più irruente e nevrile. Lo stesso per l’erba medica. È importante iniziare con piccole quantità per poi aumentare leggermente.
2) LE COPERTE
Anche le coperte possono essere applicate ai cavalli. Sono consigliate per i cavalli anziani. Tuttavia, bisogna fare attenzione nel caso di pioggia. La coperta si bagna facilmente, anche se impermeabilizzata. Preferibile apporre la coperta quando il cavallo permane nel box o ha un riparo notturno. Ci sono diversi tipi di coperte che variano da quelle più leggere a quelle più pesanti.
Di norma, i cavalli che vivono all’esterno mettono il pellicciotto invernale che li protegge contro il freddo. In ogni caso, dipende anche molto dalle razze equine. Ad esempio, i cavalli nordici hanno un pelo d un sottopelo invernale più spesso che si rivela anche impermeabile e li protegge dalla pioggia e dalla neve.
Quando si tratta di un cavallo tosato e che vive in una scuderia o in un box, bisogna fare molta attenzione nel periodo invernale. Anche quanto il cavallo finisce di lavorare, quando viene rimossa la sella, è utile applicare una coperta per proteggerlo dal cosiddetto colpo di freddo.
Infine, per i cavalli che vivono in paddock, all’esterno, è importante fornire un riparo che li protegge dalla pioggia e dal vento. Una tettoia chiusa sui lati dove sono maggiormente esposti alle folate di vento.
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