COME DEFINIRE I PESCI
Molto spesso il termine “pesci” viene utilizzato per identificare svariate creature acquatiche, molte delle quali pesci non sono. Quando mangiamo un polpo in insalata o spiedini di gamberi diciamo di aver mangiato “pesce”, anche se in realtà il polpo è un Mollusco e i gamberi sono Crostacei (Artropodi).
LA DEFINIZIONE DI PESCI
Semplificando, possiamo definire i pesci come i vertebrati acquatici rivestiti da scaglie che utilizzano pinne per nuotare e branchie per respirare, durante tutte le fasi della loro vita. Tuttavia, al contrario di raggruppamenti come i rettili e i mammiferi, che sono considerati classi, i pesci non costituiscono un insieme omogeneo, bensì un gruppo molto eterogeneo.
LA CLASSE DEI PESCI
I pesci appartengono alla grande classe dei vertebrati e sono animali eterotermi in altre parole animali a sangue freddo vale a dire che la temperatura corporea è regolata dalla temperatura esterna. Essi da soli costituiscono più della metà di tutto il resto dei vertebrati messi assieme (mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi).
Appartengono alla classe dei pesci tutti gli animali che vivono in ambiente acquatico, respirano con le branchie e hanno scaglie e pinne. L’ aspetto dei pesci varia in relazione all’ambiente abitato e al tipo di vita condotto.
LA FORMA DEI PESCI
La forma più comune della struttura corporea dei pesci è fusiforme e appiattita e va assottigliandosi verso le estremità.
Ci sono, però, anche forme diverse a volte bizzarre: troviamo pesci appiattiti fra dorso e ventre, pesci di forma cilindrica e allungata o ancora pesci nastriformi, aghiformi, discoidali.
- I forti nuotatori hanno una sagoma siluriforme per incontrare meno resistenza possibile dall’acqua.
- I pesci che si aggirano fra le barriere coralline o nelle acque stagnanti tendono a risultare compressi nello spessore laterale.
- Quelli che vivono strisciando lentamente sul fondo appaiono schiacciati in senso dorso-ventrale.
- Quelli che vi strisciano più velocemente si presentano serpentiformi o addirittura filiformi.
- Quelli di limitata mobilità hanno sagoma sferica o a bacchetta per mimetizzarsi fra le alghe.
La classe dei pesci, con le sue circa 25.000 specie viventi attualmente conosciute, rappresenta il gruppo di vertebrati più numeroso.
CHE COSA CONTRADDISTINGUE I PESCI
I pesci costituiscono un enorme gruppo di vertebrati, cioè di animali dotati di colonna vertebrale, caratterizzati da branchie e pinne che li rendono idonei a respirare e muoversi in acqua. Si tratta di esseri viventi a sangue freddo che, nella storia dell’evoluzione, occupano un posto antichissimo e che si presentano oggi in una varietà di forma, struttura, colore, dimensione e fisiologia che testimonia lunghissimi processi di differenziazione. Si calcala che il numero delle specie esistenti, tra i pesci marini e quelli di acqua dolce, sia compreso tra 18.000 e 25.000 .
L’ASPETTO DEI PESCI
L’aspetto dei pesci è molto vario, in generale hanno una forma più o meno affusolata e schiacciata ai lati, che consente loro di nuotare, ma non mancano le specie che hanno modificato questa struttura, come per esempio le sogliole, appiattite e mimetizzate sui fondali, le murene, estremamente allungate, le razze, gli ippocampi o cavallucci marini e così via. Gli occhi sono privi di palpebre, appaiono fissi e, in generale, non consentono una vista molto sviluppata. I pesci vengono solitamente raggruppati in due classi, quelli cartilagenei e quelli ossei. I primi sono sprovvisti della vescica natatoria, una sacca di piena di gas che regola la pressione idrostatica e che permette invece ai pesci ossei di immergersi o risalire nell’acqua senza alcun movimento natatorio.
COME SI MUOVONO I PESCI
Per avanzare e muoversi liberamente in un mezzo incomprimibile come l’acqua, l’evoluzione ha dotato i pesci di una struttura corporea adatta. La loro forma è generalmente appuntita verso la testa e rastremata posteriormente: questi animali fendono l’acqua che scivola sui lati senza incontrare resistenza. La tecnica con cui si spostano corrisponde ad una specie di serpeggiamento guidato dalla testa, che sposta acqua verso sinistra e verso destra, curvando il corpo flessibile.
L’acqua scorre lungo la sagoma del pesce e si richiude sulla coda, imprimendo una spinta ulteriore che incrementa la velocità di avanzamento. La pinna dorsale e quella anale servono a dare stabilità al pesce in movimento, mentre la caudale, le ventrali e le pettorali consentono di virare, cambiare agilmente rotta e frenare. Alcune specie fanno eccezione a questa tecnica di nuoto, per esempio le torpedini e le razze che, appiattite trasversalmente, si spostano con ondulazioni delle pinne laterali; questi animali, se costretti all’immobilità, rischiano di morire velocemente per asfissia. I pesci respirano attraverso le branchie.
HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
I pesci, sono animali acquatici che vivono sia nelle acque dolci che marine di tutto il mondo, dalle regioni più calde a quelle più fredde, alle condizioni più ideali a quelle più ostili alla vita.
La maggiore concentrazione di specie di pesci d’acqua marina la ritroviamo lungo le barriere coralline grazie all’abbondanza di alimento mentre quelli d’acqua dolce si trovano in maggiore concentrazione nei grandi laghi africani e nei corsi d’acqua delle foreste pluviali tropicali, soprattutto nel bacino del Rio delle Amazzoni
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