LA CLASSIFICAZIONE DEI PRIMATI: PROSCIMMIE, SCIMMIE E HOMO SAPIENS (Prima Parte)
Tra i mammiferi si osserva una notevole biodiversità, frutto delle colonizzazioni di habitat anche molto diversi fra loro. I relativi adattamenti ad ambienti molto diversi tra loro hanno portato all’evoluzione di strutture anatomiche, abitudini alimentari e sociali particolari.
Dai Marsupiali agli Ungulati, passando per Cetacei e Chirotteri, gli animali della classe dei Mammiferi presenta al suo interno una notevole complessità. Ogni specie è stata classificata e occupa un preciso posto all’interno della classificazione sistematica.
LA COLLOCAZIONE DEGLI ESSERI UMANI
Dove ci collochiamo noi, ovvero gli esseri umani?
Gli esseri umani appartengono all’ordine dei Primati, che comprendono tutte le specie di scimmie e hanno colonizzato tutti i continenti: in realtà se escludiamo l’uomo, le altre specie di Primati si concentrano in Africa, in Centro e Sud America e nel Sud-Est asiatico.
I primati sono accomunati da una dentatura da onnivori, ovvero con incisivi, canini, premolari e molari sviluppati, che permette loro di avere una dieta variegata, costituita da vegetali, funghi, insetti, piccoli uccelli, rettili, anfibi e altri mammiferi. Possiedono uno stile di vita sia arboricolo sia terrestre: come nel caso di Roditori, Carnivori e Sdentati la dentatura influenza non solo la dieta ma anche il modo di vivere e di comportarsi di questi animali.
Abitudini alimentari: a sinistra un orango del Borneo (Pongo pygmaeus) porta alla bocca un piccolo stelo, al centro un callimico di Goeldi (Callimico goeldii) mangia una farfalla, a destra due cercopitechi gialloverdi (Chlorocebus sabaeus) si cibano di un frutto.
LA VITA SUGLI ALBERI
La vita sugli alberi (arbicola) è facilitata da una grande agilità e dalla presenza di una coda prensile che permette a molti primati di appendersi a rami di grossi alberi, sia per raggiungere frutti commestibili, sia per gioco. La coda tuttavia è stata persa nel corso dell’evoluzione dalle specie che hanno iniziato a vivere principalmente al suolo e che hanno sviluppato una postura eretta: si ritiene che le ultime vertebre della nostra colonna vertebrale, che costituiscono il coccige, siano ciò che resta di una rudimentale coda.
Oltre alla coda, un altro elemento che facilita il movimento fra i rami degli alberi è costituito da mani dotate di cinque dita, con un pollice opponibile: esso può avvicinarsi alle altre dita permettendo all’animale di stringere e afferrare oggetti. In questo modo il primate ha buona presa, facilitata anche da palmi delle mani glabre. Oltre che come solido appoggio durante il movimento, il pollice opponibile dei primati viene utilizzato per portare facilmente il cibo alla bocca, per romperlo e sminuzzarlo: l’ingegno di questi animali ha permesso di sfruttare questa caratteristica anche per utilizzare oggetti a proprio vantaggio, come dei veri e propri utensili. Durante il corso dell’evoluzione dell’uomo, infatti, la capacità di costruire strumenti, per esempio per la caccia, è stata di fondamentale importanza.
A sinistra uno scheletro di atele di Geoffroy (Ateles geoffroyi) in cui è possibile notare l’uso della coda prensile, al centro la presa sicura di uno uakari calvo (Cacajao calvus), a destra uno scimpanzè (Pan troglodytes) utilizza un bastoncino per stanare insetti e cibarsene.
Le mani risultano utili anche per l’igiene non solo personale, ma anche di altri individui: è noto infatti come spesso le scimmie si “spulcino” a vicenda, alla ricerca di insetti, spesso parassiti, che possono portare malattie oltre che pruriti e fastidi.
IL COMPORTAMENTO SOCIALE DEI PRIMATI
Il fatto di instaurare rapporti stretti con i propri simili è una caratteristica comune fra i Primati, i quali infatti hanno sviluppato un comportamento sociale: esso ha il vantaggio di poter avere maggior successo nella ricerca del cibo e nella cura della prole.
Le colonie risultano composte da molti individui, non sono comunque rare le specie che vivono in coppia. La comunicazione fra i vari individui risulta altresì importante: molti Primati emettono suoni per avvisare i compagni riguardo un pericolo o per attirare i partner.
Durante il corso dell’evoluzione i metodi di comunicazione vocale sono man mano diventati sempre più raffinati. La strada intrapresa è quella che ha portato al linguaggio degli esseri umani, grazie anche a un maggiore controllo delle corde vocali e della lingua, reso possibile grazie anche allo sviluppo di alcune aree del cervello.
A sinistra una coppia di babbuini gelada (Theropithecus gelada) si dedica alla pulizia del pelo, al centro due scimmie scoiattolo boliviane (Saimiri boliviensis) trasportano sul proprio dorso i piccoli, a destra una scimmia urlatrice bruna (Alouatta guariba).
LA SUDDIVISIONE DELL’ORDINE DEI PRIMATI
L’ordine dei Primati viene suddiviso in due sottordini, i quali si distinguono per caratteristiche anatomiche e fisiologiche. Gli Strepsirrini devono il loro nome alla forma del naso, che, insieme al muso, risulta prominente; al contrario gli Aplorrini hanno un muso pressoché piatto.
I primi sono in grado di produrre in maniera autonoma la vitamina C (acido ascorbico), poiché possiedono gli enzimi della via metabolica di sintesi della stessa.
Al contrario, gli Aplorrini, dei quali fa parte anche l’uomo, non sono in grado di sintetizzare questa importante vitamina e necessitano quindi l’assunzione attraverso la dieta, cibandosi di alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi e altri frutti.
GLI STREPSIRRINI
Gli Strepsirrini vengono comunemente chiamati proscimmie, in quanto si ritiene siano meno evoluti degli altri Primati, poiché più simili ai loro antichi antenati. Essi vengono suddivisi in tre infraordini a loro volta suddivisi in ulteriori famiglie: tutte le specie sono caratterizzate da grandi occhi con i quali scrutano l’ambiente dove vivono, cioè foreste pluviali africane e indonesiane.
- L’infraordine dei Lemuriformi comprende tutte le specie affini ai lemuri, che vivono esclusivamente in Madagascar, isola africana al quale si è ispirato un’omonima serie di cartoni animati: il personaggio chiamato Re Julien è infatti un catta (Lemur catta). La sua coda ad anelli bianco-nera è una peculiarità, ma non nell’abbinamento di colori: il vari (Varecia variegata) e l’indri (Indri indri) hanno questa colorazione su tutto il corpo.
- L’unico appartenente ai Chiromiformi è l’aye-aye (Daubentonia madagascariensis), caratterizzato da dita affusolate con un medio molto più lungo degli altri: viene utilizzato come una specie di bastone per catturare larve d’insetto. Viene soprannominato “scimmia picchio” in quanto colpisce con le dita i tronchi degli alberi per poi sentirne il suono, alla ricerca proprio di larve.
- I Loriformi comprendono specie di piccole dimensioni, i cui grandi occhi risultano quindi ancor più evidenti: specie come il lori gracile (Loris tardigradis) e il lori lento (Nycticebus coucang) vivono in Asia, mentre il galagone maggiore (Galago crassicaudatus) e il galagone minore (Galago moholi) vivono in Africa.
Le proscimmie: a sinistra il catta (Lemur catta), al centro l’aye-aye (Daubentonia madagascariensis), a destra il lori gracile (Loris tardigradis).
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