I CINQUE ANIMALI NON MAMMIFERI CHE ALLATTANO
L’allattamento dei propri piccoli è una prerogativa dei mammiferi. Tuttavia, ci sono alcuni animali che, pur non appartenendo a questa classe, nutrono la propria prole in una maniera del tutto analoga con sostanze e nutrienti simili.
1) I PICCIONI
I piccioni, così come altri uccelli come pinguini imperatore e fenicotteri, producono una secrezione con la quale nutrono le nidiate. Questa, però, non è una caratteristica unicamente degli individui di sesso femminile. Anche i piccioni maschi producono questo “latte” con il quale i piccoli vengono nutriti durante i primi giorni di vita, ovvero fino a che non sono in grado di assumere alimenti solidi in autonomia.
Il latte di piccione viene prodotto da una ghiandola situata nel gozzo e la composizione di questa sostanza varia da specie a specie anche se una caratteristica comune è la totale assenza di calcio e carboidrati. Il latte di piccione, come quello dei pinguini imperatore, è molto ricco di proteine e povero di grassi mentre quello prodotto dai fenicotteri rosa ha alte concentrazioni di lipidi.
Si tratta di un alimento estremamente nutriente: un esperimento ha dimostrato che somministrandolo ai polli ne aumenta la crescita quasi del 40%.
2) IL PESCE DISCO
Due individui di pesce disco che nutrono i piccoli.
Anche il pesce disco, appartenente alla famiglia dei Ciclidi, nutre i piccoli nati con una secrezione.
Questo “latte”, prodotto da entrambi i sessi, alto non è che una sorta di muco secreto da una ghiandola situata sul lato del corpo. I giovani pesci vengono alimentatati in questa maniera per le prime settimane di vita.
3) GLI PSEUDOSCORPIONI
Gli individui di sesso femminile di questi aracnidi secernono una specie di latte dalle ovaie.
Le femmine, infatti, custodiscono le uova fecondate in una sacca posizionata all’altezza dell’apparato riproduttivo e le nutrono con questa sostanza. Anche dopo la schiusa i giovani pseudoscorpioni continuano a nutrirsi in questa maniera fino a che non hanno raggiunto la completa autonomia.
4) GLI SCARAFAGGI
Anche la Diploptera punctata nutre con questo sistema la propria prole, che viene alimentata quando è ancora nelle sacche da una sostanza prodotta nello stomaco.
5) I CECILIDI
Alcuni di questi anfibi apodi sono in grado di nutrire i propri piccoli con la loro stessa pelle.
Dopo il parto, lo strato superficiale che riveste le femmine cambia composizione, aumentando la percentuale di grasso e proteine. I nuovi nati grattano con i denti questo strato nutrendosene. Si tratta di un alimento molto sostanzioso: i piccoli cecilidi crescono, in una sola settimana, dell’11%.
Nonostante le apparenze non è un verme, ma un anfibio apodo scoperto nella foresta pluviale della Guiana Francese. Questa nuova specie si chiama piccolo cecilide mangia-pelle per via dellʼabitudine che hanno i giovani esemplari di staccare la pelle dal corpo della madre e nutrirsene. Tale processo non nuoce alla madre, che in questa fase sviluppa uno strato supplementare di pelle ricca di grassi. I cecilidi adulti si nutrono invece di termiti e di lombrichi e vivono principalmente sotto terra o nella lettiera fogliare delle regioni tropicali. Un maschio adulto può arrivare a una lunghezza di quasi 2 metri!
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